Percorsi di lettura nell’Antico Testamento.  « che tutti siano uno »  Preghiera di Gesù al Padre (Gv 17,20-23)

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Transcript della presentazione:

Percorsi di lettura nell’Antico Testamento

 « che tutti siano uno »  Preghiera di Gesù al Padre (Gv 17,20-23)

« 20 Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: 21 perché tutti siano uno ; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. 22 E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano uno come noi siamo uno.

« 23 Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità [perché siano perfettamente uno] e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.»

 Domanda: vi è già nella Bibbia ebraica una riflessione sull’unità?

 Nell’ebraico biblico non esiste il concetto astratto di unità  per esprimere l’unità si fa largo uso dell’aggettivo numerale uno o della perifrasi essere uno  Un altro verbo, che esprime un significato simile, è il verbo radunare

 Chi è il Dio della Bibbia?  Qual’è il suo Nome?

 Un Dio personale che parla all’uomo  È il Dio Vivo, l’Eterno, l’Altissimo, il Santo  È l’unico vero Dio

 Il nome dei nomi: J HWH e la teofania del roveto ardente

 13 Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: «Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi». Mi diranno: «Qual è il suo nome?». E io che cosa risponderò loro?». 14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: «Io-Sono mi ha mandato a voi»». 15 Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: «Il Signore [J HWH ; Kyrios, Dominus, Signore], Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi». Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo [memoriale] con cui sarò ricordato di generazione in generazione.

 «La pericope intende così suggerire che il Nome J HWH deriva dalla terza persona singolare dell’imperfetto indicativo di questo verbo, significando perciò: Egli è, Egli si fa presente, Egli si mostra efficace.» (P. Coda)

 ’ēl ra ḥ um o la tenerezza di Dio

 ’ēl ra ḥ um o la tenerezza di Dio: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso [’ēl ra ḥ um ] e pietoso, lento all'ira e ricco di bontà e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione» (Es 34,6-7)

 Josy Eisenberg

 Gilles Bernheim

יהוה / J HWH = 26 אֶחָד /uno = 13 אַהֲבָה /amore = 13

 Primo racconto Gen 1

26 Dio disse: «Facciamo l'adam a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 E creò Dio l'adam a sua immagine a immagine di Dio creò lui maschio e femmina creò loro. 28 Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. (Gen 1, )

 Secondo racconto Gen 2

Allora il Signore Dio fece scendere un torpore (in greco: ekstasis) sull'Adam, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all‘adam, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'Adam disse: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna (’išāh), perché dall'uomo (’îš) è stata tolta». (Gen 2, 21-23)

יהוה J HWH אִשָּׁה + אִישׁ donna uomo

 La disobbedienza: mangiare il frutto proibito

 San Paolo: «tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio» (Rm 3,23)

 Primo fratricidio e violenza dilagante

 Il diluvio pone fine all’umanità malvagia

 L’alleanza con ogni essere vivente

12 Dio disse: «Questo è il segno dell'alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future. 13 Pongo il mio arco sulle nubi, perché sia il segno dell'alleanza tra me e la terra. 14 Quando ammasserò le nubi sulla terra e apparirà l'arco sulle nubi, 15 ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e ogni essere che vive in ogni carne, e non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne. 16 L'arco sarà sulle nubi, e io lo guarderò per ricordare l'alleanza eterna tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne che è sulla terra». 17 Disse Dio a Noè: «Questo è il segno dell'alleanza che io ho stabilito tra me e ogni carne che è sulla terra».

Breughel Breughel

 La questione del linguaggio e la pluralità delle lingue

 1 Tutta la terra aveva un'unica lingua e uniche parole.  2 Emigrando dall'oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono. 3 Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. 4 Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». 5 Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. 6 Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un'unica lingua; questo è l'inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. 7 Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». 8 Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. 9 Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.

 simbolo dei regimi totalitari senza trascendenza  presa di coscienza dell’umanità di fronte all’emergere della molteplicità

 l’unità voluta da Dio scaturisce dalla ricchissima diversità di lingue e di culture, nel dialogo dell’amore  «Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: “Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa?”» (At 2,7-8)

 l’unità è fatta di pluralità e la pluralità non impedisce l’unità

 Nel linguaggio biblico, la condiscendenza di Dio prende la forma dell’alleanza  Alleanza particolare con Abramo, sancita prima con un sacrificio (Gen 15), poi nella carne stessa del patriarca, con la circoncisione (Gen 17)

 Alleanza stipulata con Mosè e il popolo al Sinaï

 Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell'alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».

