2 Indice della presentazione Una crescita poderosa L’indagine campionaria ITAGEN2 Sempre più simili agli italiani Giovane intolleranza appresa Fra vecchie e nuove disuguaglianze Conclusioni
3 Stima degli stranieri (migliaia) Popolazione italiana e straniera stabilmente presente in Italia fra il 1999 e il 2008 (migliaia)
4 Nati stranieri o da almeno un genitore straniero. Italia,
5 Nuovi immigrati di età < 15 anni. Italia,
6 Minorenni stranieri residenti in Italia, Stranieri nati in Italia: da 159 mila al 2001 a 519 mila al 2008, quasi tutti minorenni.
7 Evoluzione dei giovani stranieri Stranieri residenti con meno di 19 anni
8 Struttura per età stranieri < 18 anni, nati nel paese o all’estero. Italia, inizio 2007
9 % stranieri nelle scuole italiane per classe. Italia, a.s A.s : Infanzia Primaria Sec. 1° grado Sec. 2° grado TOTALE
10 % stranieri tra gli alunni. Italia, a.s
L’INDAGINE CAMPIONARIA ITAGEN2
12 Obiettivi di ITAGEN2 Nel 2006 è stata svolta l’indagine a livello nazionale tra gli alunni delle scuole medie inferiori. Hanno partecipato diversi ricercatori di Università ed Istituti coordinati dal Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Padova. Obiettivi : “Politici” Dare a chi lavora “sul campo” elementi per l’attuazione di politiche volte a migliorare il processo di integrazione dei figli degli immigrati “Conoscitivi” Accrescere la conoscenza di un fenomeno in rapida e continua crescita.
13 I numeri di ITAGEN2 Quantitativa (Questionario a risposte chiuse) Statisticamente rappresentativa di 48 province, per le scuole con una presenza significativa di immigrati (>10% Centro-Nord, >3% Sud) Questionario auto-compilato Questionario uguale in tutte le sedi Confronto fra stranieri e italiani Numericamente rilevante, in totale stranieri e altrettanti italiani Panel con raccolta telefoni. Re- intervista nella primavera del 2008 circa 2000 italiani e 1000 stranieri.
14 Rilevazione ITAGEN2 Questionario auto-compilato nelle scuole medie. Per ogni plesso scolastico, rilevate una classe prima, una seconda, una terza (tutti gli alunni) e tutti gli alunni stranieri presenti nella scuola. Nei casi di difficoltà linguistica, i ragazzi sono stati aiutati nelle compilazione dai rilevatori o da compagni di classe connazionali Grande collaborazione da parte degli studenti (quasi tutti i questionari compilati molto seriamente) Grande collaborazione da parte di docenti e dirigenti
Sempre più simili agli italiani
16 Ragazzi che si vedono sempre o spesso con gli amici italiani fuori scuola, secondo l’età di arrivo in Italia (stranieri) e il titolo di studio dei genitori (italiani). Valori percentuali
17 % ragazzi stranieri giunti in Italia dopo il decimo compleanno che si vedono sempre o spesso con gli amici italiani fuori scuola, secondo il loro luogo d’origine.
18 % che si allena in una squadra sportiva
19 % di ragazzi che affermano che, per riuscire nella vita, è molto importante essere religiosi, secondo l’età di arrivo in Italia (stranieri) e il titolo di studio dei genitori (italiani)
20 Laura dice: “Per una donna, la cosa importante è incontrare l’uomo giusto, sposarlo e avere una bella famiglia” Paola dice: “Per una donna, la cosa più importante è studiare e trovare un lavoro” % DI RAGAZZI PIÙ D’ACCORDO CON LAURA
21 Adesione a ruoli femminili tradizionali secondo il genere e il tempo di arrivo in Italia
22 Numero di fratelli e sorelle (compreso l’intervistato) e numero di figli desiderato, secondo l’età di arrivo in Italia (stranieri) e il titolo di studio dei genitori (italiani)
Giovane intolleranza appresa
24 Accordo su alcune frasi sulla presunta superiorità degli italiani o degli stranieri. Valori percentuali
25 Ragazzi italiani che si esprimono in modo positivo sul comportamento degli stranieri, secondo le opinioni sugli stranieri espresse dai loro genitori. Valori percentuali
26 Studenti italiani “molto d’accordo” o “abbastanza d’accordo” con la frase “Gli stranieri si sentono superiori agli italiani”, secondo alcune caratteristiche dei genitori
Fra vecchie e nuove disuguaglianze
28 Dispersione scolastica Fig. 2 - Tassi di scolarità per età degli italiani per nascita e per acquisizione e degli stranieri distinti per generazione di immigrazione. Italia, 21 ottobre Iscritti a scuola per 100 residenti della stessa età.
