Roberto Di Monaco1 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità La partecipazione come strategia di cambiamento: alla ricerca dei.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Associazione Docenti Formatori
Advertisements

Ufficio Scolastico Regionale
Ismene Tramontano – Ricercatrice Isfol Reference Point Qualità IFP
Progetto Qualità e Merito – Italiano
Stato di avanzamento e prospettive di intervento
Agenzia Nazionale Leonardo da Vinci - Italia Jesi, 6 Aprile 2006 Seminario Formazione finanziata, processi formativi: quale futuro – Provincia di Ancona.
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Programma Settoriale Leonardo da Vinci Progetti Multilaterali di Trasferimento dellInnovazione TOI.
3° Atelier interregionale Napoli Workshop 1
Peer Review: risultati e prospettive
Politiche aziendali nellage management una ricerca-intervento in Veneto Renzo Scortegagna, Università di Padova Fonte principale: Progetto EQUAL AGE MANAGEMENT.
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
Progetto Giovani Insieme educare alla solidarietà, scoprire il volontariato Soggetti coinvolti: Centro di Servizio per il Volontariato Associazioni di.
Le misure per la qualità dellistruzione e della formazione in Italia e in Europa: un approfondimento sullautovalutazione Monza, 19 settembre 2006 Ismene.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
SEMINARIO FARO CATANIA 19/11/2007 A CURA DI SALVO FERRARO.
Rapporti con il territorio: genitori, associazioni, enti Rete delle scuole medie di Modena Per una scuola che sa accogliere Cittadini si diventa.
LEUROPA DELLISTRUZIONE: Strumenti e Potenzialità di Sviluppo Marina Rozera - Agenzia Nazionale Programma Leonardo da Vinci.
EUROPA DELLISTRUZIONE: BILANCI E PROSPETTIVE Antonio Giunta La Spada, DGAI - MIUR Bologna 21 Novembre 2005.
Gli Apprendimenti come si realizzano e cosa producono.
I piani di zona nei comuni partner Il piano di zona come strumento per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione del sistema di servizi sociali.
Governare la modernità Passare dalla produzione delle conoscenze alla condivisione dei saperi per un loro utilizzo Favorire disseminazione delle competenze.
DOCUMENTAZIONE: RISORSA E OPPORTUNITA’ PER LA SCUOLA
Orientamento per il successo scolastico e formativo PIANO REGIONALE ORIENTAMENTO USR Lombardia 1° incontro – Introduzione.
VI edizione Presentazione Progetto Bari 14 gennaio 2009 Ministero Istruzione, Università e Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia.
2 PAROLE CHIAVE 1) Sistema di accreditamento Valida e credibile attestazione della capacità delloggetto della valutazione di soddisfare i bisogni dei.
Evitare la sindrome di burnt-out Il progetta pilota è un embrione che avvia, ma mai completa nuovi modelli e sistemi. Occorre un rigoroso modello di mainstreaming.
Progetto INTRAPRENDERE : 4 finestre sul mondo del lavoro per i giovani Venerdì 14 dicembre 2012.
Lutilizzo del Quadro di riferimento per valutare la qualità dellofferta formativa in Provincia di Pistoia Sviluppare la valutazione a livello locale Roma,
Direzione Lavoro Roma, 4 dicembre Pier Angelo Turri La transnazionalità nel P.O. FSE della Regione del Veneto.
1 Seminario Strumenti per la Cooperazione transnazionale del FSE Roma, 4 dicembre 2008 Ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali Coordinamento.
1 Progetto FARE SCUOLA FINALITA E CONTENUTI © ISPEF 2001.
Il programma settoriale LEONARDO DA VINCI Principi generali e Azioni previste.
UNA RETE PER LA COOPERAZIONE TERRITORIALEUROPEA Dolores Deidda Catanzaro 15 dicembre 2008.
LA DOCUMENTAZIONE EDUCATIVA Comunicazione, Formazione e Ricerca nel sistema formativo dellEmilia Romagna 5 novembre 2009 Claudia Vescini.
