Meccanismi di difesa e I.P.B

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Transcript della presentazione:

Meccanismi di difesa e I.P.B I.R.E.P Dott.ssa Nicoletta Visconti

La tesi di partenza dell’Investigazione Psicodinamica si basa sul concetto di struttura di personalita’ Ciascun individuo possiede una propria organizzazione , cioe’ un mondo interno, intrapsichico, che costituisce il suo psichismo Gli aspetti esterni, cioe’ i modi di agire, di comportarsi, ne sono l’espressione profonda e costituiscono il carattere di un individuo e segnano nello stesso tempo il grado di evoluzione psichica raggiunto , il grado di evoluzione psichica sperimentato

Su questa base Gilleron ha costruito la teoria dell’appoggio oggettuale “ Ogni soggetto regola le proprie relazioni affettive vicine e durature in funzione della propria economia personale , del proprio carattere e della struttura di personalita’ che sottende alla propria psicopatologia” L’analisi della relazione terapeuta-paziente consente di riflettere sulla qualita’ delle emozioni che si manifestano, la natura dei meccanismi difensivi, il livello di angoscia

Secondo questo modello psichico si evincono due aspetti che sottendono lo psichismo: Aspetto pulsionale : evidenzia come il soggetto usa l’altro per giungere alla soddisfazione delle pulsioni. L’individuo normale regola in modo bilanciato e soddisfacente gli impulsi di natura libidica e sessuale Aspetto difensivo: evidenzia come il soggetto usi l’altro per difendersi dalle pulsioni che gli causano livelli d’ansia differenti per entita’ ed estensione, provocata da desideri inaccettabili o da attacchi di natura narcisistica, che minano l’equilibrio psichico raggiunto, realizzando lo equilibrio che sfocia nella crisi

Ogni persona struttura uno stile personale con la realta’ Il carattere e’ appunto l’insieme dei modi di sentire e di reagire che contraddistinguono un individuo da un altro Si tratta di un modo di essere costante, mentre l’umore ne e’ una disposizione passeggera Il carattere riflette all’esterno le dinamiche del sistema difensivo che regolano lo psichismo individuale

Il carattere e le sue patologie costituiscono la modalita’ di difesa fondamentale di una personalita’ Secondo la psicoanalisi il carattere viene descritto come il frutto di un equilibrio dinamico tra forze contraddittorie ( pulsioni ) Le pulsioni in gioco, libidiche o aggressive, corrispondono ai noti stadi evolutivi dello sviluppo della personalita’ e ciascuno di essi corrisponde ad una organizzazione caratteriale abbastanza specifica

Il carattere sta alla frontiera tra il mondo intrapsichico e il mondo relazionale L’analisi del carattere durante l’I.P.B ci fornisce gli elementi per comprendere il funzionamento psichico di un individuo , le capacita’ dell’Io, la forza posseduta nel sostenere i conflitti, sia interni che esterni, o la sua fragilita’ Diventa la fisionomia dell’individualita’ psichica

Il carattere rappresenta la sintesi di molti tratti, abitudini e atteggiamenti dell’Io All’interno dell’individuo il carattere svolge la funzione di stabilita’ nell’ambito dell’organizzazione intrapsichica nel senso che e’ il riflesso del tipo di sistema difensivo utilizzato dalla psiche , cioe’ le misure che l’Io mobilita per preservare la stabilita’ intrapsichica E’ l’espressione del confronto, o scontro, tra spinte interne e spinte esterne

Secondo Gillieron (1994) il funzionamento psichico si appoggia su un equilibrio bio-psico-sociale Da cio’ne deriva che il conflitto puo’ derivare dalle richieste fatte dall’istinto , i limiti imposti dal Super-Io e le frustrazioni fornite dalla realta’ esterna nelle quali l’individuo incorre per soddisfare le sue esigenza Il carattere assume quindi la configurazione di un sistema, che rimane stabile nella costituzione della relazione d’oggetto sia interna che esterna

