MIELE. Allevamento apistico in Italia 70000 apicoltori in Italia (1% professionisti); 100000 q di miele prodotto in Italia che costituiscono l’1% della.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
DOLCE COME IL MIELE San Marino 10 novembre 2010 Dott. Maurizio Berardi
Advertisements

UISP SOLIDARIETÀ IRPINIA Comitato Territoriale di Avellino
ACIDI E BASI.
Tecniche di produzione e lavorazione del miele
Corso di laurea in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute
La conservazione degli alimenti
La conservazione degli alimenti
La conservazione degli alimenti
Limpronta ecologica Limpronta ecologica misura la quantità di superficie terrestre utilizzata da ogni persona per soddisfare i propri consumi e smaltire.
LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI
Metodi basati sulla eliminazione di acqua
VIVERE SANO :3.
Il Vetro Con il termine vetro ci si riferisce a materiali che sono ottenuti tramite la solidificazione di un liquido I vetri sono quindi solidi amorfi.
L' inquinamento dell' acqua L' inquinamento dell'acqua.
Il mondo dell'acqua.
LACQUA Alla scoperta delle sorgenti di Recco. H2OH2O.
Progetto TIRRENO Rete di scuole nel Comune di Fiumicino.
Capuccino, latte e caffè espresso
Alunni 4^ C – 4^ D – 4^ E Anno Scolastico
EDUCAZIONE ALIMENTARE
L’ ecologia L'ecologia (dal greco: οίκος, oikos, "casa" o anche "ambiente"; e λόγος, logos, "discorso" o “studio”) è la disciplina che studia la biosfera,
cliccare o premere un tasto per far scorrere il testo
L’ UMIDO IN DISCARICA E’ UN OLTRAGGIO ALLA NATURA
TECNICHE DI STERILIZZAZIONE E DISINFEZIONE
3 - Cottura degli alimenti
Conservazione degli alimenti.
CARBONE -Cimarelli Mattia -Stocchi Federico.
Judit Gasparik Reichardt Hungarian Meat Research Institute
Aggiorn: 12 ott 2010ONAF Parma: MP Casatella Trevigiana 0,25-2,2 kg max 15 gg Pasta molle DOP Reg. CE 487/2008.
I prodotti food & beverage
INQUINAMENTO DELL’ ARIA
Le sostanze zuccherine
Gli aromi e i condimenti
Le Reazioni Chimiche.
L’importanza del saper leggere e capire
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
LA DEGUSTAZIONE.
C n (H 2 O) n n > 4 Carboidrati  nutrienti che forniscono la metà di energia dell’alimentazione umana media.
IL COMPOST La compostiera ERCOPON Cos’è Come si prepara
ANIDRIDE SOLFOROSA.
Copre più di due terzi della superficie della
IL BURRO Di: Simone Ragusa.
I 7 gruppi alimentari I vari alimenti contengono i principi nutritivi in percentuali diverse. Se vogliamo nutrirci correttamente dobbiamo scegliere i cibi.
Di Lorenzo Pelagatti Ludovico Balassone Carlo Omogrosso
Una degustazione di vino
Elementi base di pasticceria
4.2 Dolcificanti e prodotti dolciari.
Sistemi omogenei ed eterogenei
I sistemi di cottura.
Il gelato artigianale prodotto antico tecnologia moderna
COTTURA DEGLI ALIMENTI
TECNOLOGIE ALIMENTARI PER LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI
Fattori di crescita dei microrganismi
Istituto comprensivo Trento 5
Approfondire le basi della cucina
Acqua non dannosa sotto
Introduzione ai processi biotecnologici
LA SECREZIONE SALIVARE
I MISCUGLI Prof.ssa Carolina Sementa.
LA MATERIA E’ TUTTO CIO’ CHE POSSIEDE MASSA, OCCUPA SPAZIO E POSSIEDE ENERGIA Secondo la teoria atomica la materia è costituita da piccole particelle dette.
MIELE.
PEDOGENESI : PROCESSO DI FORMAZIONE DI UN SUOLO FASI 1) LE ROCCE DELLA LITOSFERA SUBISCONO UNA DEGRADAZIONE FISICA ( SBALZI TERMICI.
Psicrometria.
Bevande alcoliche Birre: prodotte per fermentazione di ingredienti estratti a caldo Vini e sidri: prodotti per fermentazione di frutti interi pressati.
IL MIELE 1. La parola miele sembra derivare dall'ittita melit. Nell’antichità gli Egizi usavano deporre accanto alle mummie grandi coppe o vasi ricolmi.
IL MIELE 1. La parola miele sembra derivare dall'ittita melit. Nell’antichità gli Egizi usavano deporre accanto alle mummie grandi coppe o vasi ricolmi.
IIS Belluzzi – Fioravanti Ambienti a confronto: lo stagno e il fiume Reno.
L’INDUSTRIA DELLA BIRRA
MIELE.
Transcript della presentazione:

MIELE

Allevamento apistico in Italia apicoltori in Italia (1% professionisti); q di miele prodotto in Italia che costituiscono l’1% della produzione mondiale e il 15% della produzione Europea;

L’Italia importa 125 quintali di miele ( Argentina per il 53%, Est Europa per il 30 %, Germania per il 7%, Cina per il 3%) per complessivi 30 miliardi di Lire. Il consumo di miele ( diretto e indiretto ) si attesta sui 500 gr pro capite ed è sempre in crescita.

Situazione in Campania alveari alveari Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno Totale tab. 1(dati forniti dalla Regione Campania.)

L.12/10/1982 n°753 Art.1 Ai sensi della presente legge per miele si intende il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o che si trovano sulle stesse, che esse bottinano,trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare.

Direttiva 2001/110/CE DEL CONSIGLIO del 20/12/2001 concernente il miele. Allegato I punto 1 Il miele è la sostanza dolce naturale che le api(Apis mellifera) producono dal nettare di pianta o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o dalle sostanze secrete da insetti succhiatori che si trovano su parti vive di piante che esse bottinano,trasformano combinandole con sostanze specifiche prorpie,depositano,disidratano,immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare.

D.L.vo n. 179 Il D.L.vo n. 179, pubblicato nella G.U. n. 168 del 20 luglio 2004 ha dato attuazione alla Dir. 2001/110/CE, concernente la produzione e commercializzazione del miele, prevedendo l'abrogazione della precedente normativa nazionale costituita dalla L n. 753 e successive modifiche ed integrazioni.

Vari tipi di miele uniflorale: TIPO STATO FISICO COLOREODORESAPORE ACACIA Liquido trasparente Da bianco acqua a giallo paglierino chiaro Tenue floreale Vellutato, di confetto, delicato, fine AGRUMI Cristallizzato a granulazione variabile Bianco traslucido Caratteristico del fiore di origine, fresco, penetrante Caratteristico e delicato, lievemente acidulo CASTAGNO Liquido più o meno trasparente Da ambra ad ambra scuro con tonalità rossastra Molto intenso, floreale balsamico caratteristico Forte, persistente, un po' tannico, retrogusto amaro

CORBEZZO LO Liquido o cristallizzato a granulazione fine, cremoso Ambra più o meno scuro con sfumature grigio verdastre Abbastanza forte, fresco, caratteristico di vegetale Intensamente amaro, persistente, fresco ERICA Cristallizzato a granulazione medio fine, per lo più denso Ambra aranciato più o meno intenso Floreale intenso caratteristico, fresco Forte floreale che ricorda l'anice, persistente EUCALIPTO Cristallizzato fine, compatto, adesivo Da ambra chiaro ad ambra con tonalità grigio-verdastre Forte, caratteristico, pungente, intenso dei fiori Maltato, di cotto, aromatico persistente (effetto "mou") FRUTTIFER I (Prunus, Pirus, Malus) Cristallizzato a granulazione fine, pastoso, fondente Ambra chiaro grigiastro o rossiccio Forte dei fiori di mandorle amare Fresco, intenso, leggermente amaro, caratteristico GIRASOLE Cristallizzato a granulazione medio fine, compatto Giallo dorato più o meno intenso, vivace Leggero di vegetale che ricorda il polline fresco Neutro, asciutto, caratteristico aroma di polline LAVANDA Cristallizzato finissimo pastoso Ambra più o meno chiaro con riflessi giallognoli Intenso aromatico, fresco Caratteristico, fine, aromatico, leggermente vegetale

MIELI UNIFLORALI ACACIAAGRUMI CASTAGNOTIGLIO

Miele di Melata Alcuni insetti appartenenti al genere degli insetti succhiatori (Hemiptera)fungono da intermediari fra le piante e le api. Sono dotati di robusto apparato buccale tramite il quale succhiano la linfa presente sulle piante. Nel loro organismo vengono filtrate le sostanze azotate di cui si nutrono ed eliminati gli zuccheri sotto forma di goccioline di melata.

