La Rivoluzione francese

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Transcript della presentazione:

La Rivoluzione francese Capitolo 13 La Rivoluzione francese 5 maggio 1789 Convocazione degli Stati generali 4 agosto 1789 Abolizione della feudalità 26 agosto 1789 Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino 1793-94 Governo giacobino 14 luglio 1789 Presa della Bastiglia 1792 Proclamazione della Repubblica francese 1795-97 Governo del Direttorio 1. Le cause della Rivoluzione 2. La Rivoluzione 3. Dalla monarchia alla repubblica 4. Dal “terrore” al Direttorio © Pearson Italia

1. Le cause della Rivoluzione La Francia di fine Settecento, malgrado fosse la patria dell’Illuminismo, è un Paese con forti disuguaglianze sociali, dove sopravvivono antichi privilegi feudali. Il bilancio statale è pesantemente in passivo. Per risolvere la crisi, il re convoca l’assemblea degli Stati generali. I deputati del terzo stato, però, danno vita a una nuova Assemblea costituente. © Pearson Italia

godono di privilegi giudiziari; 1. Le cause della Rivoluzione Alla fine del Settecento, i ceti privilegiati, cioè nobiltà e clero, sono appena il 2% della popolazione: godono di privilegi giudiziari; non pagano tasse, ma hanno il diritto di imporle nei territori da loro controllati; possono imporre ai contadini le corvées. Il 98% della popolazione è rappresentato dal terzo stato, di cui fanno parte la borghesia più o meno ricca, la popolazione urbana, e soprattutto i contadini, tutti accomunati dalla condizione di inferiorità rispetto a nobili e clero. © Pearson Italia

1. Le cause della Rivoluzione Alla fine del Settecento l’economia della Francia è ferma, perché i ceti benestanti non investono le ricchezze in attività produttive. Il bilancio dello Stato è disastroso, perché le spese superano le entrate anche a causa del fatto che nobili e clero non pagano le tasse. Per arginare la crisi economica re Luigi XVI, nel 1788, cerca di imporre una nuova tassa sulla terra e convoca gli Stati generali (l’assemblea dei tre ordini sociali). 5 maggio 1789, gli Stati generali si riuniscono a Versailles. © Pearson Italia

1. Le cause della Rivoluzione Negli Stati generali i rappresentanti del terzo stato, superiori per numero, rivendicarono il diritto di votare per persona anziché per ordine, sistema che li poneva sempre in minoranza rispetto a clero e nobiltà. Di fronte al rifiuto del re, il terzo stato si riunì separatamente e giurò di non sciogliersi sino a che non fosse stata votata una nuova costituzione. Il 9 luglio 1789 i rappresentanti del terzo stato proclamarono l’Assemblea nazionale costituente. © Pearson Italia Il giuramento dei rappresentanti dell’Assemblea nazionale.

2. La Rivoluzione Parigi 14 luglio 1789 Assalto alla Bastiglia Insurrezioni nelle città francesi Rivolte contadine Rivoluzione francese Lo scontento popolare esplose il 14 luglio 1789 quando il popolo di Parigi assaltò il carcere della Bastiglia, simbolo dell’assolutismo monarchico. Iniziava così la Rivoluzione francese. © Pearson Italia Nei giorni successivi scoppiarono insurrezioni nelle altre città francesi e divampò una violenta rivolta contadina.

4 agosto 1789: l’Assemblea nazionale abolisce i privilegi feudali. 2. La Rivoluzione 4 agosto 1789: l’Assemblea nazionale abolisce i privilegi feudali. 26 agosto 1789: l’Assemblea approva la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, che afferma l’uguaglianza giuridica dei cittadini. La nuova costituzione trasforma la Francia in una monarchia costituzionale, che si rifà in parte alla monarchia inglese, in parte alla repubblica americana. © Pearson Italia Viene decisa la divisione dei poteri.

3. Dalla monarchia alla repubblica L’entrata in guerra della Francia contro le monarchie europee, gli insuccessi militari, la crescente impopolarità del re e la crisi economica portarono, nel settembre 1792, all’abbattimento della monarchia e alla instaurazione della repubblica. Nel 1793 Luigi XVI, accusato di tradimento, viene giustiziato sulla ghigliottina. © Pearson Italia

1791-1793: tre anni cruciali per la Francia 3. Dalla monarchia alla repubblica 1791-1793: tre anni cruciali per la Francia Ottobre 1791, si riunisce l’Assemblea legislativa, ossia il nuovo Parlamento. Al suo interno si formano due gruppi politici: uno di orientamento moderato; l’altro più radicale, dominato dai giacobini. Aprile 1792, di fronte alla minaccia delle monarchie europee, preoccupate che la rivoluzione si diffonda, la Francia attacca l’Austria e la Prussia; ma gli eserciti rivoluzionari subiscono pesanti sconfitte. © Pearson Italia 20 settembre 1792, i rivoluzionari vincono a Valmy.