29 Differenze per nazionalità Fig. 4 - Tassi di scolarità totale 6-18 anni per paesi di cittadinanza(a) distinti per fasce d’età. Italia, 21 ottobre Numero medio di anni di scuola.
30 Sempre più in ritardo Figure 3 - Alunni per situazione del percorso scolastico distintamente per età e cittadinanza (non italiana e italiana). Italia(a), anno scolastico Valori percentuali
31 % studenti in ritardo di un anno o di due o più anni, secondo l’età di arrivo in Italia
32 Rischi relativi di essere in ritardo Risultati della regressione logistica multinomiale (mod. rif. = in regola)
33 % studenti che dichiarano di voler frequentare il liceo per regolarità degli studi
34 % studenti che dichiarano di voler frequentare il liceo per regolarità degli studi (sintesi)
35 Effetto ritardo sulle aspettative Rischi relativi di avere aspirazioni future Alte o Basse. Risultati della regressione logistica multinomiale (modalità di riferimento = non so)
36 Conclusioni (1) La paura che le migrazioni “snaturino” la società italiana è infondata. Fra i ragazzi prevalgono infatti processi di assimilazione. Semmai il rischio è l’opposto, di perdita di identità culturale dei migranti. Anche la paura che gli stranieri rallentino la modernizzazione della mentalità e dell’economia non è sostenuta dai dati. Semmai, il rischio è che siano gli italiani a trincerarsi nel pregiudizio.
37 Conclusioni (2) Nuovi ingressi necessari per mantenere invariato il numero di persone in età anni. Italia, … e l’immigrazione sarà anche in futuro un fenomeno necessario per la società italiana …
38 Conclusioni (3) Se il ritardo scolastico di un anno potrebbe anche servire per creare le condizioni di una più piena partecipazione all'attività scolastica, certamente l'accumulo di più anni di ritardo produce una percezione negativa sulle proprie capacità e forse sulla stessa utilità della scuola e spinge quantomeno verso la scelta di percorsi formativi di basso profilo. Anche controllando le altre dimensioni il ritardo scolastico gioca comunque un ruolo statisticamente significativo nel determinare la percezione del proprio rendimento e le intenzioni formative dei ragazzi. Diversi altri fattori entrano in gioco, ma certamente l’essere più avanti con l’età rispetto alla classe frequentata conduce alla scelta di abbandonare gli studi o di seguire percorsi formativi meno impegnativi. Tale scelta, che sembra sostanzialmente razionale, comporta l’acquisizione di un minore capitale umano da parte dei figli degli immigrati, più spesso in ritardo nel percorso formativo rispetto ai coetanei italiani. Ma i risultati delle analisi proposte confermano anche che quando si tengono sotto controllo alcune caratteristiche individuali e familiari lo svantaggio dei ragazzi stranieri si riduce. Infatti, nella scelta dei percorsi formativi futuri non conta più la generazione migratoria ma rimane invece significativa la percezione del proprio rendimento e la regolarità del percorso formativo. Soprattutto per i ragazzi che arrivano in età scolare appare cruciale il loro rapido inserimento nella scuola cercando di evitare di collocarli in classi inferiori rispetto alla loro età.
39 in sintesi La prima cosa da fare è diminuire le disuguaglianze, specialmente nella scuola, per dare a tutti i ragazzi pari opportunità. Per non sprecare un’immensa risorsa e spingere verso l’alto la mobilità sociale e la costruzione del capitale umano. Anche per evitare che parti significative delle seconde generazioni entrino nella spirale del rancore sociale, come successo in molti altri paesi occidentali, dove il loro tasso di criminalità è maggiore rispetto a quello dei genitori.