Caratteristiche fisiche del suono

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Transcript della presentazione:

Caratteristiche fisiche del suono Unità didattica di Educazione Musicale classi prime

Obiettivi del nostro lavoro Prendere coscienza della realtà acustica che ci circonda Imparare ad ascoltare, analizzare e confrontare gli eventi sonori Conoscere le caratteristiche fisiche del suono Obiettivi didattici: Prendere coscienza della realtà acustica che ci circonda. Imparare ad ascoltare, analizzare e confrontare gli eventi sonori secondo le loro principali caratteristiche: altezza, durata, intensità, timbro.

Che cos’è l’acustica disciplina scientifica che si occupa delle caratteristiche del suono il termine deriva dalla parola greca “akoúein”, che significa “udire” L’acustica è una disciplina scientifica che si occupa delle caratteristiche dei suoni (il termine deriva da akoúein, "udire")

Che cos’è un suono Il suono è un fenomeno fisico che stimola il senso dell’udito Il suono è il risultato della vibrazione di un corpo una corda un elastico un pezzo di legno una colonna d’aria Il suono è un fenomeno fisico che stimola il senso dell’udito: esso è provocato dal rapido movimento (vibrazione) di un qualsiasi corpo (una corda, un elastico, un pezzo di legno,una colonna d’aria, ecc.) Esso è una forma di energia in qualche modo paragonabile alla luco o all’elettricità. I suoni sono semplicemente onde create da vibrazioni ottenute in migliaia di modi diversi: pizzicando la corda di una chitarra, soffiando nel bocchino di una tromba, sfregando un archetto sulle corde di un violino, percuotendo un pezzo di legno o di metallo.

Come si propaga il suono Il suono si trasmette attraverso le onde sonore Le onde sonore si propagano sia nell’aria che in altri elementi (acqua, metalli) La velocità del suono è di: 340 metri/sec. nell’aria 1435 metri/sec. nell’acqua 5127 metri/sec. nel ferro

Come si propaga il suono durante uno spettacolo pirotecnico si può osservare come il suono si propaghi ad una velocità notevolmente inferiore a quella della luce SUONO = 340 metri al secondo LUCE = 300.000 chilometri al secondo

Suono e rumore Qual è la differenza tra suono e rumore? Le differenze possono essere di tipo: soggettivo (legate al contesto in cui un suono o un rumore sono inseriti) oggettivo (basate invece sull’analisi delle vibrazioni che producono il suono o il rumore) Qual è la differenza tra suono e rumore? Le differenze possono essere di tipo soggettivo oppure oggettivo. Comunemente si tende a collegare la parola suono a qualcosa di piacevole e la parola rumore a qualcosa di fastidioso, ma questa differenza è piuttosto soggettiva e legata al contesto in cui un suono o un rumore sono inseriti. Il rombo del motore di un’auto di formula 1 può essere un fastidioso rumore oppure un bellissimo suono: dipende se chi lo ascolta è un appassionato di corse automobilistiche oppure un amante della natura e della tranquillità. L’acustica stabilisce comunque una differenza precisa (oggettiva) tra suono e rumore, basata sull’analisi delle vibrazioni.

Cosa ci dice l’acustica Un suono è formato da vibrazioni regolari (uguali l’una all’altra) Un rumore è formato da vibrazioni irregolari (diseguali tra loro) se le vibrazioni sono regolari (uguali una all’altra) abbiamo un suono; se sono irregolari (diseguali tra loro) abbiamo un rumore.

