Donne e lavoro in vda Intervento Consigliera Parità Regionale 8 marzo 2006.

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Donne e lavoro in vda Intervento Consigliera Parità Regionale 8 marzo 2006

Rapporto 2006 – Commissione Europea In questo documento presentato il 22 febbraio scorso, la Commissione Europea individua orientamenti strategici e sfide per il futuro dell’occupazione e della crescita dell’Europa La strategia europea indica la parità come tema trasversale ed essenziale per lo sviluppo, così come affermato nell’ “agenda sociale 2005/2010” e nel “Programma comunitario di Lisbona:azioni comuni per la crescita e lo sviluppo”

Orientamenti strategici Sfruttare maggiormente il contributo che le politiche di parità possono portare nelle altre politiche sociali ed economiche Favorire una reale conciliazione della vita professionale e familiare dei lavoratori Sostenere attraverso meccanismi istituzionali efficaci l’uguaglianza uomo-donna Riaffermare anche nelle relazioni e programmi con i paesi terzi la questione parità uomo donna

Il documento si conclude con un invito affinchè gli stati membri effettuino un bilancio delle politiche messe in campo in tema di parità e proseguano nell’integrazione delle politiche di genere in tutti i settori strategici.

Risultati e fattori critici della partecipazione delle donne al M.d.L Gli indicatori relativi alla partecipazione, all’occupazione e alla disoccupazione in Valle d’Aosta sono molto positivi rispetto alle medie nazionali ed europee anche inuna prospettiva di genere, nell’ultimo decennio si è evidenziata una crescita della partecipazione ed occupazione femminile dalle caratteristiche molto ben definite:

le donne sono mediamente più istruite degli uomini; la diffusione di modalità atipiche nel mercato del lavoro Valdostano favorisce lo sviluppo della partecipazione ed occupazione femminile in un contesto generale di stazionarietà dell’occupazione femminile nell’ultimo triennio, oltre il 95% della domanda aggiuntiva creata nei servizi (commercio,alberghi e ristoranti, pubblica amministrazione), ha generato nuova occupazione femminile in questi comparti tradizionalmente caratterizzati da elevata femminilizzazione.

Nonostante le donne abbiano tratto vantaggio molto più degli uomini del miglioramento del mercato del lavoro regionale a partire dalla fine degli anni 90, i differenziali di genere rimangono però molto elevati ad indicare che permangono delle barriere all’inserimento delle donne nel mercato del lavoro regionale.

a fronte di livelli di istruzione delle donne relativamente elevati, il profilo delle occupate ricercate dalle imprese è di medio basso livello con evidenti implicazioni in termini di segregazione verticale per le donne

la posizione preminente della componente femminile nelle forme di lavoro atipiche - in particolare nei contratti a tempo determinato - pone problemi in termini di continuità e stabilità d’impiego per le donne; la dinamica di terziarizzazione sperimentata dall’economia regionale pur avendo senz’altro favorito la crescita dell’occupazione femminile, nasconde sacche di segregazione occupazionale

l’analisi degli indici di segregazione orizzontale mostra una certa sovrarapresentazione femminile nel terziario e soprattutto nella pubblica amministrazione mentre rimangono prevalentemente maschili le occupazioni nel settore industriale e nelle costruzioni;

Il 56% delle donne occupate si concentra in 5 gruppi professionali: Impiegati d’ufficio Professioni commerciali Professioni turistiche ed alberghiere Professioni concernenti i servizi alle famiglie Professioni intermedie d’ufficio

Segregazione verticale Settore privato 14,5% dei dirigenti 12,6% quadri 27,5% occupazione femminile Settore pubblico Oltre il 30% dei dirigenti sono donna Oltre il 50% degli occupati sono donna

Panel 56 imprese 10 donne dirigenti – 27 qualifica quadro Su 1300 donne occupate 59 uomini dirigenti – 188 qualifica quadro Su 3400 occupati

Settori trainanti in VdA sotto il profilo occupazionale Industria manifatturiera 14,7% Costruzioni 14,9 % Commercio 13% Alberghi e ristoranti 10% Ricerca e servizi alle imprese 13,3% Pubblica amministrazione 13% Sanità e servizi sociali 6,9%

Occupazione femminile 74,3% nella sanità e servizi sociali 70,5% istruzione 62,6% intermediazione monetaria e finanziaria 56,6% nella pubblica amministrazione 55% alberghi e ristoranti

Settori critici 8,7% costruzioni 10,7% industria estrattiva 10,7% settore energia 32% industria manifatturiera

Analisi cambiamenti nel decennio Crescita lavoro autonomo Terziarizzazione del sistema economico Crescita del lavoro dipendente nella p.a. Il lavoro femminile cresce più di quello maschile ad eccezione trasporti ed istruzione

I differenziali retributivi Le politiche di conciliazione