11 LE AUTONOMIE LOCALI. 22 LE REGIONI 33 Lo stesso articolo 5 della Costituzione stabilisce che “la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove.

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11 LE AUTONOMIE LOCALI

22 LE REGIONI

33 Lo stesso articolo 5 della Costituzione stabilisce che “la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali”. La Costituzione prevede una forma di Stato regionale: il territorio italiano è diviso in venti Regioni e vi è una suddivisione di competenze tra gli organi centrali, che si trovano nella capitale, e gli enti locali.

44 LE REGIONI A STATUTO ORDINARIO LE REGIONI A STATUTO ORDINARIO SONO 15. LA LORO ORGANIZZAZIONE E LE LORO FUNZIONI SONO DISCIPLINATE DAL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE: NEL RISPETTO DELLE NORME COSTITUZIONALI, OGNI REGIONE HA UN’AUTONOMIA STATUTARIA. QUESTO SIGNIFICA CHE IL CONSIGLIO REGIONALE, CON DUE APPROVAZIONI A DISTANZA DI DUE MESI, PUÒ APPROVARE UN PROPRIO STATUTO, CON CUI REGOLAMENTARE L’ORGANIZZAZIONE INTERNA DELLA REGIONE.

55 AI SENSI DELL’ART. 116 COST. IL FRIULI VENEZIA GIULIA, LA SARDEGNA, LA SICILIA, IL TRENTINO - ALTO ADIGE E LA VALLE D’AOSTA DISPONGONO DI FORME PARTICOLARI DI AUTONOMIA, SECONDO I RISPETTIVI STATUTI SPECIALI ADOTTATI CON LEGGE COSTITUZIONALE. A TALI REGIONI FU RICONOSCIUTA UN’AUTONOMIA PIÙ ACCENTUATA PER ANDARE INCONTRO ALLE ESIGENZE DI ETNIE DI CULTURA E LINGUA DIVERSA O PERCHÉ IN ALCUNE DI QUESTE REGIONI ERANO PRESENTI MOVIMENTI DI CARATTERE AUTONOMISTICO – INDIPENDENTISTICO. LO STATUTO DI TALE REGIONI È STATO APPROVATO DAL PARLAMENTO CON LEGGE COSTITUZIONALE. OGNI STATUTO PREVEDE DEGLI SPAZI DI AUTONOMIA DIVERSI. LO STATUTO DEL TRENTINO PREVEDE L’ISTITUZIONE DELLE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO, CHE HANNO COMPETENZA LEGISLATIVA IN DETERMINATE MATERIE. LE REGIONI A STATUTO SPECIALE

66 IL PRESIDENTE DELLA REGIONE IL CONSIGLIO REGIONALE GLI ORGANI DELLA REGIONE LA GIUNTA REGIONALE

77 La legge costituzionale n. 1 del 1999 ha introdotto l’elezione diretta da parte dei cittadini anche del Presidente della Regione; salvo che lo Statuto non disponga diversamente, i cittadini maggiorenni eleggono il Consiglio regionale e il Presidente della Regione. Si parla di elezioni amministrative per le elezioni delle Regioni, delle Province e dei Comuni. Le elezioni regionali si tengono ogni cinque anni, salvo elezioni anticipate. Per il Consiglio regionale è utilizzato un sistema proporzionale con premio di maggioranza: l’80 % dei membri è eletto con il sistema proporzionale; il restante 20 % dei posti è attribuito come premio di maggioranza alla coalizione che ha vinto le elezioni. Il leader della coalizione che ha ottenuto la maggioranza diventa il Presidente della Regione. GLI ORGANI DELLA REGIONE

88 Lo Statuto regionale può modificare tale sistema elettorale. Le Regioni a Statuto speciale adottano un sistema elettorale in parte differente. I membri della Giunta regionale, gli assessori regionali, sono nominati e revocati dal Presidente della Regione, che è anche Presidente della Giunta regionale. Nel caso di impossibilità a funzionare o di gravi problemi, il Consiglio regionale può essere sciolto anticipatamente; in tal caso si tengono elezioni amministrative anticipate. Il Consiglio regionale può essere sciolto nel caso approvi una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente e della Giunta, nel caso in cui venga a mancare il Presidente (per dimissioni, morte, ecc.), nel caso in cui il Consiglio compia gravissime violazioni della Costituzione (ad esempio un atto che miri alla secessione della Regione dal resto del Paese). GLI ORGANI DELLA REGIONE