L’oscilloscopio Oscilloscopio L'oscilloscopio è uno strumento capace di analizzare qualunque tipo di segnale elettrico visualizzandolo sullo schermo fluorescente di un tubo a raggi catodici. Si possono determinare così la forma, la dipendenza dal tempo e l'ampiezza di un segnale (ad esempio un suono registrato attraverso un microfono), come pure confrontare più segnali contemporaneamente. per mezzo di un oscilloscopio è possibile visualizzare ed analizzare la forma di un onda sonora prodotta da un suono

Suono e rumore onda sonora prodotta da un rumore La registrazione di un rumore evidenzia un’onda sonora irregolare. Il suono di uno strumento musicale (flauto dolce) produce invece un’onda sonora che si ripete regolarmente nel tempo. onda sonora prodotta da un suono

L’altezza del suono L’altezza è la caratteristica che permettere di distinguere i suoni acuti da quelli gravi Essa dipende dalla frequenza, cioè dalla velocità delle vibrazioni che producono il suono Nel linguaggio musicale l’altezza dei suoni viene rappresentata dalle note musicali Anche i suoni hanno un’altezza; nel linguaggio musicale le parole “alto” e “basso” vengono sostituite dai termini “acuto” e “grave”. L’altezza dei suoni dipende dalla frequenza, cioè dalla velocità delle vibrazioni: dato un tempo costante (un secondo), quanto più numerose esse sono, tanto più acuto è il suono. Nel linguaggio musicale l’altezza dei suoni viene rappresentata attraverso le note musicali.

L’altezza del suono Tempo…

L’altezza del suono L’altezza del suono si misura in hertz Con il termine hertz si indica il numero di vibrazioni in un minuto secondo L’orecchio umano può percepire suoni compresi tra i 20 e i 20.000 hertz L’altezza del suono si misura in “hertz”. Il termine hertz si riferisce al nome del fisico tedesco che per primo studiò questi fenomeni. Un hertz corrisponde ad un’oscillazione completa di un corpo elastico nel tempo di un minuto secondo. Dire che un suono è di 300 hertz significa che il corpo che lo produce vibra 300 volte al secondo. In natura esistono suoni che vanno da un minimo di un hertz a un massimo di circa un milione di hertz. L’orecchio umano può solo sentire i suoni compresi tra 16 e 20.000 hertz.

L'hertz (simbolo Hz) è l'unità di misura del Sistema Internazionale della frequenza. Prende il nome dal fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz che portò importanti contributi alla scienza, nel campo dell'elettromagnetismo.

Infrasuoni e ultrasuoni I suoni di frequenza inferire ai 20 hertz vengono chiamati infrasuoni I suoni di frequenza superiore ai 20.000 hertz vengono chiamati ultrasuoni L’orecchio umano non può percepire questi suoni Molti animali possono invece percepirli perché sono dotati di un udito più sensibile del nostro I suoni di frequenza inferiore ai 16 hertz vengono chiamati infrasuoni; quelli superiori ai 20.000 hertz vengono chiamati ultrasuoni. Molti animali sono in grado di udire questi tipi di suono, perché dotati di un udito più sensibile di quello umano.

L’intensità del suono L’intensità è la caratteristica che permette di distinguere i suoni forti da quelli deboli (il volume sonoro) L’intensità dipende dall’ampiezza delle vibrazioni che producono il suono Nel linguaggio musicale l’intensità dei suoni (detta dinamica) viene indicata attraverso dei simboli grafici che suggeriscono all’esecutore il livello sonoro adeguato per ogni frase musicale L’intensità è la caratteristica che ci permettere di distinguere i suoni forti da quelli deboli; in pratica quello che comunemente chiamiamo il volume del suono. L’intensità è determinata dalla forza con la quale un corpo sonoro viene messo in movimento e, di conseguenza, dall’ampiezza delle vibrazioni. Nel linguaggio musicale l’intensità dei suoni (detta dinamica) viene rappresentata attraverso dei simboli grafici che suggeriscono all’esecutore il corretto livello sonoro per ogni frase musicale.

