L’ora legale estiva

Cent’anni fa, un’ora in più... Operai inglesi intervengono sulla Torre dell’orologio del palazzo di Westminster, a Londra. Nella primavera del 1916, durante la prima guerra mondiale, la Camera dei Comuni del Regno Unito votò a favore dell’introduzione del British Summer Time, che prevedeva, su tutto il territorio nazionale, lo spostamento in avanti di un’ora delle lancette degli orologi durante il periodo estivo. Nacque dunque in quel periodo l’ora legale estiva, così chiamata per non confonderla con l’ora solare (o “legale invernale”, calcolata in base all’effettiva posizione del sole nelle varie aree della Terra), di cui ricorre quest’anno il centenario. L’ora legale estiva > Cent’anni fa, un’ora in più...

Le motivazioni dell’introduzione Il passaggio all’ora legale estiva prevede lo spostamento in avanti di un’ora delle lancette degli orologi. Le motivazioni del ricorso all’ora legale estiva furono essenzialmente economiche: sfruttando l’estensione temporale dell’illuminazione solare diurna estiva, questo provvedimento consentiva infatti di ottenere un notevole risparmio energetico, evitando l’uso di elettricità. Per la sua efficacia, esso fu ben presto adottato anche da molti altri Paesi, come l’Italia, che lo introdusse fin dal 25 maggio L’ora legale estiva > Le motivazioni dell’introduzione

Dall’ora solare a quella legale Una meridiana, l’orologio solare con cui un tempo si misurava il trascorrere delle ore. Prima dell’era industriale i lavori erano scanditi dai ritmi del sole: nelle civiltà agricole, per esempio, si iniziava a coltivare i campi con il sorgere del sole e questo momento variava nelle diverse stagioni. Con l’affermazione degli Stati nazionali sorse l’esigenza di uniformare leggi, unità di misura e regole all’interno dei loro territori e fu introdotto anche un sistema di calcolo del tempo basato sui fusi orari delle diverse zone della Terra (ora legale). L’ora legale estiva > Dall’ora solare a quella legale

Illuminazione elettrica e ora legale In seguito all’invenzione dell’illuminazione elettrica, che consentiva di lavorare anche nelle ore buie, si incominciò a pensare a un metodo per sfruttare meglio la luce solare diurna, evitando inutili sprechi. L’esigenza di risparmiare energia si fece pressante durante la prima guerra mondiale e questo favorì l’adozione dell’ora legale estiva in quasi tutti i Paesi europei. L’ora legale estiva > Illuminazione elettrica e ora legale Operaie al lavoro in una fabbrica di munizioni durante la prima guerra mondiale

Il calendario estivo europeo A partire dal 1996 tutti i Paesi dell’Unione Europea, oltre alla Confederazione Elvetica e ad alcune nazioni dell’Est, adottano lo stesso calendario per l’ora legale estiva, che scatta dall’ultima domenica di marzo e resta in vigore fino all’ultima domenica di ottobre. L’ora legale estiva > Il calendario estivo europeo Un’immagine che descrive il passaggio dall’ora solare a quella legale estiva con il cambio della stagione primaverile.

I pro e i contro dell’ora legale estiva Nella maggior parte dei Paesi occidentali industrializzati e in alcuni Stati del Sud America e dell’Asia ora legale estiva L’ora legale estiva > I pro e i contro dell’ora legale estiva Consente un notevole risparmio energetico nei Paesi più industrializzati e tecnologici È superflua nei Paesi poveri e altera gli equilibri del ritmo sonno-veglia negli individui diffusionevantaggisvantaggi

Per riflettere e approfondire Rispondi alle seguenti domande: Quale differenza c’è tra l’ora legale e quella solare? Quando e per quali motivi fu introdotta? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della sua applicazione? Se vuoi conoscere le caratteristiche normative e la storia dell’ora legale estiva in Italia, puoi consultare il sito: L’ora legale estiva > Per riflettere e approfondire