99 Il Consiglio regionale ha un numero di membri variabile a seconda della popolazione della Regione (da 30 a 80). FUNZIONE LEGISLATIVA: approvazione di leggi regionali nelle materie attribuite alle Regioni. FUNZIONE STATUTARIA: il Consiglio nelle Regioni a statuto ordinario approva lo Statuto; FUNZIONE DI CONTROLLO DELLA GIUNTA E DEL PRESIDENTE: il Consiglio, attraverso una mozione di sfiducia, può provocare le dimissioni del Presidente e della Giunta. Questo comporta lo scioglimento del Consiglio regionale e quindi nuove elezioni regionali. FUNZIONE DI INIZIATIVA LEGISLATIVA, DI INIZIATIVA REFERENDARIA E DI PARTECIPAZIONE ALL’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. IL CONSIGLIO REGIONALE – COMPOSIZIONE E FUNZIONI

10 FUNZIONE ESECUTIVO-AMMINISTRATIVA: il Presidente della Regione è anche Presidente della Giunta. Nomina e revoca gli assessori regionali; FUNZIONE DI RAPPRESENTANZA; FUNZIONE DI PROMULGAZIONE: il Presidente cura la promulgazione delle leggi regionali (verifica che siano state approvate correttamente e che non contengano disposizioni contrarie a norme costituzionali o a norme statali in materie di competenza statale), e ne cura la loro pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione. IL PRESIDENTE DELLA REGIONE - FUNZIONI

11 La Giunta è presieduta dal Presidente ed è composta da un numero variabile di assessori regionali. Ogni Assessore è a capo di un Assessorato. Gli Assessori sono nominati e revocati dal Presidente della Giunta. · FUNZIONE ESECUTIVO – AMMINISTRATIVA; · FUNZIONE DI INDIRIZZO POLITICO: il Presidente della Regione e la Giunta si presentano davanti al Consiglio regionale e ai propri elettori con un programma da realizzare; FUNZIONE REGOLAMENTARE: se il Consiglio regionale approva le leggi regionali, di solito lo Statuto prevede che l’approvazione dei regolamenti, cioè norme secondarie, spetti alla Giunta. LA GIUNTA REGIONALE – COMPOSIZIONE E FUNZIONI

12 La legge costituzionale n. 3 del 2001, modificando l’articolo 117 della Costituzione, ha innovato la ripartizione di competenze tra Stato e Regioni per quanto concerne la funzione legislativa. L’articolo 117 della Costituzione prevede la seguente ripartizione: 12 MATERIE DI COMPETENZA ESCLUSIVA DELLO STATO LE FUNZIONI LEGISLATIVE DELLE REGIONI MATERIE DI COMPETENZA CONCORRENTE STATO - REGIONI MATERIE DI COMPETENZA ESCLUSIVA DELLE REGIONI

13 MATERIE DI COMPETENZA ESCLUSIVA DELLO STATO: in tali materie (politica estera e rapporti internazionali, difesa, la giurisdizione, ecc.) possono intervenire solo il Parlamento e il Governo, e non i Consigli regionali. MATERIE DI COMPETENZA CONCORRENTE: in queste materie (istruzione, tutela e sicurezza del lavoro, tutela della salute, ecc.) lo Stato interviene fissando attraverso una legge (legge–quadro o legge cornice) i principi fondamentali. Ai Consigli regionali spetta poi intervenire con leggi regionali per disciplinare i contenuti specifici e di interesse locale della materia. MATERIE DI COMPETENZA CONCORRENTE: in queste materie (istruzione, tutela e sicurezza del lavoro, tutela della salute, ecc.) lo Stato interviene fissando attraverso una legge (legge–quadro o legge cornice) i principi fondamentali. Ai Consigli regionali spetta poi intervenire con leggi regionali per disciplinare i contenuti specifici e di interesse locale della materia. MATERIE DI COMPETENZA ESCLUSIVA DELLE REGIONI: ogni materia che non sia menzionata nei due elenchi precedenti spetta in modo esclusivo alle Regioni. Esempi sono la formazione professionale e la polizia locale.

14 LE PROVINCE

15 La legge 56/2014 (legge Delrio) prevede la riorganizzazione delle Province. Le Province sono definite come enti di vasta area e sono chiamate a svolgere ben definite funzioni fondamentali: la pianificazione territoriale, la valorizzazione dell’ambiente, la pianificazione dei servizi di trasporto, la gestione dell’edilizia scolastica. Le Regioni possono riconoscere forme particolari di autonomia nelle materie di competenza concorrente o di competenza esclusiva regionale. La legge Delrio provvede anche a riformare la struttura e il funzionamento degli organi provinciali. Prima della riforma, gli organi erano il Consiglio provinciale, il Presidente della Provincia e la Giunta provinciale. LE PROVINCE

