Sportello insegnanti relativo al progetto DSA e ADHD (A.S. 2009/2010). L'ATTENZIONE
PROCESSI ATTENTIVI SELEZIONE SFORZO CONCENTRAZIONE Tali processi sono collegati a: Motivazione; Comprensione; Memoria.
L'ATTENZIONE SELETTIVA Primo processo attentivo che viene messo in atto. Compie una discriminazione tra gli stimoli che giungono al “focus attentivo” Funziona da filtro e permette di elaborare le informazioni, che poi divengono disponibili alla coscienza.
L'ATTENZIONE SELETTIVA VISIVA UDITIVA Isoliamo una serie di stimolazioni e ne escludiamo delle altre. La nostra attenzione è in grado di selezionare informazioni attraverso modalità sensoriali differenti, secondo le nostre intenzioni. Fattori che determinano una buona attenzione selettiva: Efficienza del sistema cognitivo; Caratteristiche dello stimolo.
L'ATTENZIONE FOCALE L'attenzione è diretta in modo specifico su un solo stimolo; non vi è elaborazione contemporanea di due o più insiemi di informazioni.
L'ATTENZIONE FOCALE Le informazioni del mondo esterno accedono al nostro sistema cognitivo; Le informazioni vengono selezionate: alcune elaborate superficialmente, altre elaborate in modo approfondito Queste informazioni accedono al focus attentivo perchè ritenute utili ai fini del raggiungimento degli obiettivi. Tali informazioni raggiungono la coscienza, le altre no.
PERCHE' CI SI DISTRAE? Se l'attenzione focale viene impegnata troppo a lungo, il sistema selettivo si affatica e diventa più permeabile alle interferenze esterne. Gli stimoli che inizialmente erano stati elaborati in modo superficiale, hanno nuovamente accesso al focus attentivo e, di conseguenza, il soggetto si distrae.
L'ATTENZIONE MANTENUTA (buona vigilanza, minore concentrazione) Quando il compito richiede uno sforzo cognitivo prolungato. L'A.M. decade molto più rapidamente, quando il compito è complesso e difficile da capire. I tempi nei quali l'attenzione mantenuta riesce a rimanere efficiente e il soggetto non manifesta affaticamento cognitivo dipendono: - dall'età; -dalle informazioni presentate.
LE PRESTAZIONI ATTENTIVE DIPENDONO... SALIENZA: attributo che un certo stimolo possiede per attirare l'attenzione delle persone (far leva sulla motivazione e sul controllo volontario dell'attenzione); TIPO DI COMPITO: meglio se divertente, piacevole e nuovo: l'abituazione, infatti, fa perdere interesse verso una certa attività perchè ha già soddisfatto la curiosità del soggetto; SITUAZIONE INTERATTIVA: il b/no migliora la prestazione se è in rapporto diretto con una persona che lo aiuta a regolare la sua vigilanza e motivazione allo svolgimento del compito (importanti sono le gratificazioni).
SHIFT DI ATTENZIONE Spostamento del fuoco attentivo da un oggetto, o evento, ad un altro, entrambi contenuti nell'ambiente circostante al soggetto. Lo spostamento avviene in tre fasi: -disancoraggio del fuoco attentivo dalla prima informazione selezionata; -spostamento del fuoco verso la seconda (nuova) informazione; -ancoraggio del focus alla seconda informazione. La capacità di compiere shift di attenzione adeguati si sviluppa verso gli 8-9 anni.
ATTENZIONE E MEMORIA MEMORIA SENSORIALE: conserva le informazioni per pochissimi secondi. - MEMORIA SENSORIALE ECOICA (uditiva) - MEMORIA SENSORIALE ICONICA (visiva) MEMORIA A BREVE TERMINE: memoria di lavoro MEMORIA A LUNGO TERMINE: - MEMORIA SEMANTICA; - MEMORIA EPISODICA; - MEMORIA AUTOBIOGRAFICA.
ATTENZIONE E MEMORIA Il ruolo che gioca l'attenzione sui processi di memoria è essenziale: una migliore elaborazione significa una più strategica allocazione dell'informazione nei magazzini di memoria a lungo termine. Il materiale viene elaborato in modo più approfondito se su di esso si esercita un controllo volontario. Spesso, buone prestazioni mnestiche sono il frutto di una buona attenzione che ha selezionato efficacemente solo le informazioni importanti e le ha mantenute nel fuoco attentivo per il tempo sufficiente alla elaborazione successiva del materiale.
ATTENZIONE E MOTIVAZIONE È il prodotto di una serie di processi cognitivi complessi che implicano l’applicazione di strategie determinate da: -rappresentazione mentale dello scopo; -rappresentazione mentale della situazione presente; -vantaggi relativi al raggiungimento dello scopo. Implica l’interazione tra soggetto ed ambiente circostante.
ATTENZIONE E MOTIVAZIONE Per eseguire un compito il soggetto deve: 1.Essere in grado di farlo; 2.Dare valore all’attività da svolgere; 3.Possedere convinzioni positive su se stesso e sull’apprendimento.
