nella lingua latina
Possiede le seguenti caratteristiche del verbo: 1. ha un tempo; 2. ha una diatesi; 3. può reggere dei complementi (nucleari e non). Possiede le seguenti caratteristiche dell’aggettivo: 1. ha una declinazione; 2. concorda in caso/genere/numero con un sost/pron; 3. possiede le tre funzioni dell’aggettivo (attributiva, predicativa, sostantivata).
Participio presente: tema del presente + –ns / -ntis; declinazione come un aggettivo del secondo gruppo; diatesi sempre attiva; rapporto di contemporaneità rispetto al verbo reggente. Participio passato: tema del supino + - us/a/um; declinazione come un aggettivo del primo gruppo; diatesi sempre passiva; rapporto di anteriorità rispetto al verbo reggente. Participio futuro: tema del supino + - urus/a/um; declinazione come un aggettivo del primo gruppo; diatesi sempre attiva; rapporto di posteriorità rispetto al verbo reggente.
A1. Verbo sum + part. perf. = tempi del perfetto dei verbi passivi e deponenti. A2. Verbo sum + part. fut. = perifrastica attiva, che esprime imminenza, intenzionalità o predestinazione: es. Sullam imitaturus non sum = non ho intenzione di imitare Silla. B. Il participio presente si trova in funzione predicativa retto da verbi di sensazione per sottolineare che l’azione è concomitante (es. saepe me querentem de feminarum sumptibus audisti = spesso mi hai sentito lamentarmi delle spese delle donne); il participio perfetto si trova in funzione predicativa con verbi di volontà (es. maleficus est qui patriam extinctam cupit = è crudele colui che desidera la patria defunta) o in espressioni come urbs obsessa tenetur (= la città è tenuta in stato d’assedio) o Catonem interfectum inveni (= ho trovato Catone ucciso).
urbs --- tenetur obsessa (ego) --- inveni --- Catonem interfectum
La perifrastica attiva è un costrutto verbale latino, assente in italiano, che esprime l'idea di intenzionalità (avere l'intenzione di), imminenza (stare per) o predestinazione (essere destinato a) nel compiere un'azione. Si forma con il participio futuro più il verbo essere coniugato. Ad esempio: Consul Romam venturus est. 1. Il console sta per venire a Roma 2. Il console ha intenzione di venire a Roma 3. Il console è destinato a venire a Roma. Romani exsultabant, quia consul Romam venturus erat. 1. I Romani esultavano perché il console stava per tornare a Roma. 2. I Romani esultavano perché il console aveva intenzione di tornare a Roma. 3. I Romani esultavano perché il console era destinato a tornare a Roma.
Romani --- exsultabant quia Consul --- venturus erat --- Romam
1. Pompeius eo loco multas legiones habiturus erat. Pompeo …………………………. molte legioni in quel luogo. 2. Bellum scripturus sum populi Romani cum Iugurtha. ………………… la guerra del popolo romano con Giugurta. 3. Gabienus, cum moriturus erat, petiit Pompei auxilium. Gabieno, quando …………………………, chiese l’aiuto di Pompeo.
1. Antiochi classis per menses multos instructam ac paratam in portu manserat. 1. Catonem vidi in bibliotheca sedentem. 1. Mater de filiae adventu animadvertit, quoniam eam canentem in horto audivit.
Come gli aggettivi, anche i participi possono essere sostantivati. Esempi: Iacet corpus dormientis (part. pres.) ut mortui (part. perf.) = il corpo di un dormiente giace come quello di un morto. Missi imperatoris de pace agunt = Gli inviati (gli uomini mandati) del comandante trattano la pace. Milites taciti Caesaris iussa audiverunt = I soldati ascoltarono silenziosi gli ordini (le cose ordinate) di Cesare.
A. Può avere proprio il senso di un aggettivo: es. Ille est imperiis oboediens miles = quello è un soldato obbediente agli ordini. B. Può essere una subordinata attributiva implicita, cioè avere il valore di una relativa. Si trova concordato con un sostantivo (o pronome). Si traduce con il participio (se passato) o con una relativa (se presente o futuro). Es. Lex est ratio tracta a numine deorum, imperans honesta prohibensque contraria = La legge è la ragione derivata dalla volontà degli dei, che impone le azioni oneste e che proibisce quelle opposte. Iam quis forsitan hostis gerit tela haesura in nostro latere = Forse qualche nemico già porta i giavellotti che sono destinati a conficcarsi nel nostro fianco.
Quando il senso è quello più circostanziale di una subordinata causale, temporale, concessiva o ipotetica implicita, si parla di participio congiunto. E’ sempre concordato con un sostantivo (o pronome) della reggente. Es. Consul occisus est a cena rediens = Il console è stato ucciso mentre ritornava da una cena. His nuntiis commotus, Caesar duas legiones conscripsit = Colpito da queste notizie, Cesare arruolò due legioni. Interdum risus ita repente erumpit ut eum cupientes tenere nequeamus = a volte il riso scoppia così all’improvviso che non possiamo trattenerlo neppure se lo desideriamo.
E’ il caso dell’ablativo assoluto, un sintagma autonomo che si deve rendere con una proposizione circostanziale temporale, causale, concessiva o ipotetica. Il soggetto si trova all’ablativo e il participio è all’ablativo concordato con il soggetto. Es. Hannibal iter incepit, sole oriente = Annibale iniziò il viaggio, mentre sorgeva il sole (oppure, all’alba). Exhaustis iam patriae facultatibus, consul cupivit bellum componere = Ormai esaurite le risorse della patria (poiché erano ormai esaurite le risorse della patria), il consule desiderò interrompere la guerra. Oppugnaturis castra hostibus, Carthaginienses augent vallum = Poiché i nemici avevano intenzione di attaccare l’accampamento, i Cartaginiesi rafforzano la trincea.
1. Tarquinio regnante, Pythagoras in Italiam venit. 2. Albani, Alba diruta, Romam traducti sunt. 3. Cessante causa, cessat effectus. 4. Cicerone consule, Catilinae coniuratio oppressa est. 5. Expugnato oppido, dux rediit. 6. Mortuo Romulo, electus est rex Numa Pompilius. 7. Ulixes, Troia deleta, multas calamitates cum suis comitibus toleravit. 8. Galli, fuso exercitu Romanorum, oppidi moenibus appropinquabant. 9. Caesare et Norbano consulibus, decernitur Germanico triumphus. 10. Bello confecto, omnes cives ducis triumphum celebraverunt.