Costruire le competenze in impresa Lapprendistato e la formazione sul posto di lavoro Area Istruzione e Formazione Professionale.
I STITUTO C OMPRENSIVO G IOVANNI XXIII DI A LTAVILLA S ILENTINA A. S. 2010/11 AUTODIAGNOSI DISTITUTO A cura del Referente per la Valutazione: docente Di.
ESPERIENZA DIDATTICA Progetto
Lazio 2020 Piano integrato di politiche, strumenti e metodologie di intervento.
Rete dei saperi e delle competenze degli attori locali dello sviluppo IL PROGETTO CENTRO-NORD RAP 100 PROGETTO CENTRO NORD – RAP 100 II BIENNIO.
Report La consulenza tecnico-scientifica dellISFOL - U.O. FLAI-lab - per il Progetto EdA del Comune di Roma Roma 10 giugno 2010 Gaetano Fasano.
1 Progetto DI.SCOL.A. MODELLO DINAMICO DI.SCOL.A: STRUTTURA METODOLOGICA Giugno 2007.
20 maggio 2002 NETCODE Costituzione di una rete tematica per lo sviluppo delle competenze nella società dellinformazione.
Seminario sulla Progettazione Sociale 09 – 16 – 23 – 30 Marzo 2007.
“CITTADINI DIGITALI”. Rete per lo sviluppo di competenze di cittadinanza in ambienti digitali di apprendimento. Composizione della rete. I.C. di Zogno,
Il progetto Scate 7 febbraio 2004 Seminario nazionale Genova, Job Centre.
AZIONE CHIAVE 2 Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche Partenariati strategici nell’aria dell’educazione, formazione e giovani.
PRONTI, PARTENZA E VIA!. Da dove siamo partiti?  Dal forte aumento, in Italia, della povertà minorile e delle diseguaglianze nelle opportunità per i.
Progetto “IT -Implementation of the European Agenda for Adult Learning” 2012 – 2014 Ferrara 14 maggio 2013 Luisa Daniele.
Sfide 2004 Buone prassi e trasferibilità nelle politiche di sviluppo del territorio Maurizio Sorcioni Responsabile comunicazione di Italia Lavoro s.p.a.
CENTRO TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE
Prof.ssa Maristella D.R.Fulgione
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
Le principali iniziative per la garanzia di qualità nel sistema di istruzione e formazione Napoli, 9 marzo 2015 Ismene Tramontano, Reference Point Nazionale.
Progetto ICF – Inclusione Gruppo Tecnico MIUR ROMA, I PROGETTI FINANZIATI AL 100%: INDICATORI COMUNI.
Progetto SPRINT LA POSTA IN GIOCO DEI PIT  ATTIVAZIONE DI INEDITE POSSIBILITA ’ DI AZIONE PER LO SVILUPPO  NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI ISTITUZIONALI 
Il profilo di salute della scuola
1 Sistemi per la gestione e la documentazione in rete Montecatini 20 – 21 febbraio Dott.ssa Laura Papa - INDIRE.
Progetto TRAGUARDI. ANALISI DEGLI INTERVENTI REGIONALI IMPATTO DELLE MISURE DEL POR CAMPANIA SULLE POLITICHE SOCIALI Schema di attività.
Geografia dell’Unione Europea LEADER Martedì 4 maggio 2010 Dott. Pierluigi Magistri.
Metodologie di tipo partecipativo: i “circoli di studio”
Valeria Pecchioni CCM International Programs Coordinator Workshop «ValutAzione degli interventi di cooperazione sanitaria internazionale» 18 Settembre.
48° C. D. “Madre Claudia Russo”di Napoli “A piccoli passi verso… la qualità “ DS Prof.ssa Rosa SecciaRQ Teresa Pedone.
Un nuovo modello di governo della formazione territoriale Sviluppo di un servizio di formazione continua sul territorio Ufficio Formazione.
Il presente documento ha lo scopo di informare in modo sintetico su significato e natura di un partenariato strategico del programma europeo ERASMUS PLUS.
ISTITUTO COMPRENSIVO MATTEI CIVITELLA ROVETO
UN TENTATIVO DI DEFINIZIONE INTEGRATO
JOURNAL CLUB PROMOZIONE DELLA SALUTE DoRS Grugliasco, 5 novembre 2004 LUIGI BOBBIO ( Università di Torino) Programma Cantieri del Dipartimento della Funzione.
La Cooperazione Toscana Capitalizzare e Innovare per Crescere «Una rete di sentieri naturalistici e culturali che legano comunità e territori (area transfrontaliera.
9 maggio D.S.Angela CITIOLO 1 La dimensione europea a scuola.
Transcript della presentazione:

Roberto Di Monaco1 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità La partecipazione come strategia di cambiamento: alla ricerca dei punti di forza, per diffondere le esperienze

Roberto Di Monaco2 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità Un’esperienza ‘che colpisce’ proprio nella scuola Un’esperienza di sviluppo di una comunità di apprendimento Il paradosso

Roberto Di Monaco3 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità Cosa distingue un processo di community learning? Attivare/coinvolgere le persone Creare/arricchire contesto, le relazioni La domanda

Roberto Di Monaco4 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità E’ un’esperienza … nuova? rara? difficile da replicare? Il caso

Roberto Di Monaco5 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità In realtà il caso ci parla di esperienze con lunghe radici... Il tema: non solo salute I soggetti: non solo bambini e educatori/adulti Il contesto: non solo la scuola e il suo territorio La circostanza: non solo mettere in sicurezza i cortili Generalizzare il caso

Roberto Di Monaco6 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità I pilastri del community learning sono da anni al centro di molte politiche Alcuni esempi: I programmi dell’unione europea I piani di zona e la riprogettazione dell’assistenza Gli interventi di riqualificazione urbana Le azioni di sviluppo locale Un linguaggio diffuso

Roberto Di Monaco7 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità Un’ipotesi centrale: creare capitale sociale e presidiare i processi di decisione Teoricamente fondato

Roberto Di Monaco8 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità Varie descrizioni del processo. Aspetti tipici: Identificare, valorizzare, mobilitare le risorse Condividere la lettura/ridefinizione del problema Sviluppare e sostenere il cambiamento in modo autodiretto Far leva sulle relazioni I tratti del processo

Roberto Di Monaco9 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità La progettazione sociale ha assimilato queste e altre parole chiave: ricerca, valorizzazione risorse empowerment, coinvolgimento inclusione, partecipazione rete, partnership E’ forma dei progetti….

Roberto Di Monaco10 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità Il problema è costituito dall’attuazione Nelle esperienze concrete troviamo: 1) Burocratizzazione/ideologizzazione 2) Lontananza dai destinatari/mediazione 3) Inefficacia del processo di partecipazione/inclusione Oppure pratica sociale?

Roberto Di Monaco11 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità Casi sperimentali e politiche ordinarie Quale rapporto?

Roberto Di Monaco12 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità L’esperienza nella scuola C’è scoperta, la formalizzazione ‘segue’ i fatti, non li anticipa o sostituisce C’è bilanciamento dei poteri, l’istituzione si ritrae, altri soggetti hanno spazio C’è efficacia, il percorso scoperta-condivisione- azione si attua Il caso

Roberto Di Monaco13 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità Ci aspettiamo un impatto e spirali virtuose: Attivare/coinvolgere le persone Creare/arricchire contesto, le relazioni Tutti gli attori hanno contribuito Lasciare potere (volere) Professionalità nel gestire il coinvolgimento (essere capaci) Il caso

Roberto Di Monaco14 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità Il problema Casi eccellenti e buone pratiche Come si diffondono le esperienze positive? Generalizzare il caso

Roberto Di Monaco15 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità I principi chiave dell’unione europea nel programma equal sull’inclusione sociale Partnership di sviluppo Empowerment Cooperazione transnazionale Innovazione Disseminazione e mainstraming Sperimentare e generalizzare

Roberto Di Monaco16 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità La letteratura nazionale: ISFOL (POM 94-99) Le modalità di sviluppo dell’esperienza formativa significative rispetto a:  strategie per raggiungere obiettivi (occupabilità, formazione, integrazione) e costruire partenariati di reti e sistemi  la qualità del contenuto delle singole azioni sul piano delle metodologie, dell’impiego e delle risorse interne ed esterne  la riproducibilità e la trasferibilità dell’impianto progettuale Le buone pratiche

Roberto Di Monaco17 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità La letteratura nazionale: ISFOL (POM 94-99) E’ possibile migliorare la qualità degli interventi con nuovi modelli di azione La base della riproducibilità: la qualità e l’efficacia del metodo la condivisione tra gli addetti ai lavori Le buone pratiche

Roberto Di Monaco18 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità La letteratura nazionale: ISFOL (2004) Sono ‘progetti innovativi’ i modelli di intervento praticati ed esportabili connotati da standard: Adeguatezza e completezza del quadro logico progettuale ed operativo Innovatività Riproducibilità Sostenibilità Mainstreaming Le buone pratiche

Roberto Di Monaco19 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità La letteratura internazionale: UNESCO (2004) Sono azioni: Innovative – soluzioni nuove e creative Efficaci – impatto positivo e tangibile Sostenibili – per affrontare problemi diffusi Riproducibili – sono modelli applicabili anche in ambiti diversi da quelli in cui sono stati elaborati Le buone pratiche

Roberto Di Monaco20 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità Piano progettuale: Avere impatto Essere rilevante Essere efficace Essere efficiente Piano meta-progettuale: Essere innovativa Essere trasferibile Essere riproducibile Essere sostenibile Le buone pratiche Il Mainstreaming working group (E.C. 2004) Cresce il livello di modellizzazione: forza e debolezza

Roberto Di Monaco21 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità Livello macro Le politiche pubbliche I sistemi di servizi e relazioni Livello micro Il mondo nel raggio dei soggetti coinvolti dall’esperienza Le buone pratiche I livelli a cui parlare di diffusione

Roberto Di Monaco22 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità Quindi, qual è la sfida, per passare da casi eccellenti a buone pratiche? Migliorare l’efficacia delle politiche pubbliche Sviluppare consapevolezza dei decisori politici sulle soluzioni possibili Condividere e trasferire il know-how attraverso strategie di apprendimento in rete Le buone pratiche a livello macro

Roberto Di Monaco23 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità Effetto contagio degli attori coinvolti? Enti locali Insegnanti Dirigenti scolastici Famiglie Bambini ……. Le micro-condizioni: comprensione e condivisione potere e professionalità Le buone pratiche nei contesti locali