ATTENZIONE E MOTIVAZIONE L’alunno che non manifesta sufficiente motivazione, molto spesso non riesce a mettere in atto una serie di elaborazioni cognitive in modo efficace: 1.Individuazione delle mete da raggiungere; 2.Adeguata valutazione delle probabilità di successo/insuccesso; 3.Alternanza degli scopi nel tempo; 4.Corretta attribuzione delle cause che determinano i risultati; 5.Efficiente valutazione delle conseguenze dei propri comportamenti; 6.Capacità di perseverazione per il raggiungimento degli scopi.
ATTENZIONE E COMPRENSIONE Motivazione e comprensione sono potenti modulatori dell’attenzione: Molto spesso, l’attenzione dipende dalla comprensione di quello che dice l’insegnante e da come questi sia riuscito ad innalzare il livello di motivazione.
SVILUPPO DELL’ATTENZIONE Nel corso dello sviluppo, l’attenzione del b/no non aumenta la sua capacità, ma l’efficienza dell’esecuzione dei processi. Essa dipende da: -Conoscenze acquisite; -Abilità di controllo e selezione delle informazioni.
SVILUPPO DELL’ATTENZIONE Lo sviluppo cognitivo implica una crescita nelle abilità selettive dell’attenzione. L’attenzione diventa più flessibile, in quanto diretta e spostata in varie direzioni a seconda degli obiettivi. Con la crescita, il b/no sviluppa la capacità di inibire le informazioni irrilevanti rispetto al compito primario. Lo sviluppo attentivo si inserisce nell’ambito dello sviluppo dell’autoregolazione che implica l’uso di piani d’azione, strategie comportamentali e cognitive.
B/NI CON DIFFICOLTA’ ATTENTIVE I b/ni disattenti: Non riescono a seguire le istruzioni; Sono disorganizzati; Hanno difficoltà a mantenere la concentrazione; Si distraggono facilmente; Raramente riescono a completare un compito in modo ordinato. Un b/no di 10 anni con difficoltà attentive ha abilità di concentrazione pari a quelle di un b/no di 7.
B/NI CON DIFFICOLTA’ ATTENTIVE I b/ni disattenti: Non hanno difficoltà a capire l’importanza delle informazioni; Sono in grado di decidere quali sono le informazioni importanti e quelle irrilevanti; Spesso però sono attratti dalle informazioni meno utili per completare il compito; Cercano attività che procurano loro un’immediata gratificazione, mentre evitano le attività che prevedono un lungo lavoro prima di dare qualche soddisfazione.
COSA NON FARE CON I B/NI CON DIFFICOLTA’ ATTENTIVE Lavori molto lunghi, anche se semplici e comprensibili; Compiti che richiedono buone capacità organizzative; Prendere appunti durante le spiegazioni; Prove di comprensione di testi troppo difficili; Produzioni scritte in assenza di insegnamento di strategie di composizione; Studio di materie scientifiche in assenza di insegnamento di un metodo di studio; Interrogazioni che prevedono la formulazione di discorsi articolati.
STRATEGIE EFFICACI Porre domande interessanti, mostrando figure o raccontando una storia per favorire una discussione; Aggiungere dosi di mistero agli argomenti che devono essere spiegati; Variare il tono della voce; Dare segnali chiari che richiamino in modo inequivocabile l’attenzione; Creare aspettative ed entusiasmo per la lezione da spiegare; Utilizzare il contatto oculare. CATTURARE L’ATTENZIONE
STRATEGIE EFFICACI Far sedere i b/ni disattenti nei primi banchi; Consegne con istruzioni semplici e brevi; Esemplificazioni e dimostrazioni pratiche; Utilizzare supporti visivi: schemi, oggetti, parole chiave evidenziate alla lavagna; Per la comprensione del testo: analizzare attentamente le figure del tempo, analizzare i titoli dei paragrafi, recuperare le conoscenze relative all’argomento del brano. FOCALIZZARE L’ATTENZIONE
STRATEGIE EFFICACI Muoversi all’interno della classe; Evitare i “tempi vuoti” durante le spiegazioni; Definire i tempi necessari per svolgere le attività giornaliere; Favorire il lavoro in piccoli gruppi; Costruire situazioni di gioco per favorire la comprensione delle spiegazioni. MATENERE L’ATTENZIONE
STRATEGIE EFFICACI Controllare la chiarezza delle istruzioni impartite; Rassicurare gli allievi che possono chiedere aiuto all’insegnante nei momenti di difficoltà; Rinforzare e gratificare regolarmente per un determinato numero di compiti svolti con una certa accuratezza e impegno; Utilizzare un sistema di “perdita di privilegi o premi promessi” nel caso in cui l’alunno non sia orientato al compito e soprattutto sia stato precedentemente avvertito delle conseguenze di tali comportamento. LAVORO INDIVIDUALE