Requisiti necessari per un buon fotosensibilizzatore per attivare l’ossigeno molecolare 1 O 2 è un forte ossidante e molto reattivo. Crea danni irreversibili alle membrane cellulari T 1 della porfirina ha energia più alta di quella richiesta per eccitare l’ossigeno T 1 è generato con efficienza pressochè unitaria k en è alta perché lo spin totale è mantenuto, quindi il trasferimento di energia è un processo molto veloce in grado di competere con gli altri processi intramolecolari di disattivazione di T 1
Terapia fotodinamica 1) fotosensibilizzatore 2) Luce visibile 3) O 2 presente nei tessuti E’ una modalità terapeutica non chirurgica per il trattamento di lesioni maligne della cute. Richiede tre componenti: 1 O 2 è tossico, innesca reazioni radicaliche a catena e causa la morte cellulare
Il fotosensibilizzatore Acido 5- aminolevulinico (5- ALA) Protoporfirina IX 5-ALA non è un farmaco, è una molecola piccola capace di penetrare la pelle e viene rapidamente assorbita a livello cutaneo. Si accumula in preferenza nelle cellule tumorali. È convertita in PPIX dal metabolismo cellulare che porta alla sintesi del gruppo eme.
1 O 2 è prodotto in situ. Esso innesca reazioni a catena che portano a morte cellulare. È metabolita che porta all’accumulo di PPIX nelle cellule tumorali PPIX assorbe luce visibile nell’intervallo tra nm. La luce è fornita da lampade o lasers
Terapia fotodinamica: sviluppi 1)Individuare nuovi fotosensibilizzatori efficienti (porfirine di sintesi e coloranti cationici come il blu Nilo) a) spostamento dell’assorbimento a lunghezze d’onda maggiori di 600 nm b) estendere la terapia ad altri tipi di tumori 2)Mettere a punto apparati per l’irraggiamento meno costosi che garantiscano emissione costante ed omogenea per poter determinare con sicurezza il giusto tempo di esposizione luce rossa con > 660 nm è preferita poichè ha un buon potere penetrante.