Statistica di Base per le Scienze Pediatriche luigi greco D.C.H, M.D., M.Sc.M.C.H., Ph.D. Dipartimento di Pediatria UniFEDERICOII.

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Statistica di Base per le Scienze Pediatriche luigi greco D.C.H, M.D., M.Sc.M.C.H., Ph.D. Dipartimento di Pediatria UniFEDERICOII

Ma è molto importante controllare la distribuzione !

ERRORE STANDARD DELLA MEDIA Più valori medi, di una stessa popolazione, si distribuiscono intorno ad un valore medio assoluto (e ignoto) con una distribuzione di tipo normale, è allora possibile avere una stima di quanto tendono a discostarsi dal valore medio assoluto. ERRORE STANDARD DELLA MEDIA = DEVIAZIONE STANDARD / √ n Nella pratica clinica (specie in chimica clinica) è spesso usato il coefficiente di variazione, che esprime il rapporto percentuale tra DS e media: COEFFICIENTE DI VARIAZIONE = (Deviazione Standard/media) x 100 Una delle caratteristiche fondamentali della distribuzione normale è che il 95% di tutta la popolazione è inclusa in un intervallo ottenuto sommando al valore medio 1.96 volte le DS e sottraendo al valore medio 1.96 volte la DS (circa 2 volte), cioè il 95% dei valori ricade tra x± 1.96 DS. L'intera popolazione può dunque essere descritta mediante la media e l'intervallo che contiene i valori della media meno o più 1.96 volte la DS. I limiti di confidenza della media (quei limiti che comprenderanno il 95% dei possibili valori medi di quella popolazione) saranno ottenuti dal valore medio più o meno 1.96 volte l'ESM. LIMITI DI CONFIDENZA (al 95%)= m ± 1,96 ESM

Ma è molto importante controllare la distribuzione ! Errore Standard della Media DS= VARIABILITA TRA INDIVIDUI ESM= PRECISIONE DELLA MEDIA DI UN CAMPIONE

Ma è molto importante controllare la distribuzione ! Z-Score = m-x DS Altezza 124, m per l’età e sesso = 132, DS 4,5 Z-Alt = ( )/4,5 = - 1,77

La formulazione delle ipotesi Un pediatra vuole valutare se 23 bambini con parassitosi (gruppo A) hanno una Emoglobina diversa da 25 bambini dello stesso sesso ed età senza parassitosi (gruppo B). i metodi statistici non diranno mai che “la popolazione A è certamente diversa da B" bensì suggeriranno "quanto è improbabile" che la popolazione A sia identica a quella B. Tutta l'operazione consiste nel rifiutare l'ipotesi nulla (detta anche Hypotesis Zero: H0) che sostiene che "non vi è alcuna differenza tra le due popolazioni": IPOTESI NULLA H0: A=B se l'ipotesi nulla ha meno del 5% di probabilità di essere vera, possiamo rifiutarla. Si dice allora che l'abbiamo rifiutata con una probabilità (il famoso "p") inferiore al 5% (= 0.05). L'errore alfa o errore di primo tipo è l'area dei possibili risultati che ci inducono a respingere l'ipotesi nulla, anche quando essa possa essere vera L'errore beta o errore di secondo tipo è l'inverso: è l'errore di non respingere l'ipotesi nulla H0 quando infatti essa sia falsa, cioè l'incapacità a documentare la reale differenza che esiste tra A e B per problemi legati al metodo utilizzato

La differenza tra due medie Per dati non appaiati, due medie diverse A e B t = (mA-mB) S S= √( Devianza A+Devianza B) nA+nB-2 Per dati Appaiati abbiamo solo la Media delle Differenze ‘d’ t=d ∙ √ DS diff. 2 n

Variabili non continue binomiali SESSO : 46% (che diremo "p") sono maschi, le femmine saranno = 54% (che diremo q = l-p). la percentuale della seconda classe è deducibile facilmente dalla prima: q = 100 – p varianza = np (l-p) = npq DS = √npq E.S.Perc. = √ p (100-p) o √ p ∙ q n n Limiti di Confidenza (al 95%) = p ± 1,96 ∙ E.S. perc.

Limiti di una Percentuale Di 180 bimbi allattati al seno 110 sono maschietti e 70 femminucce: diremo allora che il 61% (p) sono di sesso maschile e il 39% (100-p) sono di sesso femminile. Sono le femmine svantaggiate ? Calcoliamo i limiti di confidenza entro i quali ricadono il 95% delle percentuali di maschi di quella popolazione in studio, essi saranno: L.C.(95%)= p (61%) -1,96 ∙ E.S. e p (61%) +1,96 ∙ E.S. ove E.S.= √ p∙q = √. 61 ∙ 39 = 3,63 n 180 Avremo allora che i L.C. della percentuale dei maschi saranno compresi tra il 31,88% e il 68,11 %. Possiamo allora riscontrare che la percentuale delle femmine (39%) non appare significativamente diversa da quella dei maschi, dal momento che ricade entro i limiti di confidenza della percentuale dei maschi