de Propaganda Fide L’idea di creare un dicastero per le missioni sorge fin dal 1400, con la scoperta di nuove terre e popoli da evangelizzare gli si diede maggior impulso ma è con la Bolla Inscrutabili Divinae, (22 giugno 1622) emanata da Papa Gregorio XV, che ebbe inizio il periodo costitutivo della Congregazione, con il nome de Propaganda Fide. Il compito specifico della Congregazione è da sempre la propagazione della Fede nel mondo intero, con la specifica competenza di coordinare tutte le forze missionarie, di dare direttive per le missioni, di promuovere la formazione del clero e delle gerarchie locali, di incoraggiare la fondazione di nuovi Istituti missionari ed infine di provvedere agli aiuti materiali per le attività missionarie. La nuova Congregazione divenne in tal modo lo strumento ordinario ed esclusivo del Santo Padre e della Santa Sede, per l'esercizio di giurisdizione su tutte le missioni e la cooperazione missionaria.
Già dal 1493 e dichiarò che gli indios dovevano avere “buoni trattamenti”, bisognava garantire loro la libertà e che non si costringessero al battesimo.
Nel 1537 Papa Paolo III il Papa Paolo III emise la bolla SUBLIMIS DEUS VERITAS IPSA, conosciuta col nome di SUBLIMIS DEUS, INDIOS VEROS HOMINES ESSE. nella quale condanna le tesi razziste e riconosce agli indios, cristiani o no, la dignità di persone umane e vietò di ridurli in schiavitù. Il suo verdetto fu: INDIOS VEROS HOMINES ESSE.
La questione ricevette una ratifica dall ’ alto quando, a Guadalupe, in Messico, avvennero le apparizioni della Vergine all ’ Indio Juan Diego.
La storia di Juan Diego Cuauhtlatatzin, nato a Chuauhtitlàn, piccolo villaggio pochi chilometri a nord di Tenochtitlàn (l'odierna Citta del Messico) nel 1474, è un macehual, un uomo del popolo, piccolo coltivatore diretto in un modesto villaggio: poco più di niente, nella società azteca complessa e fortemente gerarchizzata. Nel 1524, all'età di cinquant'anni, viene battezzato con il nome di Juan Diego, insieme con la moglie Malintzin, che prende a sua volta il nome di Marìa Lucìa. Rimasto vedovo quattro anni più tardi, divide il suo tempo fra il lavoro dei campi e le pratiche della religione cristiana, fra cui l'ascolto della catechesi impartita agli indigeni neoconvertiti dai missionari spagnoli a Tlatelolco, un sobborgo di Città del Messico. Quindi la sua vita è apparentemente la stessa di tanti altri suoi conterranei quando, all'alba del 9 dicembre 1531, avviene l'incontro che cambierà totalmente la sua vita e che lascerà sul suo mantello, o tilma, un segno visibile della benedizione data da Dio all'opera - allora appena iniziata - dell'evangelizzazione dei popoli del Nuovo Mondo.
Secondo il racconto tradizionale, espresso in náhuatl nel testo conosciuto come Nican Mopohua, Juan Diego avrebbe visto per la prima volta la Madonna la mattina del 9 dicembre 1531, sulla collina del Tepeyac vicino a Città del Messico. Ella gli avrebbe chiesto di far erigere un tempio in suo onore ai piedi del colle: Juan Diego corse a riferire il fatto al vescovo Juan de Zumarrága, ma questi non gli credette. La sera, ripassando sul colle, Juan Diego avrebbe visto per la seconda volta Maria, che gli avrebbe ordinato di tornare dal vescovo l'indomani. Il vescovo lo ascoltò di nuovo e gli chiese un segno che provasse la veridicità del suo racconto.1531 Città del MessicoJuan de Zumarrága Juan Diego tornò quindi sul Tepeyac dove avrebbe visto per la terza volta Maria, la quale gli avrebbe promesso un segno per l'indomani. Il giorno dopo, però, Juan Diego non poté recarsi sul luogo delle apparizioni in quanto dovette assistere un suo zio, gravemente malato. La mattina dopo, 12 dicembre, lo zio appariva moribondo e Juan Diego uscì in cerca di un sacerdote che lo confessasse. Ma Maria gli sarebbe apparsa ugualmente, per la quarta e ultima volta, lungo la strada: gli avrebbe detto che suo zio era già guarito e lo avrebbe invitato a salire di nuovo sul colle a cogliere dei fiori. Qui Juan Diego trovò il segno promesso: dei bellissimi fiori di Castiglia, sbocciati fuori stagione in una desolata pietraia. Egli ne raccolse un mazzo nel proprio mantello e andò a portarli al vescovo. Di fronte al vescovo e ad altre sette persone presenti, Juan Diego aprì il mantello per mostrare i fiori: ed ecco, all'istante sulla tilma si sarebbe impressa e resa manifesta alla vista di tutti l'immagine della S. Vergine Maria. Di fronte a tale presunto prodigio, il vescovo cadde in ginocchio, e con lui tutti i presenti. La mattina dopo Juan Diego accompagnò il presule al Tepeyac, per indicargli il luogo in cui la Madonna avrebbe chiesto Le fosse innalzato un tempio e l'immagine venne subito collocata nella cattedrale.
Bartolomeo de las Casas Come altri domenicani, Bartolomeo de las Casas passò tutta la vita a difendere i diritti degli Indios