1. 2 Una crisi che è cominciata prima dell’autunno 2008Una crisi che è cominciata prima dell’autunno 2008  La crisi internazionale ha colpito in maniera.

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2 Una crisi che è cominciata prima dell’autunno 2008Una crisi che è cominciata prima dell’autunno 2008  La crisi internazionale ha colpito in maniera devastante tutti i settori e tutti i territori. Data la sua forte vocazione all’estero, anche Massa-Carrara ne ha risentito pesantemente.  Già prima di ottobre 2008, però, la situazione economica locale ha iniziato a mostrare segnali di peggioramento, che da quella data si sono consolidati in misura esponenziale.  Per l’esattezza, l’inversione del ciclo, che per due anni (2006 e 2007) era stato positivo, si è iniziato ad avvertire nella nostra provincia già a partire dagli ultimi mesi del 2007.

3  Produzione industriale -3,8%, di cui lapideo -8,7%, meccanica -2,9%  Vendite nel commercio, -3,3%. Interessata dall’andamento negativo, per la prima volta dopo molto tempo, anche la grande distribuzione (-0,2%)  Fatturato dell’artigianato -7%, ma aumentano le imprese (+1,3%)  Presenze turistiche nelle strutture ufficiali -13%. Neppure il turismo nelle seconde case è riuscito a ribaltare la tendenza (turismo complessivo -8,7%)  Tasso di disoccupazione, dopo molto tempo, in doppia cifra (10,2%), causa la disoccupazione femminile.  I principali risultati del 2008I principali risultati del 2008

4  Export complessivo -20%, di cui lapideo -8,7%  Movimentazioni porto di Carrara -11,3%, di cui imbarchi - 3%, sbarchi -17%  Impieghi bancari +3,3%, ma calano pesantemente i finanziamenti alle imprese (-14,4%)  Depositi bancari +2,2%, grazie all’impennata di quelli delle famiglie (+6%)  Dinamica delle imprese +1,4% I principali risultati del 2008 (2)I principali risultati del 2008 (2)

5 L’economia apuana nel 2009L’economia apuana nel 2009 settore manifatturiero  Nei primi 9 mesi dell’anno in corso, il settore manifatturiero provinciale ha registrato un calo della produzione pari a quasi il -19%. In Toscana, la situazione non è andata particolarmente meglio, anche se tra luglio e settembre, in quel contesto il calo è stato più contenuto (-15,5%, contro il - 18,2% locale).  Gli ordini interni sono crollati del -21%, quelli esteri sono scesi del -13% (quindi portafoglio ancora molto corto), si utilizza “solo” il 68% della capacità produttiva (quindi 1 impianto su 3 resta chiuso), i prezzi alla produzione sono diminuiti di oltre il 3%, al fine di riequilibrare con i volumi le perdite subite.  Tutti i settori continuano a registrare indicatori di produzione negativi: lapideo -20,6%, meccanica -15,7%, nautica -18,7%, metalli -22,5%, elettronica -28%.

6 l’interscambio commerciale con l’estero  Nei primi nove mesi del 2009, l’interscambio commerciale con l’estero della provincia apuana è stato pari a circa milioni di euro, di cui per la componente delle esportazioni e d il restante 283 per le importazioni. l’export locale +35%269 milioni di euro.  Nel dettaglio osserviamo che l’export locale ha segnato, rispetto allo stesso periodo del 2008, una variazione più che positiva e pari a +35%, in valore assoluto circa 269 milioni di euro. Toscana -11,3% e Italia -23,1%. importazioni - 7,4%, 282 milioni di euro  Le importazioni hanno invece ottenuto una diminuzione del - 7,4%, per un totale in entrata di 282 milioni di euro. Toscana - 23,7% e Italia -24,9%. la Nuovo Pignone  La tendenza soddisfacente delle vendite all’estero dei prodotti locali è stata determinata, quasi esclusivamente, dalla performance, più volte verificatasi anche in passato, di una sola azienda la Nuovo Pignone.

7 -20%  Escludendo dal computo le commesse della Nuovo Pignone il risultato finale dell’export locale sarebbe stato, nei primi nove mesi del 2009, negativo, con una variazione del -20% circa. 405 milioni di euro 240 milioni  Nel macrosettore della metalmeccanica il risultato positivo è stato determinato dalle attività economiche inerenti “Macchine di impiego generale”, per un totale esportato di 405 milioni di euro, in crescita di 179 milioni rispetto al E dalle “Altre macchine di impiego generale “ con 240 milioni di valore esportato, in aumento di circa 185 milioni. Le uniche note negative -18 milioni di euro -7 milioni  Le uniche note negative della meccanica provengono dalla produzione di “Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili” -18 milioni di euro e dalle “Altre macchine per impieghi speciali” -7 milioni. +10 milioni di euro  Positive anche le vendite della nautica, +10 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2008.

