ESPOSIZIONE AD AMIANTO. ANALISI DELLE FIBRE DI ASBESTO Analisi qualitativa e numerica Stereomicroscopia (fase preliminare) Microscopia ottica a contrasto.

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ESPOSIZIONE AD AMIANTO
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ESPOSIZIONE AD AMIANTO

ANALISI DELLE FIBRE DI ASBESTO Analisi qualitativa e numerica Stereomicroscopia (fase preliminare) Microscopia ottica a contrasto di fase Microscopia ottica a trasmissione (TEM) Microscopia ottica a scansione (SEM) Valutazione ponderale Difrattometria a raggi X (DRX) Spettrofotometria infrarossa con trasformata di Fourier (FTR)

Minerali dell’Asbesto Tipo di minerale Tipo di amianto. Serpentino (fibre curve) crisotilo (amianto bianco)Serpentino (fibre curve) crisotilo (amianto bianco) Anfiboli (fibre dritte) crocidolite (amianto blu) Anfiboli (fibre dritte) crocidolite (amianto blu) Amosite (amianto bruno) Amosite (amianto bruno) Antofillite Antofillite tremolite tremolite Actinolite Actinolite Zeoliti (fibre naturali con scarsi effetti sclerogeni)Zeoliti (fibre naturali con scarsi effetti sclerogeni) Solo l’oregon erionite (Turchia) è agente causale di tumori polmonari

CONSUMI DI AMIANTO IN ITALIA (1988) Settore %. Amianto-cemento (materiali edili) 72 Materiali di attrito 10 Carta-feltri-cartoni-guarnizioni 3 Tessili 3 Pavimenti-pannelli di plastica stampate 3 Prodotti di isolamento anche spruzzati 1

ANALISI DELLE FIBRE DI ASBESTO Analisi qualitativa e numerica Stereomicroscopia (fase preliminare) Microscopia ottica a contrasto di fase Microscopia ottica a trasmissione (TEM) Microscopia ottica a scansione (SEM) Valutazione ponderale Difrattometria a raggi X (DRX) Spettrofotometria infrarossa con trasformata di Fourier (FTR)

Livelli di esposizione dei lavoratori in Italia (1980) fibre/ml. Miniere 0.1 – 10.0 Coibentatura 0.1 – 91.0 Cemento-amianto 0.1 – 4.5 Tessile 0.1 – 4.2 Frizioni 0.3 – 11.0, N.B. valore limite 0.2 fibre/ml per il crisotilo e 0.6 fibre/ml per gli anfiboli (D.Lgs. 277/1991)

Analisi al microscopio elettronico (TEM) del carico alveolare in rapporto all’esposizione*. asbesto corpuscoli altre fibre Lavoratori esposti Lavoratori non più esposti Popolazione71053 I valori sono espressi come fibrille *Chiappino e coll. (1987)

Analisi al microscopio elettronico (TEM) del carico alveolare in rapporto all’esposizione*. asbesto corpuscoli altre fibre Lavoratori esposti Lavoratori non più esposti Popolazione71053 I valori sono espressi come fibrille *Chiappino e coll. (1987)

% di fibre nel carico alveloare in rapporto alla lunghezza (  < 5 5 – 10 < 10 (fibre intere) Lavoratori esposti Lavoratori non più esposti Popolazione9730 Analisi con TEM *Chiappino e coll. (1987)

ETIOPATOGENESI DEL MESOTELIOMA a) % (?) esposizione lavorativa b) 30 % (?) esposizione ambientale c) % (?) cause genetiche o sconosciute d) 2-10 % esposizione a virus* *Dal 1953 al 1967 i virus sono stati trasmessi con vaccini

PATOLOGIA DA ESPOSIZIONE AD ASBESTO Asbestosi (nei lavoratori) Tumori polmonari (80 %adenocarcinomi) Mesotelioma pleurico Mesotelioma peritoneale Tumori laringei Altri tumori (?)

Deceduti per tumore polmonare/ persone/anno tra i lavoratori esposti ad asbesto ed impiegati in ufficio. fumatori non fumatori. Esposti ad asbesto Impiegati _________________________________________. Hammond e coll. (1976)

Studio anatomopatologico sulla presenza di fibre di asbesto (numero/g di tessuto nel polmone) in rapporto alla patologia (North-Carolina). No. Fumatori fibre /g. Asbestosi 30 26/ Mesotelioma 15 7/ Placche pleuriche 48 32/ Neoplasie 57 16/ Controlli 10 4/10 3 _________________________________________. I valori sono espressi come media

PATOLOGIA DA ASBESTO E RUOLO DELLE MICROFIBRE P.G. Piolatto, E. Pira, M.G. Putzu, M. Massiccio, C. Romano (SIMLII 2006) In un recenti studi (2005) si dimostrava che solo le fibre dell’ordine di pochi μm di lunghezza e di circa 0.2 μm di diametro sono in grado di indurre mesoteliomi. Queste conclusioni scientifiche comportano alcune importanti implicazioni pratiche. L’imponente mole di dati sull’asbesto degli ultimi decenni è basata sulla definizione di fibra quale particella allungata con rapporto lunghezza/diametro di almeno 3:1, diametro ≤3 μm e lunghezza ≥5 μm. Questi parametri sono stati usati finora per definire valori limite occupazionali ed in alcuni casi non-professionali (V.DM, 1994). In quale modo possono essere definiti valori “di riferimento” se vengono considerate fibre di qualsiasi lunghezza o solo le fibre più corte di 5 μm? Non crediamo sia oggi possibile una risposta al problema. In secondo luogo, se si riconosce a tali fibre un ruolo prevalente specie nel caso del mesotelioma, quale stima attendibile della pregressa esposizione può essere fornita in campo medico-legale, dal momento che non sono mai state conteggiate? Inoltre, quale profilo di colpa può essere attribuito non essendo state tali fibre considerate patogene e quindi non determinate, e non essendo disponibili fino alla metà degli anni ’80 adeguati sistemi di filtrazione?

Esempio di fibra con caratteristiche asbestiformi di lunghezza >5μm (lunghezza 13 μm; diametro 0.3 μm)

Esempio di fibra con caratteristiche asbestiformi di lunghezza <5μm (lunghezza 4.2 μm; diametro 0.19 μm )