IL DIRETTORIO E LE CAMPAGNE DI NAPOLEONE La costituzione moderata del 1795 Nel 1794 il governo parigino decise di aprire teatri, salotti e rappresentazioni di ogni genere. Lo stesso abbigliamento mutò ritornando ad essere più raffinato e ricercato. Riapparvero discussioni politiche. Il 5 agosto venne liberato un primo scaglione di circa detenuti. Nel 1794 venne chiuso il club dei giacobini, successivamente sempre nello stesso anno vennero uccisi circa 120 giacobini.
La rivoluzione riuscì a trovare un proprio ordinamento moderato il 22 agosto del 1795, giorno in cui fu approvata la costituzione (la terza dopo quella del 1791 e del 1793). Fu introdotta la Dichiarazione dei doveri oltre a quella dei diritti che c'era già. Ogni riferimento al diritto di insurrezione e di democrazia diretta venne soppresso. Il potere esecutivo venne affidato al direttorio, mentre il legislativo venne affidato a due camere (il consiglio dei Cinquecento e il consiglio degli anziani o senato). La camera proponeva le leggi e il senato decideva se approvarle. Entrambe le camere erano elette a suffragio censitario e questo rendeva non democratico il nuovo ordinamento dello Stato.
La costituzione del 1795 servirà da modello per altre costituzioni (prima fra tutto lo Statuto del regno di Sardegna, concesso da Carlo Alberto di Savoia nel 1848).
Difficoltà economiche e tumulti sociali Dal punto di vista politico si stabilì la riapertura delle chiese per i culti e l'abolizione dei maximum (24 dicembre 1794). Per la gente tale provvedimento rappresentò un duro colpo, in quanto l'assegnato si svalutava ogni mese di più, quindi i prezzi ebbero un processo di ascesa. La borghesia acquisiva sempre più potere, mentre i ceti più poveri erano esclusi.
Nella primavera del 1795 il popolo di Parigi insorse chiedendo «Pane e Costituzione del 1793», ma i suoi tumulti furono facilmente repressi. Non ottenne alcun risultato neppure la cosiddetta congiura degli eguali tentata da Gracco Babeuf ( ). Gli obiettivi della sommossa furono spiegati con chiarezza nel documento noto come Manifesto degli eguali dal suo compagno di lotta Sylvain Maréchal. In questo documento si affermava che i frutti della terra dovevano appartenere a tutti, in modo da far scomparire ogni differenza sociale.
Nel 1795 si assistette alla prima vera insurrezione socialista della storia europea, cioè al primo tentativo di conquistare il potere dello Stato al fine di abolire la proprietà. Babeuf segnò l'inizio della lunga tradizione insurrezionale comunista che culminerà poi nel 1917 con la rivoluzione russa. Babeuf era convinto che, lasciato a se stesso, il popolo non fosse in grado di andare molto lontano. La popolazione aveva bisogno di un'avanguardia illuminata capace di indicare al popolo i suoi veri interessi. Chiunque criticasse l'avanguardia rivoluzionaria sarebbe stato accusato come nemico del popolo. Si riteneva che la dittatura fosse una tappa inevitabile sulla via della società futura, composta solo da uomini liberi.
LE FASI DELLA RIVOLUZIONE fase monarchica e moderata Assemblea legislativa Costituzione del 1791 Suffragio censitario fase repubblicana e democratica Convenzione costituzione del 1793 Suffragio universale fase repubblicana e moderata Direttorio costituzione del 1795 Suffragio censitario
Questo grafico rappresenta l'impennata dei prezzi in Francia in un lasso di tempo di 5 anni, assumendo 100 come indice per i prezzi del I prezzi raggiungeranno quota 900 nell'aprile del 1795.
1796 – La Campagna d’Italia La Francia era sull’orlo della bancarotta Si continuava la guerra per drenare le ricchezze delle regioni conquistate e salvare il Paese dal collasso finanziario. Fu pianificata una offensiva su due fronti: la principale sul Reno e la secondaria in Italia, dove venne collocato Napoleone.
Napoleone Bonaparte Giovane generale, si era distinto nella riconquista repubblicana della città di Tolone. Aveva contribuito a sconfiggere un colpo di Stato organizzato a Parigi dai monarchici nel Messo a capo della campagna d’Italia, comandava un esercito di uomini mal pagati e mal equipaggiati.
L’offensiva sul Reno fu bloccata dagli austriaci. Bonaparte riuscì a sconfiggere l’esercito nemico nelle battaglie in Italia. Napoleone riuscì ad entrare a Milano. Trattato di Campoformio (1797): la Francia acquisì il Belgio, la riva sinistra del Reno e la Lombardia, l’Austria occupò la Repubblica di Venezia.
Cambiamenti in Italia Dopo la conquista francese il popolo italiano sognò un’Italia libera, unita, indipendente e repubblicana. Filippo Buonarroti affermò che era indispensabile attuare mutamenti sociali. L’Italia fu trattata come una terra di conquista qualsiasi, da depredare in maniera sistematica.
La campagna d’Egitto La Francia era in guerra contro l’Inghilterra. Dopo diverse sconfitte i francesi decisero di contrastare l’Inghilterra nei suoi possedimenti coloniali in India. Per arrivare in India si considerò indispensabile conquistare l’Egitto.
La spedizione in Egitto venne assegnata a Bonaparte con uomini. Sconfisse l’esercito dei mamelucchi. La flotta francese incaricata di rifornire l’esercito di Napoleone fu distrutta, rendendo Bonaparte e il suo esercito isolati. La spedizione creò conflitti tra i paesi del Medio Oriente e la Francia. La campagna d’Egitto si rivelò un fallimento.
Cambiamenti in Francia La Francia attraversò una crisi militare sotto la minaccia austriaca, russa e inglese di invasione. I borghesi temevano una mobilitazione popolare che poteva mettere in discussione la proprietà privata.
Colpo di Stato 10 novembre 1799: Napoleone tornò in Francia dall’Egitto. Soppressione del Direttorio, potere a 3 consoli Potere maggiore di Napoleone che assunse il titolo di primo console (poi console a vita dal 1801). Il titolo di Repubblica per la Francia continuò ad esistere anche se di fatto diventò una dittatura militare.