Corso di FORMAZIONE ECUMENICA Terni, 19 aprile 2016 prof. Vincenzo Greco Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo LEZIONE 5 DI.

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Corso di FORMAZIONE ECUMENICA Terni, 19 aprile 2016 prof. Vincenzo Greco Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo LEZIONE 5 DI 9

3 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Concilio Vaticano II Roma, 21 novembre 1964 Unitatis redintegratio “ inter universos Christianos promovenda unum est ex praecipuis Sacrae Oecumenicae Synodi Vaticanae Secundae propositis. [...]” Decreto conciliare

4 U.R. 1  Il ristabilimento dell'unità dei Cristiani è uno dei principali intenti del Concilio ecumenico.  La Chiesa fondata dal Signore è una.  Le divisioni tra le comunioni che si definiscono discepoli del Signore costituiscono scandalo e ferita alla volontà del Cristo ed al mondo. Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Proemio

5 U.R. 2  Queste sono le caratteristiche in cui e per cui si è mostrato l'amore di Dio per gli uomini.  Le azioni del Signore sono state atte alla fondazione alla creazione di una ed unica chiesa.  Istituzione dell'eucarestia come atto di comunione.  Promessa dello Spirito consolatore come atto di vivificazione.  Il comandamento del mutuo amore.  Il mandato apostolico.  La scelta del primato petrino.  L'azione dello Spirito Santo nella varietà dei ministeri è distinta e non separata dal mistero del Cristo, nel quale e per mezzo del quale la Chiesa è una. Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo I - Principi cattolici sull'ecumenismo Unità ed unicità della Chiesa

6 U.R. 3  Sin dall'inizio nella Chiesa di Dio una ed unica sono nate sin dai primi tempi delle scissioni.  Nei secoli successivi sono nate dissenzioni più ampie.  I nati e costituiti nella fede in Cristo all'interno delle comunità separate non possono essere ritenuti responsabili delle scissioni registrate nella storia della Chiesa ed accusati di peccato di separazione.  La comunione con questi fratelli - sebbene imperfetta - è presente innanzitutto nel battesimo validamente ricevuto.  Essi sono incorporati in Cristo, giustificati dal battesimo nella fede ed a ragione insigniti del titolo di Cristiani. Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo I - Principi cattolici sull'ecumenismo Relazioni dei fratelli separati con la Chiesa cattolica (1 di 2)

7 U.R. 3  In tali comunità sono ven visibili le eccellenze dello Spirito, che si manifestano in opere e persone che rappresentano l'identità cristiana.  Tuttavia è da ribadire, che solo al collegio apostolico con a capo Pietro il Signore ha affidato i tesori della Nuova Alleanza.  Solo per mezzo della cattolica Chiesa, che è il mezzo generale della salvezza, si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi della Salvezza.  Tuttavia, anche i nostri fratelli fanno parte a pieno titolo del disegno del Signore, che porta alla celeste Gerusalemme.  Il movimento ecumenico tende al superamento delle divisioni esistenti nel campo della dottrina e della disciplina. Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo I - Principi cattolici sull'ecumenismo Relazioni dei fratelli separati con la Chiesa cattolica (2 di 2)

8 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo I - Principi cattolici sull'ecumenismo U.R. 4  Il santo Concilio esorta tutti i fedeli cattolici perché, riconoscendo i segni dei tempi, partecipino con slancio all'opera ecumenica.  Tale opera comprende:  eliminare parole, giudizi e opere che non rispecchiano con giustizia e verità la condizione dei fratelli separati;  promuovere riunioni che si tengono con intento e spirito religioso tra cristiani di diverse Chiese o comunità;  promuovere il «dialogo» condotto da esponenti debitamente preparati.  L'opera ecumentica deve essere svolta con prudenza e costanza e sollecitudine dai fedeli.  La carità è un elemento ineluttabile. L'Ecumenismo (1 di 2)

9 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo I - Principi cattolici sull'ecumenismo U.R. 4  È necessario che i cattolici con gioia riconoscano e stimino i valori veramente cristiani, promananti dal comune patrimonio, che si trovano presso i fratelli da noi separati.  I nostri fratelli separati possono contribuire alla nostra edificazione.  Questo santo Concilio costata con gioia che la partecipazione dei fedeli all'azione ecumenica cresce ogni giorno, e la raccomanda ai vescovi d'ogni parte della terra, perché sia promossa solertemente e sia da loro diretta con prudenza. L'Ecumenismo (2 di 2)

10 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo II - Esercizio dell'ecumenismo U.R. 5  La cura per il ristabilimento dell'unità riguarda tutta la Chiesa in ogni suo elemento ed in ogni suo ambito:  nella vita cristiana di ogni giorno;  negli studi storici;  negli studi teologici. L'unione deve interessare a tutti

