1 L'introduzione dei requisiti minimi per l'attivazione dei corsi di studio e la Banca dati dell'offerta formativa Torino, 28 giugno 2002 L'introduzione dei requisiti minimi per l'attivazione dei corsi di studio e la Banca dati dell'offerta formativa Torino, 28 giugno 2002
2 I “requisiti minimi” Una verifica delle condizioni minime necessarie per lo svolgimento delle attività formative nel quadro della revisione degli ordinamenti didattici I “requisiti minimi” Una verifica delle condizioni minime necessarie per lo svolgimento delle attività formative nel quadro della revisione degli ordinamenti didattici
3 …… …sarebbe stato più efficace formulare osservazioni ed indirizzi con riguardo ai requisiti minimi prima dell’avvio dl processo di progettazione dei corsi, considerato che ogni ulteriore specificazione - a decisioni sui Regolamenti didattici di ateneo già intervenute - può comportare difficoltà applicative. Tuttavia il Comitato ritiene opportuno ed utile stimolare, sia pure con ritardo, un processo di razionalizzazione dell’offerta formativa, affinché la riforma degli ordinamenti didattici possa esplicare gli attesi effetti positivi nel più breve tempo possibile e senza incertezze. ……. Dal DOC 17/01 …… …sarebbe stato più efficace formulare osservazioni ed indirizzi con riguardo ai requisiti minimi prima dell’avvio dl processo di progettazione dei corsi, considerato che ogni ulteriore specificazione - a decisioni sui Regolamenti didattici di ateneo già intervenute - può comportare difficoltà applicative. Tuttavia il Comitato ritiene opportuno ed utile stimolare, sia pure con ritardo, un processo di razionalizzazione dell’offerta formativa, affinché la riforma degli ordinamenti didattici possa esplicare gli attesi effetti positivi nel più breve tempo possibile e senza incertezze. ……. Dal DOC 17/01
4 Finalità delle verifiche sui “requisiti minimi” Assicurare Assicurare gli studenti (e le loro famiglie) che l’offerta formativa proposta disponga delle dotazioni minime di risorse necessarie per sostenerla Garantire Garantire, tramite l’informazione a tutti i soggetti interessati, la trasparenza e la comparabilità dell’offerta didattica di ciascuna istituzione Verificare Verificare la coerenza tra offerta programmata, domanda di formazione e risorse disponibili Consentire Consentire (al MIUR ed agli atenei) una efficace attribuzione di risorse attraverso specifici incentivi/disincentivi
5 I criteri generali adottati Un “credito” (CFU) richiede, mediamente, 8 ore di didattica “frontale” Sono individuate differenziate dimensioni di riferimento per gli studenti iscritti ai corsi di studio delle varie classi ciascun docente di ruolo assicura - di norma - un impegno di 120 ore di attività di didattica in aula. Si ipotizza che tale attività sia destinata prevalentemente (per il 50%) ai corsi di laurea (1° livello) – Esempio : 60 ore x CdL + 40 ore x CdLS + 20 ore x dott. ric., master, ecc. La competenza disciplinare dei docenti disponibili deve essere coerente con i profili formativi offerti, con particolare riferimento ai CFU previsti per le attività formative di ”base” e “caratterizzanti” Le strutture (aule, laboratori e biblioteche) debbono essere adeguate per garantirne la fruibilità a tutti gli iscritti
6 Le variabili utilizzate per le valutazioni Offerta formativa attivata dalla/e facoltà ( sia per trasformazione di corsi già attivi col precedente ordinamento sia “nuovi” corsi ) Il numero di studenti iscritti Docenti universitari di ruolo disponibili nei vari settori scientifico- disciplinari impegnati nelle attività formative Strutture (aule, laboratori, biblioteche) utilizzabili
7 Sulla base di analisi dimensionali preliminari (utilizzando i valori degli immatricolati ) sono stati individuati 4 gruppi di corsi riferiti alle varie classi, ed a ciascuno di questi è stata attribuita una numerosità di riferimento ed un intervallo di variabilità. Per: “garantire” la qualità minima dell’offerta formativa richiedendo interventi di adeguamento in presenza di corsi troppo affollati (diversificazione o sdoppiamenti) “disincentivare” l’attivazione di corsi con pochi studenti e che possono comportare una inefficiente utilizzazione delle risorse disponibili (eccesso di offerta formativa) Un numero di immatricolati superiore ai valori massimi degli intervalli, indica la necessità di adeguare le risorse e/o di procedere a sdoppiamenti o diversificazioni dell’offerta. Un numero di immatricolati inferiore ai valori minimi degli intervalli, anche in presenza dei requisiti di docenti e strutture, indica una probabile non efficace utilizzazione delle risorse disponibili Le diversificate dimensioni dei corsi di studio delle varie Classi
8 I riferimenti dimensionali per i corsi di laurea Studenti iscritti al primo anno
