Dialekte Siziliens Typologie und dialektale Gliederung

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Dialekte Siziliens Typologie und dialektale Gliederung SS 2010 Veranstaltung: Süditalien aus linguistischer Perspektive Dozent: Andreas Michel Referentinnen: Melinda Famà, Lorena Lauricella Ninotta 03.05.2010

Indice 1.) Definizione del termine „siciliano“ 2.) Il “ siciliano“ oggigiorno 3.) La derivazione del siciliano 4.) Le suddivisioni nel dialetto siciliano 5.) Dialetti italiani meridionali estremi 6.) Influssi dei popoli nella lingua siciliana 7.) Influsso dei popoli nella lingua siciliana 8.) Influenza greca 9.) Influenza araba 10.) Prestiti dell‘influenza araba

Indice 11.) Influenza franco-normanna 12.) Esempi dell‘influenza franco-normanna 13.) Altre influenze galliche 14.) Influenze delle lingue iberiche 15.) Prestiti dal catalano 16.) Caratteristiche del siciliano 17.) La classificazione delle parlate siciliane 18.) Esempi pratici 19.) Proverbi siciliani

1.)Definizione del termine “siciliano“ Il siciliano è un raggruppamento di varietà linguistiche romanze parlate in Sicilia. Appartiene alla famiglia delle lingue romanze e viene classificato nel gruppo siciliano cosi come il salentino e il calabrese centro-meridionale. Il meridione estremo si articola nelle tre sezioni: salentina, calabrese e siciliana.

2.) Il “ siciliano“ oggigiorno Il siciliano viene parlato da circa 5 milioni di persone in Sicilia (e anche da un numero non impreciso di persone emigrate dove il siciliano è madrelingua, in particolare negli USA, in Canada, in Australia, in Argentina, in Belgio, in Germania e nella Francia meridionale).

3.) La derivazione del siciliano Il siciliano non è una lingua derivata dall'italiano, ma direttamente dal latino. La lingua siciliana è considerata una lingua minoritaria e una lingua regionale parlata.

4.) Le suddivisioni nel dialetto siciliano Occidentale: tra le province regionali di Palermo e Trapani. Centrale-Occidentale: nella provincia regionale di Agrigento. Metafonetica centrale: tra le province regionali di Enna e Caltanissetta. Metafonetica sudorientale: provincia regionale di Ragusa. Non metafonetica orientale: tra le province regionali di Siracusa e Catania. Messinese: nella provincia regionale di Messina. Pantesco (isola di Pantelleria): influenzato dall'arabo Eoliano: (Isole Eolie)

5.) Dialetti italiani meridionali estremi

6.) Influssi dei popoli nella lingua siciliana La ricchezza di influenze della lingua siciliana deriva dalla posizione geografica dell'isola, la maggiore del Mediterraneo, visitata durante i millenni da molte delle popolazioni mediterranee dai cui idiomi ha un forte influsso nel vocabolario e nelle forme grammaticali del siciliano.

7.) Influsso dei popoli nella lingua siciliana I seguenti idiomi delle popolazioni che hanno avuto un enorme influsso nel siciliano sono: il greco latino arabo francese provenzale tedesco catalano castigliano l'italiano

8.) Influenza greca L'influenza greca rimane fortemente visibile. Per una parola di origine greca non è facile capire a partire da quale periodo greco i siciliani iniziarono ad usarla. Alcuni esempi: babbiari – scherzare carusu – ragazzo cirasa – ciliegia nicu – piccolo piricòcu – albicocco pitrusinu – prezzemolo tuppiàri o tuppuliari - bussare

9.) Influenza araba Nel 535, l'imperatore Giustiniano I di Bisanzio fece diventare la Sicilia una provincia dell'impero bizantino. Mentre il potere dell'impero di Bisanzio iniziava a diminuire, la Sicilia venne conquistata dai Saraceni dell'Africa del nord, dalla metà del IX secolo alla metà del X secolo. L'influenza araba si trova in circa 300 parole siciliane. La maggior parte delle quali si riferiscono all'agricoltura.

10.) Prestiti dell‘influenza araba carrubba - frutto del carrubo cassata - una torta tipica siciliana, con ricotta giurana – rana mischinu – poverino taliàri - guardare, osservare zaffarana - zafferano

11.) Influenza franco-normanna Verso l'anno 1000 tutta l'Italia meridionale, e anche la Sicilia, era formata da piccoli stati, di lingue, religioni e origini etniche. Era in questo periodo che i normanni entravano nella storia dell'Italia meridionale durante la prima metà del XI secolo. In questo periodo, la Sicilia si latinizzò e cristianizzò. Tante parole normanne sono state incorporate dalla lingua siciliana.