Composizione della melata Si presenta di colore scuro sapore particolare, aspro, sgradevole al palato. Presenta una maggiore quantità di sostanze azotate, forte percentuale di trisaccaridi una maggiore attività enzimatica e un tasso più alto di sali minerali. Inoltre la presenza di destrina rende il miele piuttosto fluido in quanto impedisce la cristallizzazione

Miele Di Melata

COMPOSIZIONE IL miele è un composto zuccherino prodotto per via enzimatica. Gli zuccheri rappresentano l 80 % di questa sostanza, mentre l’H 2 O soltanto il 20%.

COMPOSIZIONE H2O La quantità è legata a diversi fattori : origine botanica, condizioni atmosferiche, stagione di produzione. Contenuto ottimale : 17% 18% : fenomeni fermentativi per lieviti o separazione in fasi. 15% viscosità elevata cristallizzazione troppo spinta poco apprezzata dal consumatore

GLI ZUCCHERI SONO: Monosaccaridi : GLUCOSIO FRUTTOSIO Disaccaridi : SACCAROSIO DESTRINA MALTOSIO TURANOSIO Trisaccaridi : PANOSIO ERLOSIO

ALTRE SOSTANZE CONTENUTE NEL MIELE: PROTIDI di provenienza pollinica MINERALI: Cl, Ca, P, Fe, Cu. ACIDI ORGANICI : Citrico, Formico, Acetico, Lattico

COMPOSIZIONE ACIDI INORGANICI : Cloridrico Fosforico ENZIMI : diastasi o amilasi(idrolizza gli amidi con formazione di glucosio) glucosiossidasi ( trasforma il gluc. in ac.gluconico) invertasi o saccarasi(idrolizza il saccarosio in glucosio e fruttosio) VITAMINE : B1, B2,PP, Ac. Nicotinico

Proprietà biologiche ATTIVITA’ SANITARIA DEL MIELE Attività probiotica:zuccheri, acidi organici(ac. Salicilico) Attività antinfettiva intestinale:presenza di principi di tipo antibiotico attivi contro streptococchi,stafilococchi,enterobatteri Attività antinfettiva locale:attivo, con meccanismi sconosciuti, su piaghe ed ulcere sia come antinfettivo sia come stimolante la cicatrizzazione.Attivo contro la carie dentaria.

Proprietà farmaco-terapeutiche tradizionalmente attribuite ad alcuni mieli monoflora MIELE MONOFLORA PROPRIETA’ FARMACO- TERAPEUTICHE AbeteAntisettico generale Antinfiammatorio vie respiratorie Diuretico AcaciaRegolatore intestinale AranciaAntispasmodico- neurosedativo BiancospinoAntispasmodico- neurosedativo CastagnoRegolatore circolazione sanguigna EricaAntisettico generale Antisettico app. urinario e diuretico Antianemico MIELE MONOFLORA PROPRIETA’ FARMACO- TERAPEUTICHE EucaliptoAntisettico generale Antisettico app. respir. Antisettico app.urinar. GirasoleAntipiretico Grano SaracenoAntianemico LavandaAntisettico gen Antinfiammatorio Antispastico RosmarinoColagogo-Coleretico TimoAntisettico generale TrifoglioDinamogenico TigllioAntispaspodico- Neurosedativo

Mieli Tossici Azalea Rododendro pontico Aconito Giusquiamo Colchico Coca!!!!!!!

Prerequisiti del piano HACCP: Idoneità dei locali e delle attrezzature; Potabilità dell’acqua; Lotta agli animali indesiderabili; Formazione del personale; Stesura delle buone pratiche di produzione; Procedure di sanificazione; Taratura periodica degli strumenti di misurazione (bilancia,termometri ecc.); Sistema scritto in base al quale sia possibile rintracciare il prodotto già venduto; Indicazione scritta della destinazione del prodotto risultato non regolare ai controlli; Capitolato di fornitura delle confezioni (vasetti,contenitori ecc.) ;

Locali ed attrezzi per la lavorazione del miele: a)locale per la smielatura; b)locale per il confezionamento ed immagazzinamento;c)Servizi igienici; d)antilatrina;1)mielari; 2)banco per disopercolare; 3)smielatore; 4)maturatori; 5)latte; 6)vasetti ;

Controllo del programma di sorveglianza sul sistema HACCP Adeguatezza del diagramma di flusso

Riscontro dei pericoli potenziali: 1.Pericolo microbiologico; 2.Pericolo di tipo fisico; 3.Pericolo derivante dai residui di farmaci e dai contaminanti ambientali inseriti nel P.N.R.;

