Le contraddizioni del Seicento
Secolo d’oro o di ferro? Il ’600 è un secolo dal doppio volto: le opere di artisti geniali (Calderón de la Barca, Cervantes, Tasso, Caravaggio, Bernini) convivono le espressioni vacue del barocco. Si diffondono la nuova scienza di Galileo e Newton ma anche la caccia alle streghe e l’intolleranza religiosa. Progressi economici e politici vanno insieme a guerre, rivoluzioni, epidemie e miseria.
Fine della prosperità Fino alla metà del ’500 le condizioni di vita continuano a migliorare: Alimentazione più ricca che si avvantaggia anche dei nuovi prodotti d’oltreoceano. Abitazioni più ampie e in muratura. Dopo il 1550 calano il consumo di carne e le calorie procapite (ad es.: diffusione del mais). E’ un effetto della crescita demografica che dura dal ’300.
La rivoluzione dei prezzi Insieme alla popolazione crescono i prezzi dei terreni e dei loro prodotti. Dall’altro lato le monete perdono valore: I sovrani in difficoltà ricorrono all’espediente di ridurre la percentuale di metallo pregiato. I preziosi importati dalle Americhe (300 ton. di argento all’anno per la Spagna) concorrono all’inflazione. I due fenomeni si influenzano a vicenda.
Conseguenze sociali Si avvantaggiano: Sono danneggiati: commercianti, speculatori, coloro (datori di lavoro, affittuari) che pagano un fisso in denaro. Sono danneggiati: I lavoratori, però, sono spesso pagati in natura (vitto) o riescono ad ottenere aumenti. L’aristocrazia che ha affittato i propri terreni a lunga scadenza è in difficoltà (soprattutto nell’Europa occidentale).
Reazione della nobiltà La crisi non è però generalizzata, alcuni nobili si adattano ai tempi: Trasformandosi da passivi redditieri in imprenditori agricoli che sfruttano razionalmente i propri beni fondiari (Inghilterra); Aumentando le entrate attraverso l’inasprimento degli obblighi servili che gravano sui contadini (“rifeudalizzazione” dell’Est europeo).
Atlantizzazione Nel ’600 comincia a farsi sentire uno spostamento degli equilibri commerciali dal Mediterraneo all’Atlantico. I paesi Atlantici ottengono il primato dei commerci anche nel Mediterraneo. Domina l’Olanda la cui flotta nel 1670 (570.000 t) superava quelle inglese, scozzese, francese, tedesca, spagnola e portoghese riunite.
Crisi demografica Nel ’600 si arresta la crescita demografica in atto dal medioevo con un significativo sviluppo delle città. Prima causa: le carestie dipendenti da fattori climatici. Crescono la povertà e le tensioni sociali. Si introducono nuove colture americane, come patate e mais, non senza conseguenze per la salute.
Il ritorno della peste La peste, che non era mai scomparsa, torna a colpire più volte l’Europa, Facilitata dalle carenze igieniche nelle città e dal movimento degli eserciti. Il calo raggiunge punte del 70% e riguarda quasi tutto il continente. Solo in Inghilterra e Olanda, lo sviluppo economico consente di colmare i vuoti.