11 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo II - Esercizio dell'ecumenismo U.R. 6  Il rinnovamento della Chiesa consiste in una fedeltà sempre più grande alla sua vocazione.  La ricerca dell'unità secondo la volontà del Signore è dunque elemento essenziale del rinnovamento.  Occorre opportunamente rimettere nel giusto e debito ordine eventuali atteggiamenti, sia nei costumi, sia nella disciplina ecclesiastica, sia nel modo di enunciare la dottrina, al fine di adeguarli ai tempi moderni anche in chiave ecumenica, sempre però tenendo fermi i punti cardine della fede. La riforma della Chiesa (1 di 2)

12 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo II - Esercizio dell'ecumenismo U.R. 6  Tale rinnovamento è fondamentale e già in atto ne:  il movimento biblico e liturgico,  la predicazione della parola di Dio e la catechesi,  l'apostolato dei laici,  le nuove forme di vita religiosa,  la spiritualità del matrimonio,  la dottrina e l'attività della Chiesa in campo sociale. La riforma della Chiesa (2 di 2)

13 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo II - Esercizio dell'ecumenismo U.R. 7  Non esiste un vero ecumenismo senza interiore conversione.  La ricerca dell'unità nasce dal desiderio del cuore e dal bisogno dall'esercizio della carità.  Richiesta di perdono ai fratelli separati.  Vita conforme al Vangelo.  Occorre invocare lo Spirito Santo per la guida verso questa meta. La conversione del cuore

14 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo II - Esercizio dell'ecumenismo U.R. 8  La conversione del cuore e le preghiere pubbliche e private sono l'anima del movimento ecumenico.  Ecumenismo spirituale.  Il Signore pregò il Padre: «che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21).  Occorre comunque considerare un principio di prudenza per le preghiere pubbliche, sotto la vigilanza dei vescovi.  La comunicatio in sacris non è un mezzo da usarsi indiscriminatamente.  La comunicatio è regolata da due principi:  esprimere l'unità della Chiesa;  far partecipare ai mezzi della grazia. L'unione nella preghiera

15 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo II - Esercizio dell'ecumenismo U.R. 9  Occorre conoscere l'animo dei fratelli separati.  Studio condotto con lealtà e benevolenza per acquistare una migliore conoscenza della dottrina e della storia, della vita spirituale e liturgica, della psicologia religiosa e della cultura propria dei fratelli.  Formazione di persone competenti. La reciproca conoscenza

16 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo II - Esercizio dell'ecumenismo U.R. 10  La fomazione dei futuri pastori e sacerdoti deve essere impartita anche sotto l'aspetto ecumenico. La formazione ecumenica

17 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo II - Esercizio dell'ecumenismo U.R. 11  L'esposizione della dottrina cattolica con completezza e chiarezza non è assolutamente contraria all'ecumenismo.  La scelta del linguaggio proprio - anche per la comprensione da parte dei fratelli separati - è necessaria per una più adeguata conoscenza della fede cattolica.  Nelle esposizioni e nel dialogo occorre tenere presente l'ordine o «gerarchia» nelle verità della dottrina cattolica. Modi di esprimere e di esporre la dottrina della fede

18 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo II - Esercizio dell'ecumenismo U.R. 12  La cooperazioni riguardi:  la professione della fede comune,  l'operatività nel campo sociale,  l'applicazione del Vangelo nella società,  l'operare per la pace,  il promuovere l'umanità,  il far progredire lo spirito cristiano nelle scienze e nelle arti. La cooperazione con i fratelli separati

19 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo III - Chiese e comunità ecclesiali separate dalla sede apostolica romana U.R. 13  La categoria delle chiese d'oriente, con le negazioni delle verità dei concili di Efeso e Calcedonia prima, e la rottura dei patriarcati d'oriente con la chiesa romana poi.  La categoria delle chiese della Riforma. Le varie divisioni

20 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo III - Chiese e comunità ecclesiali separate dalla sede apostolica romana U.R. 14  Le Chiese orientali - fondate dagli apostoli - sono dirette sorelle della Chiesa romana.  La Chiesa occidentale ha attinto dalla fonte di quella orientale molti elementi sia in ambito liturgico, sia nella tradizione spirituale, sia nell'ordine giuridico.  I fondamenti della fede sono stati dogmatizzati nei concili tenuti in oriente. Carattere e storia propria degli orientali I. Speciale considerazione delle Chiese orientali

21 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo III - Chiese e comunità ecclesiali separate dalla sede apostolica romana U.R. 15  La celebrazione dell'eucaristia del Signore nelle Chiese orientali costituisce edificazione e crescita di tutta la Chiesa.  Punto di unione è la venerazione della Santa Vergine, Madre di Dio, e di molti santi, tra i quali sono presenti i padri della Chiesa universale.  La Chiesa di Roma ha una «communicatio in sacris» con le Chiese di Oriente.  Occorre ricordare anche la tradizione monastica delle Chiese orientali. Tradizione liturgica e spirituale degli orientali I. Speciale considerazione delle Chiese orientali

22 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo III - Chiese e comunità ecclesiali separate dalla sede apostolica romana I. Speciale considerazione delle Chiese orientali Disciplina degli orientali U.R. 16  La diversità di usi e costumi presenti nelle Chiese non costituisce ostacolo all'unione, ma anzi accresce la bellezza della Chiesa Una.

