Sehnsucht Parola chiave del Romanticismo.

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Sehnsucht Parola chiave del Romanticismo

9 passi verso la Sehnsucht Due filologi e la parola Sehnsucht (dal dizionario dei Fratelli Grimm) Un pittore della Sehnsucht: Caspar David Friedrich Un poeta della Sehnsucht: Clemens Brentano guarda un quadro di Friedrich (dentro e fuori dal quadro) Clemens Brentano scrive a Philipp Otto Runge La Sehnsucht di Brentano Sehnsucht “in cornice”: La Mignon di Goethe Desiderio e limitazione, ovvero Il personaggio e la cornice: classico / romantico? Due pittori e una cornice: Tischbein-Friedrich Un gruppo rock: Sopravvivenze? Sehnsucht dove non ce l’aspetteremmo

Sehn – Sucht (sich) sehnen: struggersi per / tendere ardentemente verso Die Sehne [n]: tendine, tendini Ciò che si ‘tende’, sta in tensione Sucht: dipendenza, mania, malattia (Magersucht: anoressia Drogensucht: dipendenza dalla droga Habsucht: avidità)

Dal dizionario dei fratelli Grimm Grimm Wӧrterbuch SEHNSUCHT, f. schmachtendes verlangen; mhd. sensuht, krankheit des schmerzlichen verlangens, liebeskrankheit, liebesbegierde. mhd. wb. 2, 2, 359b. LEXER mhd. handwb. 2, 886: der den siechtum hat von der sensuchte, der sol reden mit den, die im lieb sint, und schol horen schoneu mære, die in geluste ze horen. quelle bei SCHM. 2, 289; cupedia, die sehnsucht nach solchen (guten) biszlein. CORVINUS fons lat. (1660) 225a, vgl. STIELER nachschusz 26a; sehn-sucht, desiderium quo quis quasi morbo laborat. p. 1283 Schmachtendes Verlangen : desiderio travolgente, soffocante Medioaltotedesco: sensuht, malattia del desiderio doloroso, mal d’amore, brama amorosa

Sehnsucht: vuoto e negazione del vuoto, indeterminatezza FRISCH 2, 258a; mit sehnsucht auf etwas hoffen. ADELUNG; 'ein hoher grad eines heftigen und oft schmerzlichen verlangens nach etwas, besonders wenn man keine hoffnung hat das verlangte zu erlangen, oder wenn die erlangung ungewisz, noch entfernt ist'. mit sehnsucht wünsche ich mich zu dir. CAMPE; der leere wunsch, die zeit zwischen dem begehren und erwerben des begehrten vernichten zu können ist sehnsucht. KANT 10, 276; diese erklärung faszt nur etwas, das in dem wort begriffen werden k a n n , die unbestimmtheit des gemütszustandes (vergl. sehnen zu anfang). in anderen fällen kann die richtung auf ein bestimmtes object sehr scharf hervortreten. schilderung der sehnsucht als liebeskrankheit s. Kant: la capacità di annullare il vuoto di desiderio, il tempo tra il desiderare e l’ottenere, è la Sehnsucht Indeterminatezza dello stato d’animo

Sehnsucht e (è) sentimento del sublime: Una monologica e tragica, che pone il rapporto con l’incommensurabile come condizione in cui l’uomo in esso si perde (natura, amore) e dunque si autodistrugge dilatandosi al massimo L’altra dialogica, potremmo dire lirica e drammatica: si mette in relazione con l’incommensurabile e non lo ingloba in se stessa, bensì lo osserva poeticamente, e si lascia permeare e trasformare – transfigurare

In diversi aspetti e manifestazioni della poesia romantica si avverte la linea del sublime e della Sehnsucht L’io pone se stesso come istanza in grado di pensare l’infinito L’io è nello stesso tempo fondamento di un soggetto e luogo in cui l’infinito, interiorizzato, si dilata e trova spazio come ri-creazione artistica La scissione, l’ironia romantica, sta nella consapevolezza che questa pensabilità dell’infinito conduce a una Sehnsucht, a uno struggimento verso l’ infinito, infinito sentito come propria Heimat, casa, e nello stesso tempo certezza di non poter mai raggiungere l’appagamento.