L’intensità del suono

L’intensità del suono L’intensità del suono si misura in decibel Con i decibel si misura la pressione acustica provocata del suono nell’aria La pressione necessaria per raggiungere la soglia di udibilità varia a seconda della frequenza dei suoni Un suono di 1.000 hertz è udibile anche con un’intensità di zero decibel: occorrono invece almeno 60 decibel per udire un suono di 30 hertz L’intensità del suono si misura in decibel. Con i decibel si misura la pressione acustica provocata dal suono nel mezzo di propagazione (generalmente l’aria). La pressione acustica necessaria perché un suono sia udibile dall’orecchio umano varia a seconda della frequenza (altezza) dei suoni. Un suono di 1.000 hertz è udibile a “zero decibel”, mentre scendendo a 30 hertz occorre un’intensità di almeno 60 decibel perché il suono sia udibile.

Esistono molte fonti potenziali capaci di produrre suoni a decibel elevati. Anche se tali suoni in piccole dosi non sono dannosi, è bene evitare una lunga esposizione a suoni di oltre 90 decibel. Tenete presente che, anche se breve, un suono intenso può produrre danni fisici. Per esempio, il suono prodotto da un martello pneumatico può provocare, al pari di una serata trascorsa in una discoteca, danni permanenti all’udito.

La durata del suono La durata di un suono è determinata dal periodo di tempo in cui l’oggetto sonoro emette vibrazioni Quando un corpo sonoro smette di vibrare non produce più suono Il perdurare delle vibrazioni dipende da vari fattori: Elasticità del corpo sonoro Forza impiegata per metterlo in vibrazione Durata della sollecitazione Nel linguaggio musicale la durata dei suoni è rappresentata attraverso le figure musicali. La durata del suono è determinata dal periodo di tempo in cui l’oggetto sonoro emette vibrazioni. Quando un corpo sonoro smette di vibrare non produce più suono. Il perdurare delle vibrazioni dipende da vari fattori: Dall’elasticità del corpo sonoro (una piastra di metallo risuona più a lungo che una di legno) Dalla forza impiegata per mettere in vibrazione il corpo sonoro (una piastra percossa debolmente esaurisce le vibrazioni prima di una percossa con forza) Dalla durata della sollecitazione (una corda pizzicata produce un suono di breve durata; se viene invece strofinata con un archetto di violino il suono può durare a lungo) Nel linguaggio musicale la durata dei suoni viene rappresentata attraverso le figure musicali.

La durata del suono Suono prodotto dalla percussione di una piastra metallica (vibrafono)

Suono prodotto dalla percussione di una piastra di legno (xilofono) La durata del suono Suono prodotto dalla percussione di una piastra di legno (xilofono)

Il timbro del suono Il timbro è la caratteristica che ci consente di di distinguere il suono di uno strumento da quello di un altro Il timbro dipende da vari fattori: Dalla forma e dimensione dell’oggetto sonoro Dal materiale di cui esso è costituito Dal modo in cui il suono è stato prodotto Il timbro determina una diversa forma dell’onda sonora generata dal suono Per descrivere il timbro si usano degli aggettivi legati alla sensazione che il suono produce nell’ascoltatore Il timbro è la caratteristica che ci consente di di distinguere il suono di uno strumento da quello di un altro; esso può essere paragonato al colore in un disegno: i compositori usano il timbro dei vari strumenti per arricchire (colorare) le loro musiche. Il timbro dipende da vari fattori: Dalla forma e dimensione dell’oggetto sonoro Dal materiale di cui esso è costituito (legno, metallo, vetro, carta) Dal modo in cui il suono è stato prodotto (percuotendo, pizzicando, strofinando ecc.) Il timbro determina una diversa forma dell’onda sonora generata dal suono. Per descrivere il timbro si usano degli aggettivi legati alla sensazione che il suono produce nell’ascoltatore (chiaro, scuro, brillante, vellutato, morbido, pungente, cupo, triste, metallico, legnoso, ecc.)

Il timbro del suono Onda sonora prodotta da un violino Onda sonora prodotta da un clarinetto