8 lapideo  Decisamente negative invece le tendenze registrate per l’altro macrosettore, quello lapideo. grezzo -2,1%  Il materiale “grezzo” esportato direttamente dal monte, con un totale di 81 milioni di euro è leggermente diminuito rispetto al 2008, perdendo all’incirca il -2,1%. lavorati -17,6%,  L’altra componente lapidea, quella più consistente, i lavorati, hanno mostrato un diminuzione del -17,6%, in calo di circa 35 milioni di euro, per un totale esportato di circa 163 milioni. comprensorio Apuo- versiliese55 milioni di euro Distretto Veneto 105 milioni di euro.  Le perdite totali del lapideo del comprensorio Apuo- versiliese sono risultate di circa 55 milioni di euro rispetto ai primi 9 mesi del Allo stesso tempo osserviamo che il Distretto Veneto ha invece registrato una contrazione maggiore e pari al -26,5%, in valore assoluto una diminuzione di circa 105 milioni di euro.

9 settore artigiano fatturato -13%  Per quanto concerne il settore artigiano, nei primi sei mesi dell’anno in corso, abbiamo ottenuta una variazione negativa del fatturato -13%, migliore comunque del dato medio regionale (-20,1%). occupazione1,7%  L’occupazione segnala una perdita dell’1,7%, che per la Toscana è pari al -3,3%. dinamica ,8%  La dinamica delle imprese artigiane, al 30 giugno 2009, registra unità, in crescita del +0,8%, la Toscana del +0,2%.

10 Porto di Carrara  La crisi industriale si è fatta sentire pesantemente anche sui traffici del Porto di Carrara, i quali già a consuntivo 2008 denunciavano una contrazione dell’11%.  Nei primi 6 mesi del 2009, gli imbarchi hanno subito una riduzione del -15%, gli sbarchi addirittura del -53%, per una perdita complessiva delle movimentazioni del -36%.  Questi dati sono conseguenza del rallentamento delle movimentazioni dei prodotti lapidei, le merci principali del nostro scalo. Nel 2009 queste merci hanno registrato una contrazione del -42%.  Le uniche note positive in questo 2009 provengono dalle movimentazioni delle merci varie e di impiantistica (quasi raddoppiate), all’interno delle quali rientrano, nella parte relativa agli sbarchi, le spedizioni del Nuovo Pignone.

11 commercio  Da gennaio a settembre, il commercio locale ha registrato un calo delle vendite del -4,2%, in linea con l’andamento della Toscana.  Nel periodo estivo, in particolare, la contrazione è stata meno pesante, sia rispetto all’anno passato (-3,1% contro -3,6% del 3° trim 2008), sia di quella regionale (-3,7%).  Nei primi 9 mesi dell’anno il piccolo commercio locale ha segnato una perdita del fatturato del -5,2% (in Toscana -6,2%), la media distribuzione un -4,9% (in Toscana -5,7%), la grande un -0,6% (come nel resto della regione).  L’alimentare ha perduto il -3,5%, il non alimentare il - 5,1%.

12 turismo  La frenata estiva del commercio apuano è stata favorita dalla ripresa del turismo, propiziato, in questa stagione, anche da un susseguirsi di belle giornate.  Dopo un 2008 negativo, le presenze turistiche nelle strutture ufficiali della provincia hanno registrato un incremento nei primi 9 mesi di quasi il +10%, con andamenti diversi, però, per nazionalità: netta crescita delle presenze italiane (+14%), in particolare nell’extralberghiero (+18%) sia della costa che della Lunigiana, mentre diminuiscono gli stranieri (-9%), in particolare nell’alberghiero della costa (- 12%).  In generale, le presenze in Lunigiana sono aumentate del +21%, nella fascia costiera del +9%.  Si tratta di dati che non tengono conto del rilevante fenomeno delle seconde case.

13 credito  Sul versante del credito, nei primi 9 mesi del 2009, i depositi a livello locale sono cresciuti complessivamente del +2,5%, grazie all’impennata di quelli delle famiglie (+8,6%). Famiglie che hanno modificato in questi mesi le proprie scelte di investimento, rifugiandosi maggiormente in forme di risparmio meno rischiose e a pronta liquidità.  Nel frattempo, le imprese hanno continuato ad erodere le loro riserve bancarie (-8,4%), causa anche un minor sostegno da parte del sistema creditizio: i finanziamenti alle imprese, infatti, hanno continuato a calare (-3,6%). I prestiti alle famiglie sono cresciuti invece del +2,8%, ad un tasso, però, pari alla metà della media regionale (+5,5%).  Tornano a salire le insolvenze, che si portano al 4,7% degli impieghi (1 punto in più della media regionale), e continuano ad essere particolarmente elevati i tassi di interesse: sulle operazioni a revoca (aperture di credito) viene applicato mediamente un saggio dell’8,3%, 2 punti e mezzo superiore a quello toscano.