E’ proprio sull’analisi della relazione che il paziente tendera’ a strutturare con l’ambiente che si basa l’I.P.B L’analisi delle modalita’ di approccio del soggetto fin dalla richiesta di consultazione ci forniscono elementi validi alla comprensione della personalita’, perche’ ci riportano allo sviluppo del suo immaginario L’Io infatti svolge un ruolo di mediazione tra l’organismo e l’ambiente e i suoi confini, solidi o fragili, costituiscono il livello evolutivo dell’organizzazione raggiunta dalla personalita’

Se il carattere investe tutta l’unita’ psichica , i tratti del carattere ne sono un aspetto parziale Essi vengono considerati come mezzi di ausilio , nel funzionamento della struttura di base della personalita’, che hanno la finalita’ di permettere un miglior adattamento all’ambiente oltre ad essere un mezzo per evitare un eventuale scompenso della struttura I tratti del carattere sono un aiuto, sul piano intrapsichico, al fine di proteggerne l’equilibrio interno

Accanto al carattere coesistono quindi tratti che sono un aggiustamento della struttura sottostante L’Io infatti, in particolari situazioni, si deforma per evitare una vera rottura : i tratti del carattere svolgono una funzione di mantenimento , accanto ai sintomi, che sono gia’ l’espressione di un compromesso interno, e permettono un adattamento ad una realta’, che in maniera transitoria, impone un rafforzamento degli strumenti difensivi

Il DSM IV propone una scala del funzionamento difensivo organizzata in sette livelli ( Lingiardi, 2002) I meccanismi di difesa vengono definiti come processi psicologici automatici che proteggono l’individuo dall’angoscia e dalla consapevolezza di pericoli o fattori stressanti interno o esterni. I meccanismi di difesa mediano le reazioni dell’individuo nei confronti dei conflitti emozionali e dei fattori stressanti interni ed esterni

7: Livello altamente adattivo Livello di funzionamento difensivo che consente un adattamento ottimale nella gestione dei fattori stressanti Queste difese di solito consentono la massima gratificazione e permettono di percepire consapevolmente sentimenti , idee e loro conseguenze Inoltre consentono un valido equilibrio tra i motivi di conflitto

I meccanismi piu’ evoluti su questo asse di funzionamento difensivo sono: Affiliazione Altruismo Anticipaziome Autoaffermazione Autoosservazione Umorismo, ironia Repressione Sublimazione

6 : Livello delle inibizioni mentali ( formazioni di compromesso ) Livello di funzionamento difensivo che mantiene fuori dalla coscienza le idee, i sentimenti, i ricordi, i desideri o le paure potenzialmente pericolosi Annullamento Dissociazione Formazione reattiva Intellettualizzazione Isolamento dell’affetto Rimozione Spostamento

5: Livello minore di distorsione dell’immagine Livello caratterizzazto da distorsione dell’immagine di se’, del proprio corpo o degli altri, che vengono utilizzati per modulare l’autostima Idealizzazione Onnipotenza Svalutazione

4: Livello di disconoscimento Livello caratterizzato dall’esclusione dalla coscienza di fattori stressanti, impulsi, idee, affetti o responsabilita’ spiacevoli o inaccettabili con o senza l’attribuzione erronea di questi a cause esterne Negazione Proiezione Razionalizzazione

3 : Livello maggiore di distorsione dell’immagine Livello caratterizzato dalla grossolana distorsione o dall’attribuzione erronea dell’immagine di se’ o di altri Fantasie autistiche Identificazione proiettiva Scissione dell’oggetto

2 : Livello dell’azione Livello caratterizzazto da un tipo di funzionamento difensivo che affronta i fattori stressanti interni o esterni utilizzando l’azione o il ritiro da essa Acting-out Aggressione passiva Ipocondriasi ( lamentarsi ma rifiutare l’aiuto offerto) Ritiro apatico

1 : Livello di disregolazione difensiva Livello caratterizzato dal fallimento dell’organizzazione difensiva utilizzata per contenere le reazioni del soggetto agli stress, che porta ad una netta frattura con la realta’oggettiva Distorsione psicotica Diniego Proiezione delirante

Analizziamo i vari meccanismi mettendoli in relazione con la struttura di personalita’ sottostante Acting-out- Messa in atto Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni ed esterni attraverso azioni piuttosto che attraverso la riflessione. La difficolta’ associata in un’ottica psicodinamica sottende la dificolta’ nella gestione delle pulsioni, nella mentalizzazione , nella capacita’ di accedere ad un linguaggio simbolico sul piano verbale

Affiliazione Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni rivolgendosi ad altri per avere aiuto o supporto. Cio’ comporta la possibilita’ di condividere i problemi con altri e non implica il tentativo di scaricare su di loro la responsabilita’ di essi.

