Il commercio equo e solidale come motore per lo sviluppo ► Le origini ► I criteri
Cos’è il commercio equo e solidale? ► E’ un commercio che si svolge con regole diverse da quelle tradizionali ► I produttori operano nei paesi del Sud del mondo, e offrono prodotti alimentari e di artigianato destinati ai consumatori del Nord Fonti: Becchetti e Paganetto 2003,
Perché il CEES può favorire lo sviluppo economico? ► Il commercio secondo le regole del CEES può migliorare le condizioni di vita dei paesi in via di sviluppo e renderli in grado, in futuro, di porsi con maggiore forza sui mercati internazionali ► Lo sviluppo mediante il commercio internazionale puro e semplice è difficile perché tende a non lasciare alle comunità locali dei paesi poveri le risorse necessarie per investire nello sviluppo Fonti: Mance 2003,
Come è nato il CEES? ► TRADE NOT AID, slogan della conferenza UNCTAD, 1964 Ginevra: risollevare i paesi poveri non con aiuti ma attraverso scambi commerciali ► Anni ’60 e ’70: si sviluppano le prime idee di Fair Trade e alcune esperienze isolate di volontari (SOS Wereldhandel (Olanda) e OXFAM (Inghilterra)) ► Fino al 1987: diffusione delle Botteghe del Mondo; movimento con impronta politica ► Anni ’90: professionalizzazione e coordinamento; diffusione più ampia; riconoscimento del Parlamento Europeo e nascita degli organismi internazionali di CEES ► Oggi: maggiore complessità, sviluppo e diffusione anche in altri canali distributivi Fonte: Guadagnucci e Gavelli 2004
Come si sta evolvendo il CEES in Europa Importatori 97 Botteghe del mondo 2740 Addetti 849 Vendite BdM (000 €) Vendite totali del settore (000 €) Quote di mercato più significative Svizzera – banane15% U.K. – caffè 1,5% Fonte: FairtradeinEurope 2005, % 20%
In cosa sono diverse le regole del CEES? COMMERCIO EQUO ► Prezzo equo, concordato tra produttore e importatore in modo da garantire un livello di vita dignitoso ai lavoratori ↓ ► Ricavi maggiori per il produttore Fonti: Becchetti Paganetto COMMERCIO TRADIZIONALE ► Prezzo di mercato, che deriva dall’incontro tra domanda e offerta, per cui si impone chi ha maggior potere contrattuale ↓ ► Ricavi a livello di sussistenza per il produttore
Quali sono queste regole diverse? COMMERCIO EQUO ► Assistenza tecnica e prefinanziamento dagli importatori ai produttori del Sud ↓ ► Maggiori possibilità di sviluppo per i piccoli produttori Fonti: Becchetti Paganetto COMMERCIO TRADIZIONALE ► Difficoltà di accesso al mercato e al credito senza determinate garanzie ↓ ► Strada per lo sviluppo negata ai piccoli imprenditori
Quali sono queste regole diverse? COMMERCIO EQUO ► Sostenibilità sociale ► Sostenibilità ambientale Fonti: Becchetti e Paganetto 2003 COMMERCIO TRADIZIONALE ► Non si pone problemi di sostenibilità, ma soprattutto di contenimento dei costi
Quali sono queste regole diverse? COMMERCIO EQUO ► Investimento in beni pubblici locali: il surplus dei produttori deve essere destinato, se possibile, al miglioramento in termini sociali; (molti progetti di CEES si inseriscono in progetti più ampi di cooperazione allo sviluppo) COMMERCIO TRADIZIONALE ► Il surplus non si realizza con un prezzo di mercato, e quindi non sono possibili investimenti sociali Fonti: Becchetti Paganetto 2003www.agices.org
Chi opera nel CEES? ► Produttori del Sud del mondo ► Centrali di importazione ► Botteghe del mondo ► Altri distributori finali ► Organismi di controllo e certificazione ► Consumatori dei prodotti equi e solidali (in genere nel Nord) Fonti: Becchetti Paganetto