 Formula dell’alleanza: « voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio» (cf. Jr 31,33; 32,38; Ez 36,28; 37,27)

 Il messaggio dei profeti è, invece, una costante denuncia dell’infedeltà idolatrica d’Israele al suo Dio  nascono nuove immagini per esprimere l’alleanza.

 Israele è il gregge e J HWH il Pastore  Israele è la vigna e J HWH il Vignaiolo  Israele è figlio e J HWH è il Padre  Israele è la sposa e J HWH lo Sposo

 Nella predicazione profetica si intravede all’orizzonte un’alleanza nuova, un’alleanza eterna, un’alleanza di pace (cf. Ez 16,60; 34,23s; 36,26)  Artefice di questa nuova alleanza sarà il misterioso Servo che J HWH stabilirà come «alleanza del popolo e luce delle nazioni» (cf. Is 42,6; 49,6ss.)

 I«quattro canti del Servo di J HWH »  Nel primo canto (Is 42,1-7), Dio presenta il Servo e lo stabilisce come «alleanza del popolo e luce delle nazioni» (cf. Is 42,1-6)  Nel secondo canto (Is 49,1-9) è il Servo che parla alle «isole», cioè alle estremità della terra, presentandosi come profeta, anzi più di un profeta.

 Il terzo canto (Is 50,4-9), riporta un discorso del Servo che parla di sé come un innocente che soffre senza ribellarsi: Dio lo accompagna nella prova e lo giustifica  Il quarto canto (Is 52,13-53,12) racconta la prova e la messa a morte ingiusta del Servo, ma anche il suo trionfo.

 Nel secondo poema, il Servo stesso indica la missione affidatagli dal Signore

5 Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele - poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza - 6 e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d'Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra».

 Il Terzo Isaia si apre con un passo di grande universalità. In quest’oracolo, il Signore stesso annuncia che la sua casa sarà una casa di preghiera per tutti i popoli.

6 I figli degli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato e restano fermi nella mia alleanza, 7 li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli». 8 Oracolo del Signore Dio, che raduna i dispersi d'Israele: «Io ne radunerò ancora altri, oltre quelli già radunati».

 L’oracolo è composto da tre sezioni: 1) l’annuncio solenne della salvezza prossima 2) invito ad osservare il diritto e la giustizia 3) attenzione a due gruppi sociali particolari: gli stranieri e gli eunuchi, due categorie di esclusi che vengono accolti e integrati nella comunità d’Israele

 Il poema è inquadrato da due verbi:  v. 1, venire: la mia salvezza sta per venire  v. 8, radunare: Oracolo del Signore Dio, che raduna i dispersi d'Israele: «Io ne radunerò ancora altri, oltre quelli già radunati».

 Tutti saranno radunati nell’unico Tempio del Signore che diventerà casa di preghiera per tutti i popoli.

 Accanto ai canti del Servo, è necessario notare una serie di testi che mettono in scena Gerusalemme o Sion  Nei testi che concludono l’opera profetica, Sion appare come il centro di un culto aperto a tutti i popoli.

 È una prefigurazione profetica futura che si erge accanto alla figura del Servo  Il profeta tesse l’identità nuziale di Sion. La città è sposata dal Dio Creatore: «Poiché Colui che ti sposa è il tuo creatore, Signore degli eserciti è il suo nome; e Colui che ti ha redenta è il Santo d'Israele, si chiama Dio di tutta la terra» (Is 54,5).

 Nella parte finale dell’opera di Isaia, Gerusalemme è chiamata a risorgere. In un passo luminoso, ecco convergere verso il Tempio i popoli del mondo con tutte le loro ricchezze.