Altruismo Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni dedicandosi ad andare incontro ai bisogni del prossimo. A differenza della formazione reattiva, il soggetto riceve gratificazione reale e diretta e non solo vantaggio intrapsichico

Anticipazione Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni vivendo reazioni emozionali anticipate verso futuri eventi possibili oppure anticipando le conseguenze di questi eventi: Meccanismo evoluto che riconduce ad una capacita’ di fantasmatizzazione mentale sia primaria che secondaria ( Gillieron) riuscita

Fantasie autistiche Il soggetto affronta i conflitti emozionale o i fattori stressanti interni ed esterni con un eccesso di sogni ad occhi aperti che rapresentano un sostituto delle relazioni umane e della possibilita’ di trovate delle soluzioni concrete e vissute direttamente ai propri disagi interni.

Negazione Il soggetto affronta i conflitti emozionale o i fattori stressanti interni o esterni rifiutandosi di riconoscere certi aspetti dolorosi della realta’ esterna o interna . Il soggetto e’ all’oscuro del contenuto ideativo ed emotivo di cio’ che viene negato Cio’ permette di non ammettere o di non prendere coscienza di un fatto psichico che potrebbe causare conseguenze negative ( vergogna, rammarico)

Diniego Secondo Kernberg nel diniego la negazione semplicemente rinforza la scissione: Il paziente si rende conto del fatto che le sue percezioni , i suoi sentimenti e pensieri su di se e sugli altri sono antitetici a quelli provati in altre circostanze ma questo ricordo non ha alcuna pregnanza emotiva e non influisce sul suo attuale modo di sentire Trasmette la consapevolezza cognitiva negandone le implicazioni emotive In un contesto clinico questo meccanismo puo’ instillare nel terapeuta la sollecitudine empatica che si scontra pero’ con la freddezza difensiva del paziente

Svalutazione Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni attribuendo qualita’ esageratamente negative a se stesso o agli altri. Meccanismo di difesa a valenza antinarcisistica, esasperato in senso patologico puo’ confinare con il disprezzo (struttura di personalita’perversa)

Spostamento Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni trasferendo un sentimento , o una reazione, da un oggetto ad un altro sostitutivo di solito meno minaccioso .( Meccanismo di base nelle fobie) L’affetto o l’impulso e’ pienamente riconosciuto ed espresso ma e’ indirizzato verso un bersaglio meno conflittuale

Ipocondriasi Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni ed esterni lamentandosi oppure facendo continue richieste d’aiuto che sono in contrasto con i suoi sentimenti profondi di ostilita’ o di rifiuto verso gli altri E’ una difesa contro la rabbia che il soggetto prova ogni volta che sente la necessita’ di dipendere emotivamente dagli altri La rabbia sorge dalla convinzione che nessuno soddisfera’ realmente i propri bisogni ( difetto di integrazione nel processo di fantasm. secondaria)

Idealizzazione Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori esterni ed interni attribuendo qualita’ esageratamente positive agli altri o a se stesso Questo serve di solito come fonte di gratificazione o come protezione da sentimenti di impotenza , di scarsa importanza: il tenere presso di se l’oggetto buono come lo spostarlo esclusivamente all’esterno puo’ sottendere la scissione dell’oggetto ( Diagnosi differenziale : mantenimento del senso critico )

Intellettualizzazione L’individuo affronta conflitti emotivi o fattori stressanti interni ed esterni attraverso l’uso eccessivo del pensiero astratto per evitare di provare sentimenti che lo disturbano Gli elementi cognitivi restano consci ( l’idea viene espressa attraverso una generalizzazione ) e la difesa e’ contro gli affetti o gli impulsi sottostanti

