Distribuzioni limite La distribuzione normale Si consideri una variabile casuale rappresentata mediante una combinazione lineare di altre variabili casuali.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Test delle ipotesi Il test consiste nel formulare una ipotesi (ipotesi nulla) e nel verificare se con i dati a disposizione è possibile rifiutarla o no.
Advertisements

8) GLI INTERVALLI DI CONFIDENZA
Stime per intervalli Oltre al valore puntuale di una stima, è interessante conoscere qual è il margine di errore connesso alla stima stessa. Si possono.
2. Introduzione alla probabilità
Come organizzare i dati per un'analisi statistica al computer?
Distribuzione Normale o Curva di Gauss
STATISTICA DESCRITTIVA
Intervalli di confidenza
Proprietà degli stimatori
Tecniche di analisi dei dati e impostazione dellattività sperimentale Relazioni tra variabili: Correlazione e Regressione.
Confronto tra 2 campioni Nella pratica è utilissimo confrontare se 2 campioni provengono da popolazioni con la stessa media: Confronti tra produzioni di.
Scale di misura delle variabili
FUNZIONI DI DUE VARIABILI
Variabili casuali a più dimensioni
Fondamenti della Misurazione
Progetto Pilota 2 Lettura e interpretazione dei risultati
Metodi Quantitativi per Economia, Finanza e Management Lezione n° 11.
Valutazione delle ipotesi
Distribuzioni di probabilità
Appunti di inferenza per farmacisti
LEGGE DELLA CIRCUITAZIONE
Corso di biomatematica lezione 4: La funzione di Gauss
STATISTICA a.a PARAMETRO t DI STUDENT
STATISTICA a.a METODO DEI MINIMI QUADRATI REGRESSIONE
successioni e limiti di successioni
Lezione 8 Numerosità del campione
Num / 36 Lezione 9 Numerosità del campione.
Lezione 4 Probabilità.
Popolazione campione Y - variabile casuale y - valori argomentali Frequenza relativa: Estrazione Densità della classe i-esima: Lezione 1.
STATISTICA PER LA RICERCA SPERIMENTALE E TECNOLOGICA
Unità 6 Test parametrici e non parametrici Test per la verifica della normalità Funzione di ripartizione.
Unità 2 Distribuzioni di probabilità Misure di localizzazione Misure di variabilità Asimmetria e curtosi.
Errori casuali Si dicono casuali tutti quegli errori che possono avvenire, con la stessa probabilità, sia in difetto che in eccesso. Data questa caratteristica,
STATISTICA PER LA RICERCA SPERIMENTALE E TECNOLOGICA
Obbiettivo L’obiettivo non è più utilizzare il campione per costruire un valore o un intervallo di valori ragionevolmente sostituibili all’ignoto parametro.
La verifica d’ipotesi Docente Dott. Nappo Daniela
Domande riepilogative per l’esame
Lezione B.10 Regressione e inferenza: il modello lineare
Corso di Analisi Statistica per le Imprese
Strumenti statistici in Excell
IL CAMPIONE.
“Teoria e metodi della ricerca sociale e organizzativa”
Le distribuzioni campionarie
Test basati su due campioni Test Chi - quadro
Intervallo di Confidenza Prof. Ing. Carla Raffaelli A.A:
Intervalli di confidenza
“La cassetta degli arnesi”
La distribuzione campionaria della media
Elaborazione statistica di dati
Metodologia della ricerca e analisi dei dati in (psico)linguistica 24 Giugno 2015 Statistica inferenziale
TRATTAMENTO STATISTICO DEI DATI ANALITICI
Correlazione e regressione lineare
1 Statistica Scienza dell’incertezza PROBABILITÀ ALLA BASE DELL’INFERENZA Ipotesi VERA o FALSA? Campionamento Analisi statistica Scelta di una delle due.
La covarianza.
Operazioni di campionamento CAMPIONAMENTO Tutte le operazioni effettuate per ottenere informazioni sul sito /area da monitorare (a parte quelle di analisi)
DATA MINING PER IL MARKETING (63 ore) Marco Riani Sito web del corso
L’analisi di regressione e correlazione Prof. Luigi Piemontese.
Regressione semplice e multipla in forma matriciale Metodo dei minimi quadrati Stima di beta Regressione semplice Regressione multipla con 2 predittori.
Il Moto. Partendo da una quesito assegnato nei test di ingresso alla facoltà di medicina, si analizza il moto di un oggetto.
1 DISTRIBUZIONI DI PROBABILITÁ. 2 distribu- zione che permette di calcolare le probabilità degli eventi possibili A tutte le variabili casuali, discrete.
Statistica : scienza che ha come fine lo studio quantitativo e qualitativo di un “collettivo”. L’etimologia della parola pare derivi dal vocabolo “stato”e.
INFERENZA NEL MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE SEMPLICE
Scienze tecniche e psicologiche
Psicometria modulo 1 Scienze tecniche e psicologiche Prof. Carlo Fantoni Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste Implementazione.
Introduzione all’inferenza
Il DEFF Il DEFF (Design EFFect) è l’Effetto del Piano di
1 Corso di Laurea in Scienze e Tecniche psicologiche Esame di Psicometria Il T-Test A cura di Matteo Forgiarini.
Psicometria modulo 1 Scienze tecniche e psicologiche Prof. Carlo Fantoni Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste Varianza.
L’INFERENZA STATISTICA
Distribuzioni limite La distribuzione normale
Transcript della presentazione:

Distribuzioni limite La distribuzione normale Si consideri una variabile casuale rappresentata mediante una combinazione lineare di altre variabili casuali e che di tale variabile casuale si voglia determinare la distribuzione di probabilità Teorema del limite centrale “Sotto condizioni molto generali, man mano che il numero delle variabili presenti nella sommatoria diventa grande, la distribuzione della variabile somma si avvicina sempre più alla distribuzione normale”. Oss.: Il teorema vale in “condizioni molto generali” ovvero se (1) le variabili considerate nella sommatoria sono indipendenti e ugualmente distribuite, (2) se le variabili sono indipendenti e diversamente distribuite. Il termine “si avvicina” non va inteso nel senso matematico di limite ma è più opportuno leggerlo come “viene approssimata da”. Infine, il termine “grande” dipende dalla bontà dell’approssimazione richiesta e dalla natura delle distribuzioni delle variabili presenti nella somma.

Distribuzioni limite La distribuzione normale

Distribuzioni limite La distribuzione normale Variabile standardizzata

Modello limite dell’operatore valore estremo Sia Z la variabile massimo di n variabili casuali X i La sua funzione di probabilità cumulata è: Se tutte le X i sono indipendenti:

Nel caso in cui tutte le X i abbiano la medesima distribuzione di probabilità, si ha: Modello limite dell’operatore valore estremo

La distribuzione di Gumbel Da prima: Se le variabili X i sono a)indipendenti fra di loro b)ugualmente distribuite e se (c) n tende all’infinito (d) la coda della distribuzione di probabilità cumulata della generica X i può essere approssimata dalla seguente legge: con g(x) monotona crescente, allora:

La distribuzione di Gumbel La media e la varianza della popolazione si stimano con la media e la varianza campionaria Sostituendo le stime della media e della varianza della popolazione nel sistema è possibile stimare i coefficienti u e .

La variabile ridotte di Gumbel Sia: dove Ne segue che la distribuzione di probabilità cumulata di Y è: Pertanto:

La variabile ridotte di Gumbel Da questo segue: Ma essendo

Il piano di Gumbel Quindi: Pertanto nel piano di Gumbel la variabile Z è legata alla variabile ridotta Y da una legge lineare che mostra u come intercetta (parametro di posizione) e  come parametro che ne descrive la pendenza (parametro di scala)

Il piano di Gumbel

Plotting position Per riportare i punti campionari nel piano di Gumbel si procede nel seguente modo: Si ordina il campione in modo crescente Si stima la frequenza campionaria con una formula del tipo: dove N è il numero dei dati che compongono il campione a e b variano a seconda della formula: nel caso di Gringorten a= 0,44 e b=0,12 i è la posizione del i-esimo valore nel campione ordinato Si associa la frequenza campionaria stimata alla variabile ridotta di Gumbel nel seguente modo:

Plotting position Si formano le coppie x i,y i dove x i è il valore numerico del dato campionario che occupata la i-esima posizione nel campione ordinato in modo crescente

La distribuzione EV2 Le variabili X i sono a)indipendenti fra di loro b)ugualmente distribuite e se (c) n tende all’infinito (d) la coda della distribuzione di probabilità cumulata della generica X i può essere approssimata dalla seguente legge: allora:

La distribuzione EV2 Riportiamo la distribuzione EV2 sul piano di Gumbel Introduco una prima variabile ridotta: Da prima:quindi:

La distribuzione EV2 Introduco una seconda variabile ridotta: Però non è ancora la variabile ridotta di Gumbel

La distribuzione EV Poiché k<0 la curva Z 2 =f(Y 1 ) ha una concavità rivolta verso l’alto e andamento esponenziale

La distribuzione EV2

Essendo Si ha:

La distribuzione EV2 Operativamente

La distribuzione EV3 Le variabili X i sono a)indipendenti fra di loro b)ugualmente distribuite e se (c) n tende all’infinito (d) la coda della distribuzione di probabilità cumulata della generica X i può essere approssimata dalla seguente legge: allora:

La distribuzione EV3 Riportiamo la distribuzione EV3 sul piano di Gumbel Da prima:quindi: Introduco una prima variabile ridotta:

La distribuzione EV3 Introduco una seconda variabile ridotta:

La distribuzione EV Poiché k>0 la curva Z 3 =f(Y 1 ) ha una concavità rivolta verso il basso

La distribuzione GEV