9 Il numero minimo di docenti di ruolo per i corsi di laurea
10 Le strutture necessarie Aule – di dimensioni adeguate a contenere tutti gli studenti iscritti a ciascun anno di corso e con una disponibilità settimanale di almeno ore 60 CFU x 8 ore didattica in aula = 480 0re-posto x studente Con periodi didattici di 28 (24) settimane per anno occorrono 17,1 (20) ore-posto x settimana Ne consegue che un’aula, delle dimensioni adatte a contenere la “classe studentesca” e utilizzabile per ore alla settimana (nei periodi didattici), può soddisfare le esigenze degli iscritti di due classi studentesche. Laboratori – di caratteristiche adeguate e che garantiscano la possibilità di utilizzo da parte di tutti gli studenti La disponibilità temporale di posti-lavoro deve essere compatibile con le esigenze dichiarate nel Regolamento didattico dei vari corsi o da regolamenti specifici (es. corsi ad accesso programmato – Medicina, odontoiatria e veterinaria)
11 La prima applicazione dei “requisiti minimi” Docenza di ruolo complessivamente disponibile nella Facoltà A+B+C Totale docenza necessaria per i corsi attivati dalla Facoltà Corsi attivati N° minimo docenti Corsi di Laurea “trasformati ” Corsi di Laurea “nuovi” A N° Corsi per rispettare limiti massimi N°classi x 9 + (N°corsi-N°classi) x 7 C N° docenti utilizzati da eventuali corsi interfacoltà A+B+C = disponibilità residua di docenti, utile anche per l’attivazione di corsi di laurea specialistica Corsi “necessari” Corsi di Laurea “ciclo unico” B N°classi x 15 N° Corsi per rispettare limiti massimi se >0 Occorre procedere all’individuazione corsi senza “requisiti minimi” se <0
12 Effetti delle valutazioni Per i corsi nuovi (che non nascono da trasformazione di corsi precedentemente attivi) il possesso dei “requisiti minimi” determina la loro inclusione nei corsi utili per gli obiettivi della programmazione (art.3 del DM ). Una destinazione - da parte dei singoli atenei - delle risorse assegnate per l’innovazione didattica non rispondente ai criteri indicati nell’allegato all’art.4 del DM sulla programmazione potrà comportare una riduzione delle assegnazioni ordinarie, previste per gli anni successivi (dal 2004)
13 L’eventuale mancanza dei “requisiti minimi “ non comporta l’automatica e definitiva inclusione del corso tra quelli attivabili dagli Atenei con risorse proprie (art.2, comma 4, DPR 25 /1998). Gli Atenei, a fronte di particolari situazioni non direttamente assimilabili ai riferimenti fissati, possono sottoporre al Comitato il piano di adeguamento almeno ai “requisiti minimi”. Possibilità di revisione delle valutazioni
14 Indirizzi ministeriali della comunicazione del e ruoli attribuiti al Comitato Nazionale I corsi “nuovi” in possesso dei requisiti minimi verranno considerati attivati nell’ambito della programmazione Valutazione della sussistenza dei “requisiti minimi” per tutti i corsi attivati, per informazioni da rendere pubbliche, anche con finalità di orientamento, attraverso la banca-dati dell’offerta formativa. I corsi “nuovi” in possesso dei requisiti minimi verranno considerati attivati nell’ambito della programmazione Il Comitato, nel luglio 2002, ha presentato primi elementi della relazione tecnica di cui all’art.18 (del DM )con verifica, per tutti i corsi, del rispetto delle caratteristiche riportate nell’allegato 1 dell’art.4 del DM sulla programmazione Gli esiti di tali verifiche...consentiranno al Ministero di adottare iniziative consequenziali … nonché i provvedimenti (previsti dall’art.18) volti alla razionalizzazione del Sistema (nel triennio ) All’inizio del 2003 tutte le università hanno indicato i corsi da considerare attivati in carenza dei “requisiti minimi” Gli esiti di tali verifiche...consentiranno al Ministero di adottare iniziative consequenziali … nonché i provvedimenti (previsti dall’art.18) volti alla razionalizzazione del Sistema (nel triennio ) Avvio del processo preordinato alla definizione delle procedure per l’accreditamento dei corsi
15 La prima applicazione ( ) La sussistenza dei requisiti minimi di docenza di ruolo è verificata valutando prioritariamente quanto già impegnato dai corsi “trasformati” Verifica di congruenza tra corsi di laurea attivati e corsi istituiti con il regolamento di ateneo approvato L’adeguata disponibilità delle strutture è autocertificata dai Rettori Le valutazioni quantitative sui docenti sono operate soltanto a livello di facoltà Il numero di studenti è quello degli iscritti (a tempo pieno) al 1° anno
16 Gradualità dell’approccio e delle verifiche (annuali) quantitativa Verifica preliminare di compatibilità quantitativa delle risorse di docenza disponibili Verifica della disponibilità di docenti per assicurare le competenze scientifiche necessarie all’offerta didattica Verifica dell’adeguatezza delle strutture utilizzabili affidata ai Nuclei e da valutare all’atto dell’attivazione del corso Verifica dei criteri per l’attuazione dell’innovazione didattica - Conformità ai criteri dell’Allegato al DM Procedure di accreditamento dei corsi