Caspar David Friedrich (1774-1840) Monaco sul mare, 1810 Berlin, Nationalgalerie Clemens Brentano visita la prima esposizione a Dresda, e rimane “ammirato” dalla capacità e volontà di “concepire” e “rappresentare in pittura tutto questo” (solches aufzufassen … und malen zu wollen) Solches: indeterminato

Diverse sensazioni davanti al Paesaggio marino con monaco cappuccino di Friedrich, nella mostra di quest’anno. Clemens Brentano, inedito del 1810 , pubblicato per la prima volta dal Kleist Museum nel 2006 “E’ magnifico stare in infinita solitudine sulla riva del mare interminata, sotto un cielo cupo e nuvoloso, a guardare un deserto d’acqua immenso, e di questo fa parte: l’esserci andati, il dover tornare indietro, il desiderare invece di giungere oltre l’orizzonte, il non poterlo fare, il sentirsi manchevoli d’ogni cosa per la vita, tuttavia capaci di percepire questa nostra voce in mezzo ai flutti roboanti, al soffiare del vento, al passare delle nuvole, al grido solitario degli uccelli; di questo fa parte un desiderio d’alta fattura(Anspruch) che è il cuore a costruire, e una frattura (Abbruch), che è la natura a provocare in noi.

Ciò è tuttavia impossibile davanti al quadro, e quello che io avrei dovuto trovare nel quadro stesso, lo trovai solo tra me e il quadro, e cioè un desiderio d’alta fattura che mi avvicinava al quadro, e una frattura che il quadro provocava in me, in quanto esso non lo realizzava in sé e per sé, e così io stesso diventai il monaco, il quadro diventò la duna, ma quello che io con tutto il mio struggimento (Sehnsucht) rimiravo, il mare, mancava del tutto. Per provare questa meravigliosa sensazione (Empfindung) mi misi ad ascoltare le conversazioni e le espressioni dei diversi visitatori che sopraggiungevano intorno a me, e li riferisco qui come parte del quadro stesso, che è un elemento di bellezza decorativa, davanti al quale è necessario che si svolga un’azione, poiché esso non genera quiete (Ruhe). […]

Caspar David Friedrich Viandante davanti a un mare di nuvole, 1818 (un anno prima dell’Infinito di Leopardi, che è del 1819)

Caspar David Friedrich La luna sorge sul mare 1822, olio su tela Nationalgalerie, Staatliche Museen zu Berlin

Clemens Brentano (1778-1842)  Poeta, raccoglitore di Lieder, narratore e inventore di fiabe e “romanzi inselvatichiti”, ‘inventore’ della Loreley Wilhelm Hensel, Clemens Brentano, 1819, disegno Il più grande talento lirico-musicale del Romanticismo Visse i doni del suo talento prima come una ebbrezza, poi come un daimon di cui liberarsi Cerca l’infinito, lo crea attraverso un sistema di rifrazioni e sinestesie tra luci e suoni

La scissione io-mondo/vita estetica-vita concreta Teme il dilatarsi dell’infinito nel suo io: non è l’io che naufraga nel mare della natura e del cosmo, ma è lo spazio curvo e rifratto del cosmo a deflagrare nell’uomo, che aspira alla creazione, esattamente come nuovo dio, di segni viventi.

Valore del linguaggio L’accesso all’infinito, ovvero, nel caso di Brentano, la creazione dell’infinito avviene attraverso il linguaggio, soprattutto negli effetti ritmici e nei significanti Lo struggimento sublime lo si sperimenta nella contraddizione tra la dolcezza dei suoni e dei ritmi che trascinano, come un daimon, appunto, e la dura privazione che i significati ‘raccontano’.

da: Clemens Brentano, Sogno del deserto (1810) O Traum der Wüste, Liebe, endlos Sehnen Sogno del deserto, amore, desiderio all'infinito, azzurro teso di tenda, da stella a stella. Brace del deserto, amore di lacrima, perché vicino sei, distante all'infinito.   Deserto: sogno di ascoltare un battito di cuore Come chi dietro una roccia aspetti selvaggina Sogno di fruscìo del velo di chi amiamo Come volo di falco sulla serpe nella sabbia.

Deserto: dove l'amore sogna di afferrare il margine del manto di Giuseppe con mano assetata. Ma il risveglio è acido abbandono, ed è frustata, il bruciare del cuore è solo sabbia, arida frusta del deserto.   Amore: sogno del deserto, palma di desiderio che senza frutto tende le braccia al cielo. Deserto: sogno dell'amore mendico Scacciato e deriso da ogni casa.

