Corso Writing Theatre U3.2 - Tecniche DIDATTICA TEATRALE Modulo 3.

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Corso Writing Theatre U3.2 - Tecniche DIDATTICA TEATRALE Modulo 3

 OBIETTIVO DI APPRENDIMENTO Acquisire un bagaglio di tecniche espressive - teorico-pratiche - che consenta di agire in una dimensione di stimolo costante della creatività.

ARGOMENTI SPECIFICI  Giochi di conoscenza  Giochi di fiducia  Giochi di contatto  Giochi di concentrazione  Improvvisazione corporea  Improvvisazione immaginativa  Improvvisazione narrativa  Rilassamento  Giochi di ruolo

Giochi di conoscenza Andando a lavorare in gruppo diventa basilare la conoscenza tra le varie entità che questo gruppo compongono. Bisogna conoscere i propri compagni e farsi conoscere da loro. Solo così si potranno capire le vere potenzialità del gruppo, le possibilità che il gruppo possiede, sino a dove il gruppo si può spingere. Nel concetto di conoscenza non va tralasciata la conoscenza di sé stessi. Il teatro aiuta a scoprire, padroneggiare, mettere in luce aspetti del nostro io che ancora non si conoscevano.

Giochi di fiducia Nel teatro le persone sono chiamate a mettere in gioco il proprio io più profondo, a mettere a nudo se stesse. Per fare questo bisogna potersi fidare delle persone con cui si lavora. Ogni singola debolezza deve essere supportata dal gruppo, ogni singola forza si deve irradiare nel gruppo. I Giochi di fiducia sono indirizzati alla: fiducia in se stessi (non sempre conosciamo bene il nostro corpo) fiducia nell'altro (ciò che ti farà e non ti farà fare !!) fiducia nel gruppo (che deve garantire la sicurezza di ognuno)

Giochi di contatto Il gioco del teatro prevede che non ci siano vergogne e pudori tra i partecipanti. Bisogna mettere tutto il proprio essere a disposizione del risultato finale. Il corpo è per molti fonte di imbarazzo, è per questo che diventa molto importante conoscere il proprio corpo, saperlo gestire e conoscere il corpo dei nostri compagni, non avere remore o blocchi quando bisogna entrare in contatto.

Giochi di concentrazione Nel gioco del teatro viene richiesta l’attenzione a tanti elementi contemporaneamente. La concentrazione è fondamentale in ogni momento della creazione teatrale, creazione magica, e quando viene a mancare tutto perde significato e diventa banale o ridicolo. Credere in quello che si sta facendo e tenere la concentrazione per tutto il tempo è un aspetto che va tenuto sempre da conto.

Improvvisazione corporea L’espressività corporea è fondamentale per interpretare un personaggio. Con il corpo parliamo, raccontiamo, mandiamo messaggi, esprimiamo sentimenti. Gli esercizi aiutano a cercare e scoprire nuove possibilità del proprio corpo e mirano a stimolare il fisico nel provare nuove possibilità espressive.

Improvvisazione emotiva Tutto concorre all’espressività di un personaggio. Per interpretare un personaggio bisogna mettere a disposizione tutto il proprio essere. E' importante riuscire a ricreare dei sentimenti per poter ridare al pubblico emozioni che il personaggio esprime e che l’attore deve provare. Se non ci crede chi lo sta facendo, nessuno in sala ci crederà. Bisogna quindi imparare a recuperare nella vastità del proprio io il sentimento che in quel momento serve al personaggio che si sta interpretando.

Improvvisazione immaginativa La performance teatrale è terapeutica perché aiuta gli individui a negoziare i confini tra la realtà della vita quotidiana e la vita immaginativa, tra mondo interno e mondo esterno, aiuta a scoprire i modi per vivere positivamente le spinte contraddittorie. Per stimolare la spontaneità occorre evitare di censurare le proprie reazioni istintive derivanti da particolari stimoli e di prestabilire le proprie azioni.

Improvvisazione immaginativa Solo dopo aver raggiunto un buon livello di concentrazione e spontaneità, l’allievo é nelle condizioni ottimali per cercare di stimolare la propria immaginazione. Per ampliare la propria attività immaginativa l’attore non può prescindere dall’osservazione di cose, eventi e persone reali per poi introdurvi elementi derivanti da un’attenta ricerca creativa.

Improvvisazione narrativa “… Un ulteriore requisito della cittadinanza si potrebbe definire “immaginazione narrativa”: la capacità di immaginarsi nei panni di un’altra persona, di capire la sua storia personale, di intuire le sue emozioni, i suoi desideri e le sue speranze. Questo non comporta la mancanza di senso critico, poiché nell’incontro con l’altro manteniamo comunque fermi la nostra identità e i nostri giudizi … ma un primo passo verso la comprensione dell’altro è essenziale per ogni giudizio responsabile, dal momento che non possiamo ritenere di conoscere ciò che stiamo giudicando, finché non comprendiamo il significato che una determinata azione ha per la persona che la compie …” (Martha C. Nussbaum)

Rilassamento Il Training Autogeno è un modo di autodistensione e di rilassamento che consente la modificazione di situazioni psicologiche e somatiche; la tecnica è stata ideata e sviluppata da J. H. Schultz – psichiatra e ipnotista contemporaneo di Freud. “Training” proprio perché il rilassamento e l'autodistensione si realizzano con l'allenamento, dovuto alla realizzazione dello stato di calma, distensione, passività. E' quindi una ginnastica psichica applicabile da tutti e in tutti quei campi nei quali occorrono concentrazione, calma, distensione. In generale, il training autogeno tende a promuovere la tranquillità d'animo, l'armonia interiore ed una visione ottimistica della vita.

Rilassamento Il primo livello, attraverso esercizi somatici (peso, calore, cuore, respiro, plesso solare, fronte fresca) è finalizzato alla realizzazione dello stato di calma, distensione, passività. Il secondo livello, con esercizi psichici, raggiunge l'inconscio e ne fa emergere le produzioni a livello di immagini. Possiamo immaginare il T.A. come un edificio a sei piani con solide basi costituite dall'atteggiamento psicologico di calma e distensione; due piani più importanti, fondamentali: pesantezza e calore; quattro piani complementari: cuore, respiro, plesso solare, fronte fresca.

Giochi di ruolo Il Role playing (o "gioco di ruolo") consiste nella simulazione di una situazione reale attraverso l'identificazione e la recitazione dei diversi ruoli coinvolti. Proprio la modalità drammaturgica impiegata implica un coinvolgimento globale del soggetto, a livello cognitivo, sociale, emotivo. In una prospettiva di ricerca valutativa, con tale strumento si intende esplorare i vissuti dei soggetti attraverso la loro "immersione" nel contesto indagato.

Giochi di ruolo In tal modo non si restringe l'analisi alla sola razionalizzazione di un determinato evento e si mira a far emergere il vissuto del soggetto riducendo i "filtri" comunicativi. L'impiego del Role playing in un contesto di ricerca richiede di selezionare i soggetti da interpellare e proporre loro un canovaccio entro il quale recitare una determinata situazione connessa ai temi della ricerca.