1791-1793: tre anni cruciali per la Francia 3. Dalla monarchia alla repubblica 1791-1793: tre anni cruciali per la Francia Settembre 1792: la Convenzione abolisce la monarchia e proclama la nascita della repubblica, ma le tensioni non si placano. L’ala più radicale, capeggiata dal giacobino Robespierre, condanna a morte il re Luigi XVI, che viene ghigliottinato il 21 gennaio 1793. Per far fronte alla crisi e al pericolo di una disfatta militare viene istituito un Comitato di salute pubblica, un governo dittatoriale guidato da Robespierre. Inizia il periodo del “terrore”. © Pearson Italia

4. Dal “terrore” al Direttorio I giacobini instaurarono il governo del “terrore”, che impose una sanguinosa dittatura. Superati i momenti più critici, i giacobini persero ogni appoggio e nel 1794 vennero rovesciati. Assunse il potere uno schieramento politico moderato, sostenuto dai ceti borghesi. Nel 1795 fu approvata una nuova Costituzione e il governo fu affidato a un Direttorio composto da cinque membri: il potere era nelle mani della borghesia. © Pearson Italia

FAI CLIC PER VERIFICARE LA RISPOSTA Riflettere e rispondere 1. Collega i seguenti eventi alla data corretta. a) Riunione degli Stati generali 1) 1795 b) Assalto alla Bastiglia 2) 21 gennaio 1793 c) La Francia attacca le armate contro-rivoluzionarie 3) 5 maggio 1789 d) Governo del Direttorio 4) aprile 1792 e) Condanna a morte di Luigi XVI 5) 14 luglio 1789 f) Fine della monarchia a creazione della repubblica 6) settembre 1792 2. Il terzo stato era formato da: a) Ricca e media borghesia. b) Borghesia e piccola nobiltà. c) Borghesi, professionisti, artigiani, contadini, operai. 3. Qual è la situazione economica della Francia alla fine del Settecento? a) Le attività produttive sono in espansione. b) È una fase di crisi economica, ma il bilancio dello Stato è sano. c) L’economia è ferma, mancano gli investimenti, le spese statali superano le entrate. © Pearson Italia

FAI CLIC PER VERIFICARE LA RISPOSTA Riflettere e rispondere 4. Le seguenti affermazioni sono vere o false? a) Negli Stati generali a ciascun ordine spettava un voto b) Dopo l’attacco alla Bastiglia non si verificarono altre rivolte c) L’Assemblea nazionale non abolì i privilegi feudali d) La Costituzione del 1791 trasforma la Francia in monarchia costituzionale 5. Completa il seguente testo con le parole mancanti. Nel 1793 il Comitato di SALUTE PUBBLICA, formato dall’ala più radicale dei GIACOBINI e guidato ROBESPIERRE, impose alla Francia una sanguinosa DITTATURA, detta governo del “TERRORE”. Ma nel 1794 il governo dei giacobini fu rovesciato; la BORGHESIA prese il controllo del Paese. Nel 1795 fu approvata una nuova COSTITUZIONE e il governo fu assunto dal DIRETTORIO, composto da CINQUE MEMBRI. 6. La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino: a) Viene approvata dagli Stati generali nel 1789 per affermare l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. b) Afferma che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge; è approvata dall’Assemblea nazionale nel 1789. c) Sancisce nel 1789 l’abolizione dei privilegi feudali. V F F V © Pearson Italia

FAI CLIC PER VERIFICARE LA RISPOSTA Parole chiave Abbiamo incontrato gli aggettivi “moderato” e “radicale” a proposito degli schieramenti politici che si erano formati nell’Assemblea legislativa. Riflettiamo sulle due parole. Moderato = che è mantenuto entro giusti limite, per es. “moderare le spese”, “moderare le parole”, “moderare la velocità” ecc. In politica è “moderato”… chi è su posizioni politiche conservatrici o chi propugna riforme misurate e prudenti. Radicale = che agisce in profondità, per es. “rimedio radicale”. In politica è “radicale”… chi sostiene la necessità di fondamentali cambiamenti politici e sociali. © Pearson Italia 14