16 In seguito alla riforma, gli organi della Provincia sono: Presidente della Provincia il Presidente della Provincia: presiede il Consiglio e l’Assemblea ed è eletto dai consiglieri e dai Sindaci della Provincia. Dura in carica 4 anni, e in caso di cessazione dalla carica di Sindaco, decade anche dalla carica di Presidente; Consiglio provinciale il Consiglio provinciale, organo di indirizzo e controllo, dura in carica due anni, è presieduto dal Presidente della Provincia. I suoi membri sono eletti dai Sindaci e dai consiglieri comunali dei Comuni della Provincia. La cessazione dalla carica comunale comporta la decadenza da consigliere provinciale; Assemblea dei Sindaci l’Assemblea dei Sindaci, costituita dai Sindaci dei Comuni appartenenti alla Provincia, ha poteri propositivi, consultivi e di controllo secondo quanto disposto dallo Statuto. Essa adotta o respinge lo Statuto proposto dal Consiglio e le sue successive modificazioni con i voti che rappresentino almeno 1/3 dei Comuni della Provincia e la maggioranza della popolazione complessivamente residente. Tutti gli incarichi di Presidente, consigliere e membro dell’Assemblea sono svolti a titolo gratuito.

17 I COMUNI

18 Gli organi del Comune sono il Consiglio comunale, il Sindaco e la Giunta comunale. Restano in carica per 5 anni; in caso di dimissioni, morte o sfiducia da parte del Consiglio nei confronti del Sindaco, si ritorna a votare per eleggere un nuovo Consiglio e un nuovo Sindaco. Dal 1993 è stata introdotta l’elezione diretta da parte dei cittadini sia del Sindaco che del Consiglio comunale. Viene applicato un sistema maggioritario per l’elezione del Sindaco e un sistema proporzionale con premio di maggioranza per l’elezione del Consiglio comunale. Per quanto riguarda l’elezione del Sindaco, è necessario distinguere tra due tipi di Comuni. I COMUNI - ELEZIONI

19 COMUNI FINO A ABITANTI: si utilizza un sistema maggioritario puro o a turno unico. Si tiene un solo turno di votazioni: il candidato che ottiene più voti (è sufficiente la maggioranza relativa), viene eletto Sindaco. Per il Consiglio, alla lista collegata al candidato che è stato eletto Sindaco, vengono attribuiti i 2/3 dei posti. COMUNI CON PIU’ DI ABITANTI: per l’elezione del Sindaco si applica un sistema maggioritario a doppio turno (ballottaggio), simile a quello delle Province. Alla lista collegata al Sindaco, viene attribuito come premio di maggioranza il 60 % dei posti del Consiglio comunale. I COMUNI - ELEZIONI

20 CONSIGLIO COMUNALE FUNZIONE REGOLAMENTARE FUNZIONE DI CONTROLLO DELLA GIUNTA COMUNALE E DEL SINDACO FUNZIONE STATUTARIA SINDACO SINDACO FUNZIONE ESECUTIVO- AMMINISTRATIVA FUNZIONE DI RAPPRESENTANZA UFFICIALE DI GOVERNO: per alcune funzioni (registri di stato civile, adempimenti in materia elettorale, competenze di ordine pubblico e pubblica sicurezza), il Sindaco agisce come rappresentante del Governo e, solo in questo ambito, può ricevere direttive dal Governo stesso. GIUNTA COMUNALE GIUNTA COMUNALE FUNZIONE ESECUTIVO–AMMINISTRATIVA FUNZIONE DI INDIRIZZO POLITICO FUNZIONE REGOLAMENTARE GLI ORGANI DEI COMUNI E LE FUNZIONI

21 La legge n. 56/2014 “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni” (“legge Delrio”) ridisegna confini e competenze dell'amministrazione locale. In attesa della riforma del titolo V della Costituzione (riforma che dovrebbe portare all’abolizione delle Province), le Province diventano "enti territoriali di area vasta", con il Presidente della Provincia eletto dai Sindaci e dai Consiglieri dei Comuni della Provincia. Permangono solo due livelli a elezione diretta: Regioni e Comuni. Già alle elezioni del 25 maggio 2014 non c'è stato il voto per le Province. La legge Delrio prevede la gratuità degli incarichi. Dal 1º gennaio 2015, l’assetto istituzionale degli enti locali italiani è stato rinnovato, con le Città metropolitane guidate dai Sindaci dei territori e con l’incremento di unioni e fusioni dei Comuni. LE CITTA’ METROPOLITANE

22 Le Città metropolitane sono: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria, più Roma Capitale con disciplina speciale. Per Reggio Calabria sarà necessario aspettare la scadenza degli organi provinciali nel Le città metropolitane svolgono le funzioni seguenti: cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano; promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di interesse della città metropolitana; cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, ivi comprese quelle con le città e le aree metropolitane europee. Il territorio della città metropolitana coincide con quello della provincia; dal 1º gennaio 2015 le città metropolitane subentrano alle province. Gli organi delle città metropolitane sono il sindaco, il consiglio, la conferenza. Il sindaco metropolitano è di diritto il sindaco del comune capoluogo.