1.Pericolo microbiologico Clostidium botulinum; 2.Pericolo di tipo fisico Terra; Polvere; Sabbia; Parti del corpo delle api; Anelli e bracciali dell’ apicoltore; Parti metalliche arrugginite di attrezzi e utensili; Legno da parti dell’arnia;

3.Residui di farmaci e contaminanti ambientali inseriti nel Piano Nazionale Residui: Tetracicline; Piretroidi; Pcb; Piombo; Cadmio; Antiparassitari; Organofosforati; Coumaphos; Cimiazolo; Amitraz; Chlorvenvinphos; Acido ossalico; Sulfamidici; Cromo;

Pericolo microbiologico Clostridium botulinum,anaerobio, tossigeno e sporigeno; Suolo, nell'ambiente acquatico, nell'intestino; Sintomi: a livello nervoso determinando nausea, vomito, diarrea, secchezza delle fauci e/o della congiuntiva, disfagia, midriasi, ptosi palpebrale, visione offuscata, ritenzione urinaria, riduzione dei riflessi profondi, in assenza di febbre; subentra ileo paralitico e paralisi respiratoria

La legislazione sull’etichettatura del miele prevede due tipi di indicazioni: Indicazioni obbligatorie; Indicazioni facoltative ;

INDICAZIONI OBBLIGATORIE Denominazione di vendita; Quantità netta; Il nome o la ragione sociale e la sede del produttore o del confezionatore o di un venditore stabilito nelle CE; La dicitura di identificazione del numero di lotto; Indicazione d’origine(solo per miele extracomunitario);

Risulta inoltre obbligatorio indicare se il miele ha subito particolari processi di produzione: Miele per pasticceria; Miele per l’industria; Miele in favo o con pezzi di favo;

Generica (Miele) Specifiche per l’origine(Miele di melata,Miele di nettare) Denominazione di vendita

Sigillo di garanzia Ogni confezione di miele deve prevedere un sigillo di garanzia che dia garanzia al consumatore che la confezione non sia stata in alcun modo manomessa.Il “sigillo” può essere rappresentato da una fascetta adesiva che unisca il coperchio al resto della confezione.

A seconda del metodo di estrazione L.753/82: M. IN FAVO : immagazzinato dalle api negli alveoli di favi da esse costruiti non contenenti covata e venduto anche in favi interi con celle opercolate. M. CON PEZZI DI FAVO: miele che contiene uno o più pezzi di favo. M. SCOLATO: ottenuto mediante scolatura dei favi non contenenti covata. M. CENTRIFUGATO : ottenuto dalla centrifugazione dei favi. M. TORCHIATO : ottenuto da pressione dei favi con o senza riscaldamento moderato.

La quantità netta Deve essere espressa in grammi (g) o chilogrammi (kg); L’indicazione deve comparire nello stesso campo visivo della denominazione di vendita;

Il numero di lotto può essere indicato con: Con una data recante giorno mese ed anno; Con una numerazione individuata dall’apicoltore preceduta dalla lettera “L”;

Quantità netta o nominale Dicitura di identificazion e del lotto di produzione Nome o la ragione sociale Denominazione Di vendita Sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento Paese d’origine

INDICAZIONI FACOLTATIVE Origine floreale; Indicazioni inerenti l’origine geografica; Informazioni nutrizionali; Anno o data di produzione; Termine minimo di conservazione Modalità di conservazione

ESAME VISIVO Limpidezza Miele chiaro ( in trasparenza) Miele scuro ( fonte artificiale) Fluidità ESAME OLFATTIVO Franchezza eccellente solo aroma di miele senza gusti estranei di fumo, favo, vecchio ESAME GUSTATIVO T° di degustazione 18-20°

DIFETTI CHE INSORGONO ALL’INTERNO DELL’ALVEARE Presenza di sostanze estranee; - Presenza di nettari indesiderati - Odore e sapore estranei; - Eccesso di umidità.; DIFETTI CHE INSORGONO IN FASE DI LAVORAZIONE Presenza di impurità o di schiuma; - Umidità eccessiva e sapori estranei; - Trattamenti termici eccessivi.

DIFETTI SUCCESSIVI AL CONFEZIONAMENTO - Difetti di cristallizzazione - Cristallizzazione compatta - Cristallizzazione grossolana e non omogenea - Cristallizzazione incompleta -Separazione di fasi - Invecchiamento - Odore e sapori estranei - Fermentazione.