12.) Esempi dell‘influenza franco-normanna accattari – comprare accia – sedano appujari – appoggiare travagghiari – lavorare racìna – uva foddi – pazzo lariu o ladiu - brutto

13.) Altre influenze galliche soggiru – suocero cugnatu - cognato orbu – cieco unni - dove

14.) Prestiti dal catalano accupari – soffocare addunarisi – accorgersi affruntàrisi – vergognarsi arriminari – mescolare stricari – strofinare cascia - cassa

15.) Prestiti dal castigliano mpanata - impanata (piatto rustico ragusano e siracusano) paracqua – ombrello palumma – colomba pignata – pentola simana – settimana

16.) Caratteristiche del siciliano Un‘importante fenomeno del siciliano è l‘assimilazione dei nessi consonantici –ND- e -MB- in –nn- e –mm-. Per esempio: ùnni < UNDE palùmma < PALUMBA

Caratteristiche del siciliano Lo sviluppo PL > `c Per esempio: PLUS > `ccu La risoluzione dei nessi –DV- in –bb- ADVICINARE > abbi`cinàri E –MB- in –nn- VINDEMIA > vinninna

19.) La classificazione delle parlate siciliane “Esistono tante rappresentazioni concrete di ‘siciliano‘ quante sono le varietà locali, varietà che presentano forti ed estese rassomoglianze, ma sono per molti aspetti anche profondamente diverse tra loro.“ Ruffino, Giovanni: Dialetto e dialetti di Sicilia-Appunti e materiali del corso di dialettologia italiana, Edizione cusl coperativa universitaria studio e lavoro, Palermo 1991.

La classificazione delle parlate siciliane L‘esistenza di una carta delle varietà dialettali della Sicilia è stata avvertita per la prima volta nel 1875 da Corrado Avolio, in: Studio comparativo del sottodialetto di Noto con la lingua italiana. (È un primo tentativo di quelli che saranno poi i nostri atlanti lingiustici.)

La classificazione delle parlate siciliane Il primo studioso ad elaborare una vera e propria classificazione delle parlate dialettali della Sicilia era il tedesco, Heinrich Schneegans, in: Laute und Lautentwicklung des sicilianischen Dialectes. (Questo volume rappresenta la prima trattazione completa su basi scientifiche del dialetto siciliano.)

La classificazione delle parlate siciliane Lo Schneegans distinse le parlate siciliane in tre gruppi: a.) dialetti delle coste, suddivisi in una sezione occidentale e in una orientale; b.) dialetti dell‘interno; c.) dialetti sud-orientali, suddivisi nelle due varietà di Modica e di Noto.

La classificazione delle parlate siciliane Nel 1951 il ragusano Giorgio Piccitto al contrario dello Schneegans che si era basato su pochi sviluppi consonantici, ha fondato la sua partizione sul criterio del vocalismo tonico ed in particolare di >ĕ< e di >ŏ< toniche.

La classificazione delle parlate siciliane Secondo Piccitto il siciliano può essere distinto in due sezioni: a.) vocalismo metafonetico b.) vocalismo non metafonetico (suddiviso in parlate prive di dittonghi e parlate con dittonghi incondizionati.)

La classificazione delle parlate siciliane I dialetti che presentano il dittongo metafonetico hanno ad esempio: bbuònu < BÒNU bbuòni < BÒNI ma il femminile è bòna (e non bbuòna)

La classificazione delle parlate siciliane I dialetti che presentano il dittongo non metafonetico hanno: bbònu, bbòna, bbòni (sing. e pl.) Oppure col dittongo incondizionato: bbuònu, bbuòna, bbuòni (sing. e pl.)

La classificazione delle parlate siciliane Altri esempi metafonetici potranno essere: bbièddu, bbièddi, ma bbedda lièntu, liènti, ma lenta nuòvu, nuòvi, ma nova

La classificazione delle parlate siciliane Conclusione: Ci sono due grandi raggrupamenti dialettali: le parlate centro-orientali in cui il fenomeno è presente e le parlate occidentali in cui è assente.

18.) Esempi pratici http://www.youtube.com/watch?v=ZYu3Rm66XYQ&feature=player_embedded http://www.youtube.com/watch?v=lKG4Z4X5Y-4&feature=related

29.) Proverbi siciliani Cu nasci tunnu un pò mòriri quadratu – Chi nasce rotondo non può morire quadrato. cunzala comu vo, sempri cuccuza ie - condiscila come vuoi, sempre zucca resta. Carni fa carni, pani fa panza, vinu fa danza – Carne fa carne, pane fa pancia, vino fa ballare.