23 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo III - Chiese e comunità ecclesiali separate dalla sede apostolica romana U.R. 17  La diversa enunciazione delle dottrine teologiche sviluppata dalla tradizione orientale ha pari legittimità e si completa con quella della tradizione romana.  Tali espressioni sono eccellentemente radicate nella Sacra Scrittura, coltivate ed espresse nella vita liturgica e nutrite dalla viva tradizione apostolica. Carattere proprio degli orientali nell'esporre i misteri I. Speciale considerazione delle Chiese orientali

24 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo III - Chiese e comunità ecclesiali separate dalla sede apostolica romana Conclusione I. Speciale considerazione delle Chiese orientali U.R. 18  Occorre «non imporre altro peso fuorché le cose necessarie» (At 15,28).  Ardente desiderio nella ricerca della riconciliazione con le Chiese Orientali.  Esortazione ai pastori ed ai fedeli a ricercare relazioni con i fratelli delle Chiese d'Oriente.

25 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo III - Chiese e comunità ecclesiali separate dalla sede apostolica romana Condizione di queste comunità II. Chiese e Comunità ecclesiali separate in Occidente U.R. 19  Tali Chiese, pur essendo separate, condividono molti secoli di percorso comune.  Le divisioni interne ai movimenti della Riforma, sono tali e comunque non oggetto di indagine da parte del Concilio.  Occorre sottolineare le profonde differenze, non solo di carattere storico, sociologico, psicologico e culturale, ma soprattutto nell'interpretazione della verità rivelata.

26 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo III - Chiese e comunità ecclesiali separate dalla sede apostolica romana La fede in Cristo II. Chiese e Comunità ecclesiali separate in Occidente U.R. 20  Il pensiero del Concilio va a coloro che professano la fede in Gesù come Dio e Signore ed unico mediatore tra Dio e gli uomini, per la gloria di un solo Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo.

27 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo III - Chiese e comunità ecclesiali separate dalla sede apostolica romana Studio della sacra Scrittura II. Chiese e Comunità ecclesiali separate in Occidente U.R. 21  Degna di considerazione è la venerazione che i fratelli della Riforma hanno per il Libro.  Ma quando i cristiani da noi separati affermano la divina autorità dei libri sacri, la pensano diversamente da noi - e in modo invero diverso gli uni dagli altri.  La Sacra Scrittura non può essere scissa dal Magistero autentico dato dalla Chiesa.

28 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo III - Chiese e comunità ecclesiali separate dalla sede apostolica romana La vita sacramentale II. Chiese e Comunità ecclesiali separate in Occidente U.R. 22  Il battesimo costituisce il vincolo sacramentale dell'unità che vige tra tutti quelli che per mezzo di esso sono stati rigenerati.  Mancanza del sacramento dell'ordine.  Ma il completamento della vita sacramentale non può eludere il sacramento dell'eucarestia.  Il punto della cena eucaristica deve essere oggetto di dialogo.

29 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo III - Chiese e comunità ecclesiali separate dalla sede apostolica romana La vita in Cristo II. Chiese e Comunità ecclesiali separate in Occidente U.R. 23  La fede in Cristo, la Grazia del battesimo e l'ascolto della Parola sono le basi della vita cristiana di questi nostri fratelli.  Fede operosa che produce frutti con la creazione di non poche istituzioni dedite alla carità ed alla educazione della gioventù.  Anche se ci sono differenze sull'etica i nostri fratelli tendono alla adesione alla parola di Cristo.

30 Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo Capitolo III - Chiese e comunità ecclesiali separate dalla sede apostolica romana Conclusione II. Chiese e Comunità ecclesiali separate in Occidente U.R. 24  Esortazione ai fedeli dall'astenersi da qualsiasi leggerezza o zelo imprudente, che potrebbero nuocere al vero progresso dell'unità.  Vivo desiderio che le iniziative dei figli della Chiesa cattolica procedano congiunte con quelle dei fratelli separati.  Nessun pregiudizio ai futuri impulsi dello Spirito Santo.  Il proposito di riconciliazione supera i limiti delle sole forze umane.  Speranza nell'orazione di Cristo per la Chiesa, nell'amore del Padre e nella potenza dello Spirito Santo.

Corso di FORMAZIONE ECUMENICA LEZIONE 5 DI 9 FINE Il Concilio Vaticano II e il magistero cattolico sull'ecumenismo