14 Cassa integrazione guadagni  Non esistono ad oggi dati sull’occupazione, ma soltanto informazioni sul ricorso alla Cassa integrazione guadagni.  Secondo l’Inps, da gennaio a novembre la Cig totale in provincia è aumentata del 225%, sfondando le 2,1 milioni di ore concesse. Nello stesso periodo, in Toscana la Cig è cresciuta del 316%.  La Cassa integrazione ordinaria è aumentata di quasi il 140%, ma nell’industria addirittura di 12 volte, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In Toscana la CIGO è cresciuta del 425%.  Tuttavia, la particolarità di questi mesi è l’incremento esponenziale della Cassa straordinaria che è rimbalzata in sede locale del 330% sfondando le mila ore. In Toscana, la crescita è stata del 200%. L’esplosione della Cigs è partita a marzo e ha avuto i suoi picchi ad aprile (con quasi 700 mila ore concesse) e a settembre (con 237 mila ore concesse).

15 Indagine Excelsior  Ulteriori informazioni statistiche sull’occupazione si possono ottenere con riferimento all’Indagine Excelsior. 18%  I principali risultati ci dicono che a fine 2009 la propensione ad assumere personale dipendente da parte delle imprese locali diminuirà: solo il 18% delle imprese ha previsto di effettuare assunzioni, il valore più basso degli ultimi 5 anni. saldo negativo di-890 unità  Nell’insieme le assunzioni previste raggiungeranno le unità nella provincia di Massa-Carrara, di cui 540 nell’industria e nei servizi, a dispetto di uscite, di cui nell’industria e nei servizi, per un saldo negativo di -890 unità, di cui -640 nell’industria e -260 nei servizi. 45%  Il 45% del totale delle assunzioni previste, pari in valore assoluto a unità, risulterebbero assunzioni a tempo determinato con carattere stagionale.

16 effetti della crisi internazionale  Ad ottobre è stata realizzata una seconda rilevazione, dopo quella di gennaio, sugli effetti della crisi internazionale sul tessuto economico locale. Queste in breve le principali risultanze: Il 2009 si chiuderà in terreno negativo per le imprese apuane, anche se la situazione non sarà peggiore rispetto al resto della Toscana: quasi 2 imprese locali su 3 registreranno una flessione del fatturato rispetto al 2008, e soltanto il 6% un incremento. A differenza di inizio anno, quando la crisi si materializzava prevalentemente in un calo della domanda, oggi si sono consolidati altri elementi negativi, come lo spostamento in avanti dei pagamenti da parte dei clienti e la stretta sul credito. Due aspetti che oggi interessano circa 1 impresa su 3 (a gennaio 1 impresa su 4), con punte di 1 impresa su 2 nella meccanica e nel lapideo per l’accesso al credito. Tuttavia, si iniziano ad intravedere cenni di rallentamento di questo pesante ciclo negativo. Due, in particolare, sono i “segnali” di questi ultime settimane, ovvero un clima di fiducia meno negativo, e un rallentamento della caduta degli ordini.

17  Per far fronte a queste problematiche, gli imprenditori locali, hanno dovuto mettere mano in questi mesi alle proprie riserve patrimoniali, tant’è che tra la prima e la seconda rilevazione, la quota di imprese locali che ha affrontato la ricapitalizzazione aziendale attraverso il conferimento di mezzi propri è più che raddoppiata, salendo dal 12% al 26%, anche se continua a restare al di sotto della media regionale (41%).  Altre risposte alla crisi sono state un più stringente controllo del sistema dei costi di approvvigionamento, di produzione e di logistica, e una maggiore ricerca di nuovi sbocchi commerciali rispetto a gennaio.  Malgrado l’accentuazione della crisi di questi mesi, è rimasta, invece, pressoché stazionaria la quota di imprese che taglierà l’occupazione o chiuderà l’attività: è pari al 15%, meno della media regionale (18%). E’ anche vero però che è altrettanto bassa la quota di imprese che ha in corso programmi di investimento (solo il 14% contro il 17% della regione).

18 La voglia d’impresa  La voglia d’impresa resiste alla crisi economica internazionale e il prolungarsi dell’attesa per la ripresa non ha indebolito lo spirito imprenditoriale della provincia di Massa- Carrara attive saldo è risultato positivo di 288 imprese +1,33%  Al 30 settembre 2009 sono le imprese registrate alla Camera di Commercio, di cui attive. Le nuove iscrizioni sono state pari a unità; poiché le cessazioni di attività sono state 991, il saldo è risultato positivo di 288 imprese, determinando un tasso di crescita del +1,33%, nettamente superiore sia al dato regionale (+0,43%) sia a quello nazionale (+0,26%). 5° migliore risultato  Nonostante le difficoltà sembra continuare la voglia di fare impresa: nel III° trimestre il 5° migliore risultato nella graduatoria nazionale.

19 58 imprese  Registriamo, per l’ennesima volta, l’incremento delle attività edili: saldo positivo di 58 imprese. 309 unità  Inoltre la crescita totale è in gran parte ascrivibile alle imprese denominate come “non classificate” che presentano un saldo positivo di 309 unità e si spalmeranno successivamente nelle varie attività economiche. -16 aziende -3 unità 50 unità  Le imprese del manifatturiero nel loro complesso diminuiscono (-16 aziende); meno imprese anche nel settore lapideo (-3 unità). Stabili le imprese della nautica. Il settore commerciale perde 50 unità; in particolare diminuisce il commercio al dettaglio.