Isolamento dell’affetto L’individuo affronta conflitti emotivi o fonti di stress interni ed esterni mostrandosi incapace di provare contemporaneamente le componenti affettive e quelle cognitive, in quanto l’affetto e’ escluso dalla coscienza Nell’isolamento la persona perde contatto con i sentimenti associati ad una data idea (es. evento traumatico ), mentre rimane consapevole degli elementi cognitivi ( es. dettagli descrittivi) In ambito clinico un chiaro esempio e’ l’elaborazione del lutto

Aggressione passiva Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni esprimendo aggressivita’ verso gli altri in modo indiretto o subdolo. Compare spesso quando al soggetto vengono richieste azioni o prestazioni autonome o quando qualcuno o una situazione ha deluso il desiderio del soggetto di ricevere cure o la sua sensazione di averne diritto.

Aggressione passiva (2) La persona che fa uso dell’aggressione passiva ha imparato ad attendersi una punizione , una frustrazione o un rifiuto se esprime bisogni o sentimenti direttamente a qualcuno che ha potere o autorita’ su di lui. Il soggetto si sente impotente e pieno di risentimento, sensazione che viene espressa attraverso un atteggiamento passivo : il soggetto crede di aver diritto proprio alle cose che non chiede apertamente ( pretesa infantile- ferita narcisistica primaria ) Il disagio che il comportamento passivo causa agli altri provoca anche un certo piacere nel soggetto

Proiezione L’individuo affronta conflitti emotivi o fonti stressanti interne ed esterne attribuendo erroneamente ad altri i propri sentimenti, impulsi o pensieri non riconosciuti. Questo meccanismo permette al soggetto di non affrontare emozioni o idee che lo farebbero sentire troppo vulnerabile. L’uso della proiezione costringe quindi il soggetto ad occuparsi di coloro su cui ha proiettato i propri sentimenti interiori per diminuire la propria consapevolezza di essi La proiezione e’ sottesa dalla negazione

Razionalizzazione Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni ed esterni nascondendo le vere motivazioni dei propri pensieri, azioni o sentimenti tramite l’elaborazione di spiegazioni rassicuranti e utili a se ma fuorvianti Si ritiene in genere che il soggetto sia inconsapevole o minimamente consapevole della motivazione sottostante In un’ottica evolutiva sembra che i prodromi di questo meccanismo siano lungo un continuum la menzogna infantile e l’intelletualizzazione

Formazione reattiva Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni ed esterni sostituendo comportamenti, pensieri o sentimenti diametralmente opposti ai propri pensieri o sentimenti inaccettabili Nella formazione reattiva viene manifestato chiaramente soltanto l’affetto sostituito mentre quello originario deve essere rimosso L’osservatore infatti non vede l‘alterazione ma solo il prodotto finale

Rimozione Il soggetto affronta conflitti emotivi e fonti di stress interni ed esterni tramite il non essere in grado di ricordare o il non essere cognitivamente consapevole di desideri, sentimenti,pensieri Quando la rimozione e’ in atto il soggetto prova sentimenti e impulsi che non riesce a riconoscere e analogamente non riesce a riconoscere la situazione o l’oggetto che puo’ evocarli La rimozione protegge il soggetto dalla consapevolezza di cio’che sta provando e ha provato in passato E’ l’idea che viene tenuta al di fuori della consapevolezza mentre gli aspetti emotivi sono chiaramente presenti e percepiti Un meccanismo ausiliario della rimozione puo’ essere lo spostamento

Repressione Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni ed esterni evitando intenzionalmente di pensare ai problemi , desideri ,sentimenti ed esperienze che in quel momento lo disturbano Il soggetto puo’ prontamente richiamare alla coscienza il materiale represso Si differenzia dalla rimozione poiche’ quest’ultima comporta una perdita della consapevolezza delle componenti ideative della fonte di tensione sottostante

Bibliografia Baldassarre M.-Petrini P. Diagnosi e psicoterapia psicoanalitica SEU Roma, 2006 Gilleron E. Il primo colloquio in psicoterapia Borla 1995 Kernberg O. Disturbi gravi della personalita’ Bollati Boringhieri Torino, 1987 Lingiardi V.- Madeddu F. I meccanismi di difesa Raffaello Cortina Ed. Milano, 2002