Il Sommerso e l'economia da svelare Raccontare una storia vera di emancipazione coi social media

Alex Giordano MARADONA è meglio e’ Pelè Per una cyborghizzazione del lavoro sommerso

Ma che ci faccio qui?

Io sono un cyborg..

Nel settembre del 1960, l’ingegnere aeronautico Manfred Clynes e lo psichiatra Nathan Kline ipotizzarono che per i viaggi nello spazio vi fosse la necessità di creare un’entità uomo-macchina capace di autoregolarsi[3]. Li qualificarono come organismi cibernetici e li battezzarono cyborg.

Ma oggi ci riferiamo a metafore culturalmente evolute

Il cyborg non è né umano né macchina, espande la macchina verso l’umano e l’umano verso la macchina, confonde i confini tra i generi.

Esistono confini tra le cose, i concetti, gli esseri viventi... Delle strutture, quanto meno logiche, sottintendono queste entità dando loro una coerenza provvisoria. L’umano è l’umano. La macchina è la macchina. Non ne dubitiamo.

La macchia rossa di Giove è un’immensa depressione avvolta su se stessa. Dallo spazio, sembra essere distaccata dal resto dell’atmosfera, bordata da un confine che la separa da turbolenze di diversa natura. Come un organismo protetto dalla propria pelle, la macchia rossa mantiene la sua integrità verso il mondo. Foto scattata dal Voyager 1 nel 1979

Su Giove, all’interno della macchia rossa, è più difficile individuare il confine, definire con precisione l’interno e l’esterno. Quando lo sguardo si affina, i confini si confondono. Ogni frontiera può essere cancellata. Niente di quello che esiste è definitivo. MA ANCHE SUL PIANETA TERRA ABBIAMO LA NOSTRA MACCHIA ROSSA:

Quindi è proprio da Napoli, porta del Mediterraneo che può partire la sfida della SOCIAL INNOVATION La sfida che lancia la Social Innovation è quella di riprendersi gli spazi e di attribuirgli nuovi segmenti di esistenza, rielaborando i vecchi modelli. Qual è il mix vincente della Social Innovation? Prima di tutto la definizione di un modello economico che si basa sulla combinazione di un nuovo tipo di economia che combina sapientemente elementi passati con altri innovativi, caratterizzate da un forte uso di networks ramificati per sostenere e gestire le relazioni, aiutati da ogni forma possibile di comunicazione dei confini sfuocati tra produzione e consumo.

Social innovation? definiamo innovazioni sociali le nuove idee (prodotti, servizi e modelli) che vanno incontro ai bisogni sociali e che allo stesso tempo creano nuove relazioni sociali e nuove collaborazioni. In altre parole, innovazioni che sono sia buone per la società sia che accrescono le possibilità di azione per la società stessa.

Social innovation? L'innovazione sociale non ha confini fissi: agisce in ogni settore, il pubblico, il non- profit e il privato. Inoltre molte azioni creative si svolgono al confine tra un settore e un altro, e in settori completamente diversi tra loro, come il commercio equo, l'apprendimento a distanza, gli ospizi, l'agricoltura urbana, lo smaltimento dei rifiuti e la giustizia retributiva

Social innovation? La definiamo come economia sociale perché presenta delle caratteristiche molto distanti da economie basate sulla produzione e sul consumo di beni. Le sue caratteristiche basilari includono: il forte uso di networks ramificati per sostenere e gestire le relazioni, aiutati da ogni forma possibile di comunicazione confini sfuocati tra produzione e consumo l'enfasi che viene data alla collaborazione, alla cura e alla manutenzione piuttosto che ad un irresponsabile consumo usa e getta un forte ruolo dei valori e degli obiettivi

I temi del 2.0 sono parole non nuove ai valori napoletani di condivisione, solidarietà, riuso…

In conclusione Se un’opera collettiva esiste, è il risultato di un consenso. Non può essere né radicale né sovversiva. NON TUTTO IL SOMMERSO è ILLEGALE, ANZI CI SUGGERISCE NUOVE STRADE PERCORRIBILI…

In conclusione E Napoli è il posto dove meglio è possibile sovvertire il fallimento del presente basato su una logica aritmetica.

A NApoli 1+1= 3

it “Non è un segno di buona salute mentale essere ben adattati a una società malata” Krishnamurti