Sete d'amore: sogno del deserto, dove schiude la roccia il Signore, dove fiorisce d'acqua la pietra? Dove apparecchierò la tavola per te, Dove troverò il pane e l'uva?   Sete, amore, sogno del deserto, dietro il monte Arriva l'alba, bianco ancora un fuoco di pastori. Amore, sogno deserto, tu dissanguerai derubato, ferito dal sole, sepolto dal vento e dalla sabbia. […]

Clemens Brentano a Philipp Otto Runge. 1810 ”… se io avessi saputo disegnare, non avrei mai scritto poesie. Non è tanto la poesia in sé che io amo, ma è la mia vita scomparsa, la mia anima, il mio cuore bruciato, nelle cui ceneri io, soffiando, ho scorto queste figure; non sapendole disegnare, le ho cantate con voce spezzata. Nel sud della Germania ho assistito spesso a una scena che mi ha sempre profondamente commosso: povere contadine e figlie dei ceti più miseri sedotte e abbandonate usano adornare i loro bambini con tutti gli ornamenti, tutti i tesori che riescono a permettersi, per poi uscire nelle soleggiate domeniche, coperte delle loro misere vesti, portando a passeggio davanti alla chiesa i bimbi ridenti come splendenti trofei della loro infelicità, fra le borghesi di buona famiglia".

Philipp Otto Runge (1777-1810), Totalità tridimensionale Autoritratto, 1802 (Hamburger Kunsthalle) Die Farbenkugel, 1809

Runge: Infinito arabesco e moltiplicazione dei piani: Le fasi del Giorno (Tageszeiten) Vorzeichnung zur Nacht, 1803 Die Nacht (part.)

Der Morgen, disegno 1808

Der Morgen, 1808

Der grosse Morgen, 1809

Der Mittag

Die Freuden der Jagd, 1809

Incorniciare la Sehnsucht? J. W. Goethe(1749-1832) Canto della estraneazione e del desiderio anelante (Heimweh, Sehnsucht) quali espressioni non di una condizione psicologica ma di un blocco, di un esilio La situazione di un personaggio nemmeno centrale della narrazione si fa figura della condizione umana Situazione accentuata dalle realizzazione dei liederisti (Beethoven 1810, Schubert 1821, Schumann 1849, Wolf 1888) La Mignon nel Wilhelm Meister, 1795-96

Canto di Mignon, da Wilhelm Meister (1796) Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn, Im dunklen Laub die Goldorangen glühn, Ein sanfter Wind vom blauen Himmel weht, Die Myrte still und hoch der Lorbeer steht, Kennst du es wohl? Dahin! Dahin Möcht ich mit dir, o mein Geliebter, ziehn! Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni? Nel verde fogliame splendono arance d'oro Un vento lieve spira dal cielo azzurro Tranquillo è il mirto, sereno l'alloro Lo conosci tu bene? Laggiù, laggiù Vorrei con te, o mio amato, andare!

Citazione da Wilhelm Meisters Lehrjahre (1795-96) , su Mignon “… ella incominciava ogni verso festosamente, con voce sonora, come volesse richiamare l’attenzione su qualche cosa di straordinario, come volesse dire qualcosa di importante. Al terzo verso il canto diveniva più fosco e cupo; il ‘kennst du es wohl’ ella lo esprimeva assorta e piena di mistero; nel dahin! dahin! c’era un’ irresistibile malinconia; e ad ogni ripetizione sapeva modificare talmente il suo lass uns zieh’n, che ora era supplichevole e stringente, ora incalzante e pieno di promesse”. Wilhem ascoltata la fanciulla si accorge di non riuscire a trascrivere la canzone, andando perduta la “ingenuità infantile dell’espressione” Aspetto romantico di Goethe: l’espressione immediata non è analizzabile né coercibile in un sistema di segni, parole o note Per Goethe la voce è il fulcro del Lied, e la musica deve accompagnarla ancillarmente

Durchkomponieren di Franz Schubert (1797-1828) Ruolo del pianoforte La musica riscrive il testo poetico e lo stravolge, lo “estrapola” dalla cornice narrativa. E questo non poteva piacere a Goethe, probabilmente per gli stessi motivi non amò particolarmente i Gretchenlieder (Lieder di Margherita, ‘estratti’ dalla cornice del Faust)

J. H. Tischbein (1751-1829), Goethe alla Finestra nella sua abitazione in via del Corso, Roma 1787 Caspar David Friedrich, Donna alla Finestra, 1822 J. H. W. Tischbein, Goethe am Fenster, 1787 Dal1973 a Casa di Roma a Via del Corso Goethe-Museum. C. D. Friedrich, Donna alla finestra   (1822) 37 x 44 cm Olio su tela

Einstürzende Neubauten: Sehnsucht, 1981 http://www.youtube.com/watch?v=TkASjf8Efss&hl=it 
Il nome del gruppo può essere reso in italiano con “Nuova edilizia che crolla” (costruzioni edificate in Germania dopo il 1945, tratto caratteristico dell’edilizia tedesca postbellica). Musicalità dura, ottenuta con elementi e materiali come martelli pneumatici, scarti industriali etc. Influenzano la scena rock europea, in Italia in particolare i CCCP.