1 Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. 2 Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. 3 Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. 4 Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. 5 Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore... (Is 60,1-5a)

Costituirò tuo sovrano la pace, tuo governatore la giustizia. 18 Non si sentirà più parlare di prepotenza nella tua terra, di devastazione e di distruzione entro i tuoi confini. Tu chiamerai salvezza le tue mura e gloria le tue porte. 19 Il sole non sarà più la tua luce di giorno, né ti illuminerà più lo splendore della luna. Ma il Signore sarà per te luce eterna, il tuo Dio sarà il tuo splendore. 20 Il tuo sole non tramonterà più né la tua luna si dileguerà, perché il Signore sarà per te luce eterna; saranno finiti i giorni del tuo lutto. 21 Il tuo popolo sarà tutto di giusti, per sempre avranno in eredità la terra, germogli delle piantagioni del Signore, lavoro delle sue mani per mostrare la sua gloria. 22 Il più piccolo diventerà un migliaio, il più insignificante un'immensa nazione; io sono il Signore: a suo tempo, lo farò rapidamente.

 Sion sarà chiamata «città del Signore», cioè del «Santo d’Israele»  Il Signore, che ha sposato Sion, sarà la luce della città e il popolo di figli e figlie radunato sarà costituito da giusti

 L’autore dell’Apocalisse, evocando il testo isaiano, presenterà la grande folla dei salvati e descriverà – con una immagine molto simile – la Gerusalemme celeste che «non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illuminae la sua lampada è l'Agnello» (Ap 21, 23)

 Gerusalemme, nuova Eva  Sion dà alla luce – prima ancora di provare i dolori del parto – un figlio maschio (Is 66,7)  Segue il tema della riunificazione di tutte le genti e di tutte le lingue

18b Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria. 19 Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.

20 Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme - dice il Signore -, come i figli d'Israele portano l'offerta in vasi puri nel tempio del Signore. 21 Anche tra loro mi prenderò sacerdoti leviti, dice il Signore.

22 Sì, come i nuovi cieli e la nuova terra, che io farò, dureranno per sempre davanti a me - oracolo del Signore -, così dureranno la vostra discendenza e il vostro nome.

 Si riprende qui il tema già enunciato in Is 56,1-7 e 60,1-5a.  La venuta della salvezza di Dio è messa in parallelo con un altro evento che il Signore realizzerà: la riunificazione di tutte le nazioni nella città santa.

 In Gen 11, Dio ha disperso gli uomini di Babele confondendo la loro lingua, qui il Signore raduna coloro che sono stati dispersi.

 Alla torre di Babele, costruita dall’arrogante volontà di potenza degli uomini, corrisponde il Tempio nella città santa, la Casa di Dio, denominata «Casa di preghiera per tutti i popoli».

 L’opera di radunare insieme coloro che sono dispersi sarà realizzata dallo Spirito del Signore (Is 34,16).  Ecco apparire il mistero di un’Alleanza che abbraccerà tutta la storia e un universalismo che associerà tutte le nazioni della terra nella lode del Dio d’Israele.

 L’unità e la comunione sono iscritte profondamente in tutta la realtà creata da Dio e particolarmente nell’uomo e nella donna che sono al vertice di tutta la creazione  Per la disobbedienza iniziale, il progetto divino sull’umanità e sul creato si è però infranto.

 Ma J HWH, Dio uno e Dio di tenerezza e d’amore, ha messo in opera un piano per salvare l’umanità da questa sua condizione amara e opaca.  Alcune tappe del lungo percorso che Dio ha intrapreso per restaurare l’unità infranta

 Alleanza con Noè  Alleanza con Abramo  Alleanza con il popolo nato dal patriarca

 Israele non è stato fedele all’antica alleanza  Nella letteratura profetica, si intravede in un tempo futuro un’alleanza nuova, grazie alla quale Dio stesso riunirà e radunerà a Gerusalemme non solo il popolo eletto, ma tutte le nazioni della terra

 Seguirà lo sposalizio di Dio con Sion, la città del Signore  Dalle estremità della terra, nazioni e lingue saranno radunate sul santo monte  Questo sconfinato orizzonte di luce sarà però segnato dalla sofferenza di un misterioso personaggio, il Servo di J HWH, posto da Dio come alleanza del popolo e luce delle nazioni

 È l’Agnello di Dio, innocente e immolato, che porterà la salvezza del Signore fino agli estremi confini dell’universo