IL MIELE : SOLUZIONE SOPRASSATURA DI ACQUA E VARI ZUCCHERI I N S T A B I L E CRISTALLIZZANDO COL TEMPO TENDE A RAGGIUNGERE LA STABILITA’ CRISTALLIZZANDO

DIFETTI DEL MIELE ANALIZZATI CRISTALLIZZAZIONE FERMENTAZIONE

CRISTALLIZZAZIONE DIFETTO PURAMENTE ESTETICO CHE NON COMPROMETTE LA QUALITA’ DEL PRODOTTO FERMENTAZIONE DIFETTO SERIO CHE COMPROMETTE IRRIMEDIABILMENTE IL PRODOTTO

CARRELLATA DI MIELI DI OTTIMA QUALITA’

MIELI IN PERFETTO STATO CON UNA STRUTTURA OMOGENEA, LIMPIDI, SENZA IMPERFEZIONI

UN MIELE ALLO STATO LIQUIDO

UN MIELE CREMOSO DALLA STRUTTURA PERFETTAMENTE OMOGENEA

MIELE DI CASTAGNO A CONSISTENZA LIQUIDA TRA DUE VASETTI DI MIELE A CONSISTENZA CREMOSA

OMOGENEITA’ DI STRUTTURA ANCHE SUL FONDO DEL VASETTO

CRISTALLIZZAZIONE DISOMOGENEA

DISOMOGENEITA’ TEMPORANEA

VASETTI A CONFRONTO: UNO A CRISTALLIZZAZIONE INCOMPLETA L’ALTRO ALLO STATO LIQUIDO

A S P E T T O F I L A M E N T I S P I R A L I A R B O R E S C E N Z E

C A U S E ATTRITO NELLO SCORRIMENTO DEL MIELE SULLE PARETI DEL VASO DAL RUBINETTO DI EMISSIONE IN AMBITO DI MACCHINA DOSATRICE

R I M E D I METTERE IN VASO IL MIELE A PROCESSO DI CRISTALLIZZAZIONE INIZIATO O GIA’ IN STATO AVANZATO

CRISTALLIZZAZIONE I N C O M P L E T A

A S P E T T O SIMILE A QUELLO DELLA DISOMOGENEITA’ TEMPORANEA

MIELE CREMOSO A CRISTALLIZZAZIONE DISOMOGENEA

CRISTALLIZZAZIONE INIZIATA DALL’ALTO SOTTO IL COPERCHIO A CONTATTO CON L’ARIA

C A U S E ECCESSO DI ACQUA O CARENZA DI GLUCOSIO TEMPERATURA DI CONSERVAZIONE NON IDONEA PRECEDENTE FUSIONE COMPLETA

R I M E D I 0 CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA

CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA MISCELAZIONE DI MIELE LIQUIDO CON MIELE COMPLETAMENTE CRISTALLIZZATO FINE PROPORZIONE 9/1 TEMPERATURA DI LAVORAZIONE 24° - 28° C RIPOSO 14° C TEMPO DI CRISTALLIZZAZIONE 10 GG

SEPARAZIONE DI F A S I

A S P E T T O MIELE SEPARATO IN DUE STRATI : PARTE CRISTALLINA IN BASSO PARTE LIQUIDA SOPRA

C A U S E INSTABILITA’ DEL PRODOTTO NEL TEMPO ECCESSO DI ACQUA TEMPERATURA AMBIENTE SUPERIORE A 20° - 25° C.

R I M E D I RIDUZIONE DELL’ UMIDITA’ CONSERVAZIONE A TEMPERATURA NON SUPERIORE AI 20°C

MAREZZATURE

A S P E T T O MAREZZATURE BIANCASTRE IN SUPERFICIE O LUNGO LE PARETI DEL VASO

C A U S E EVAPORAZIONE DI ACQUA BOLLE D’ARIA INGLOBATE

BOLLE D’ARIA INGLOBATE RESPONSABILI DI CRISTALLIZZAZIONE DISOMOGENEA

R I M E D I EVITARE DI INGLOBARE ARIA PRODURRE MIELI A CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA

C R I S T A L L I G R O S S O L A N I

PRESENZA DI GROSSI CRISTALLI CHE ORIGINANO SEPARAZIONE DI FASI A S P E T T O

C A U S E CRISTALLIZZAZIONE LENTA TEMPERATURE DI STOCCAGGIO

R I M E D I 0 CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA

CONSISTENZA COMPATTA

CONSISTENZA COMPATTA: AMMASSO DURO DIFFICILE DA PRELEVARE DAL VASETTO

A S P E T T O MASSA COMPATTA, DURA, DIFFICILE DA PRELEVARE DAL VASO SVILUPPO DI MAREZZATURE BIANCHE

C A U S E RAPPORTO GLUCOSIO/ACQUA ELEVATO CRISTALLIZZAZIONE A RIPOSO

R I M E D I O PRODUZIONE DI MIELE A CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA

MIELE ALLO STATO LIQUIDO

MIELE CREMOSO

PREPARAZIONE DEL MIELE CREMOSO MIELE FILTRATO E LIBERATO DALLA SCHIUMA FORMATASI IN SUPERFICIE DECANTAZIONE NEI MATURATORI A CRISTALLIZZAZIONE INIZIATA TRASFERIMENTO MEDIANTE POMPA CENTRIFUGA DAI MATURATORI IN LATTE DA 25 Kg IMMAGAZINAMENTO A T° COSTANTE 15°C

OMOGENEIZZAZIONE LATTE DI MIELE CRISTALLIZZATO INFORNATE PER UNA NOTTE T° 28 – 30° C PASSAGGIO DEL PRODOTTO NEL MISCELATORE E AGITATO PER 12/24 H RIPOSO PER 24 H INVASETTAMENTO E CONFEZIONAMENTO

DESTINAZIONE AD USO INDUSTRIALE DEL MIELE FERMENTATO Comma 3° Art. 1 del DECRETO LEGISLATIVO 21 maggio 2004, n.179

UN TIPICO ASPETTO DEL MIELE FERMENTATO EFFERVESCENTE AL PUNTO DA FUORIUSCIRE DAL VASETTO UNA VOLTA RIMOSSO IL COPERCHIO

CARATTERI FISICI DI UN MIELE FERMENTATO PRESENZA DI SCHIUMA ASPETTO SPUGNOSO PRESENZA DI BOLLE DI GAS

BEN VISIBILI LE BOLLE DI GAS ALL’INTERNO DELLA MASSA DAL TIPICO ASPETTO SPUGNOSO

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE ODORE E AROMA ALCOLICO ODORE FRUTTATO SAPORE ACIDO

C A U S A PRINCIPALE ELEVATA % di ACQUA

LA CRISTALLIZZAZIONE PRODUCE UN AUMENTO DELL’ACQUA LIBERA IL MIELE CRISTALLIZZATO FERMENTA PIU’ FACILMENTE DEL MIELE LIQUIDO

CONDIZIONI NECESSARIE PER LA FERMENTAZIONE Aw 0,60 – 0,66 T° intorno 25° C pH 4,5 – 6,2 PRESENZA DI LIEVITI OSMOFILI

R I M E D I LIMITARE LA % DI ACQUA LIBERA PRESENTE NEL PRODOTTO RIDUCENDO L’UMIDITA’ AL DI SOTTO DEL 17%

T E C N I C A IMMETTERE SUI FAVI IN MELARIO UNA CORRENTE D’ARIA CALDA 35° C PER FAVORIRE L’EVAPORAZIONE DELL’ACQUA

R I M E D I CONSERVARE IL PRODOTTO AD UNA TEMPERATURA INFERIORE AI 20°C

AGENTI CHE INDUCONO LA FERMENTAZIONE L I E V I T I

L’ELEVATA PRESSIONE OSMOTICA PRESENTE ALL’INTERNO DEL MIELE INIBISCE LA SOPRAVVIVENZA DELLA MAGGIOR PARTE DEI LIEVITI

FANNO ECCEZIONE I LIEVITI OSMOFILI o OSMOTOLLERANTI

CRYPTOCOCCUS ALBIDUS TRICOSPORON BEIGELII RHODOTORULA MINUTA DEBARYOMYCES HANSENII LIEVITI OSMOFILI PRESENTI NEL MIELE DEBARYOMYCES HANSENII

CRYPTOCOCCUS ALBIDUS PRESENTE NEL VINO NEL FORMAGGIO E NEL POLLINE LA PRESENZA NEL MIELE SI SPIEGA CON L’INCORPORAZIONE DI GRANULI POLLINICI CONTAMINATI

LIEVITI CHE PRODUCONO FERMENTAZIONE TRICOSPORON BEIGELII DEBARYOMYCES HANSENII

R I M E D I INATTIVAZIONE DEI LIEVITI MEDIANTE PASTORIZZAZIONE BREVE RISCALDAMENTO A 60°C