17 Programma dell’evoluzione delle analisi del Comitato – solo verifica della compatibilità tra i numeri totali di docenti delle facoltà e l’offerta formativa attivata dalle stesse – verifica sulla disponibilità di risorse docenti per assicurare i CFU di base e caratterizzanti. Dettaglio sulla disponibilità di strutture adeguate (aule e laboratori) – verifica della specializzazione disciplinare dei docenti in relazione ai settori scientifico-disciplinari degli insegnamenti attivati. Mappa della disponibilità di posti aula, delle diversificate esigenze di laboratori specialistici e strutture di supporto agli studenti. Pubblicità del possesso, da parte dei vari corsi, degli elementi indicati nell’allegato 1 del DM
18 Un percorso verso l’accreditamento (anche europeo)dei corsi di studio e la costruzione di una base informativa costantemente aggiornata utilizzata per assicurare l’utenza e garantire una corretta utilizzazione delle risorse pubbliche l’accreditamento (anche europeo)dei corsi di studio e la costruzione di una base informativa costantemente aggiornata utilizzata per assicurare l’utenza e garantire una corretta utilizzazione delle risorse pubbliche Un percorso verso l’accreditamento (anche europeo)dei corsi di studio e la costruzione di una base informativa costantemente aggiornata utilizzata per assicurare l’utenza e garantire una corretta utilizzazione delle risorse pubbliche l’accreditamento (anche europeo)dei corsi di studio e la costruzione di una base informativa costantemente aggiornata utilizzata per assicurare l’utenza e garantire una corretta utilizzazione delle risorse pubbliche
19 BD offerta formativa annuale BD offerta formativa annuale BD dei docenti in servizio BD dei docenti in servizio BD delle strutture disponibili disponibili Anagrafe nazionale degli studenti Anagrafe nazionale degli studenti Valutazioni per: “requisiti minimi” “requisiti minimi” risultati ottenuti risultati ottenuti accreditamento accreditamento destinazione di risorse destinazione di risorse orientamento orientamento destino dei laureati destino dei laureati Valutazioni per: “requisiti minimi” “requisiti minimi” risultati ottenuti risultati ottenuti accreditamento accreditamento destinazione di risorse destinazione di risorse orientamento orientamento destino dei laureati destino dei laureati
20 La procedura informatizzata per la prima verifica sui “requisiti minimi”
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25 La nuova versione della Banca-dati sull’Offerta formativa
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32 Gli indirizzi del Comitato sull’affinamento dei “requisiti minimi” e proposte sulle lauree specialistiche
33 Gli elementi più rilevanti per la valutazione del possesso dei “requisiti minimi” per le lauree specialistiche: Presenza di attività di ricerca nella sede Presenza di attività di ricerca nella sede Copertura delle competenze disciplinari per le attività formative di base e caratterizzanti Copertura delle competenze disciplinari per le attività formative di base e caratterizzanti Nucleo stabile di docenti con recente produzione scientifica nelle discipline della specializzazione Nucleo stabile di docenti con recente produzione scientifica nelle discipline della specializzazione Gli elementi più rilevanti per la valutazione del possesso dei “requisiti minimi” per le lauree specialistiche: Presenza di attività di ricerca nella sede Presenza di attività di ricerca nella sede Copertura delle competenze disciplinari per le attività formative di base e caratterizzanti Copertura delle competenze disciplinari per le attività formative di base e caratterizzanti Nucleo stabile di docenti con recente produzione scientifica nelle discipline della specializzazione Nucleo stabile di docenti con recente produzione scientifica nelle discipline della specializzazione
34 Recenti indirizzi ministeriali Separazione delle fasi di istituzione e attivazione dei corsi Separazione delle fasi di istituzione e attivazione dei corsi Verifiche ex-ante (dal 2004) sul possesso dei requisiti minimi Verifiche ex-ante (dal 2004) sul possesso dei requisiti minimi …………. …………. Proposte di modifica al DM 509 Proposte di modifica al DM 509 Recenti indirizzi ministeriali Separazione delle fasi di istituzione e attivazione dei corsi Separazione delle fasi di istituzione e attivazione dei corsi Verifiche ex-ante (dal 2004) sul possesso dei requisiti minimi Verifiche ex-ante (dal 2004) sul possesso dei requisiti minimi …………. …………. Proposte di modifica al DM 509 Proposte di modifica al DM 509