Ontologia Lezioni 21-23
Lezione 21 4/3/16 2
Avviso A partire dalla questa settimana, due ore di seguito il martedì e niente lezione il mercoledì
Internal vs. external regress Fx = E 2 Fx = E 3 E 2 Fx =... Fx E 2 Fx E 3 E 2 Fx ... The former is vicious, for the reasons we have seen before The latter is benign, or even virtuous, or so fact infinitism claims 4
Fact infinitism Fact infinitism relies crucially on the "Segelberg intuition", that we can account for the unity of a complex material object c by noting that, in addition to its parts, there must be a certain specific way in which these parts are related. So that c depends not only (obviously) on its parts p 1,..., p n, but also on states of affairs that appropriately relate these parts. 5
SARA's way to fact infinitism SARA (the trivial lego complex made of s on top of r) => s, r, T, sTr Clearly T and sTr are not constituents of SARA, they are external to it, but they are presupposed for SARA to exist. If a fact is also a complex, by analogy, we must understand it in the same way, where Exemplification plays the role of T Hence, Fx depends on E 2 Fx, which depends on E 3 E 2 Fx, etc. AND NOT VICE VERSA. 6
the endless chain Fx => F, x, E 1 Fx E 1 Fx is another complex (just like sTr SARA) E 1 Fx => F, x, E 1, E 2 E 1 Fx Once we accept our initial analogical reasoning, we come to see that for there to be Fx, there must also be an endless chain of further facts For only some ad hoc restriction can block the reasoning the triggers the first step To realize this is part of our understanding of what relatedness and complex unity consists in 7
ontological explanation and dependence The proposition that *Fx* exists (as a complex unity) is explained by the the proposition that *E 1 Fx* exists (as a complex unity),... *Fx* depends on (is grounded on) *E 1 Fx*,... Well-Foundedness (WF) is typically assumed for both explanation and dependence: they must ground out. In contrast, fact infinitism rejects WF and makes this rejection an explanatory virtue. 8
Lezioni 22 & 23 5/4/16
Ipotesi suddivisione compiti Presentazioni in classe Andrea Vettore: ontologia del tempo e sostanzialità del dibattito Marco Poloni e Samuele Cerquetella: Dovrebbero presentare in particolare la parte terza dell’antologia di Varzi concentrandosi uno sul cap. 3.3 (Quine, quadridimensionalismo) e l’altro sul cap. 3.5 (sequenzialismo, Sider) Pier Fancesco Corvino: Presentazione sulle relazioni in Bradley e sul regresso di Bradley Tesine Marco Poloni: Tesina sugli stati di cose, in particolare sulle ragioni a favore e contro l’esistenza di stati di cose Pier Francesco Corvino: tesina sui vari approcci all’ordine relazionale Samuele Cerquetella: tesina sull’impegno ontologica (Quine, Van Inwagen (cap 16. di Chlamers et al. METAMETAPHYSICS (Filos XI, 585), voce della SEP)
Identità sincronica e mereologia 11
Presentazione di Andrea Vettore sull’ontologia temporale (slides non disponibili) Idealmente da inserire nella sezione IDENTITA’ SINCRONICA, ma la anticipiamo ad oggi
Raccomandazione Studiare PARTE 2 di Varzi 13
Questioni di identità sincronica (1) Che cosa identifica o individua un oggetto (individuo, particolare)? Seguendo Castañeda («Individuation and Non-Identity: a new look», 1975), distinguiamo: (1a) che cosa è che rende oggetto un oggetto? (1b) che cosa differenzia un oggetto dagli altri oggetti che esistono nello stesso momento? Tutti concordano sull’indiscernibilità degli identici: x=y (per ogni P, Px Py), che ci dà una condizione necessaria per l’identità e quindi una condizione sufficiente per la differenza, ossia una parziale risposta a (1b): qualche P è proprietà di x ma non di y o viceversa x y Per il resto le cose sono molto complicate
Parte II di Varzi su identità (sincronica) (1a) che cosa è che rende oggetto un oggetto? (1b) che cosa differenzia un oggetto dagli altri oggetti che esistono nello stesso momento? Varzi, p. 129 libro di testo, sembra avere in mente (1b) quando dice che l’identità sincronica «riguarda le condizioni che determinano il numero di entità con cui abbiamo a che fare in un dato momento» In effetti la parte II di Varzi verte parecchio su (1b) (però non solo)
Teoria dei fasci/bandolismo (1a) che cosa è che rende oggetto un oggetto? la compresenza (1b) che cosa differenzia un oggetto dagli altri oggetti che esistono nello stesso momento? una qualche proprietà (identità degli indiscernibili come criterio per rispondere) Se accettiamo la teoria dei fasci, avere le stesse proprietà ci dà condizioni necessarie e sufficienti per l’identità. Quindi, risposta netta anche a (1b) Proposta terminologica: BANDOLI di proprietà e quindi BANDOLISMO, visto che «bundle» e «bandolo» hanno la stessa etimologia: germanico «Band» e gotico «Bann», ossia legame.
Sostratismo (1a) che cosa è che rende oggetto un oggetto? Il sostrato (1b) che cosa differenzia un oggetto dagli altri oggetti che esistono nello stesso momento? Differenza nel sostrato Se accettiamo il sostratismo, avere le stesse proprietà ci dà solo condizioni necessarie per l’identità, quindi non è un criterio sufficiente per dare una risposta netta a (1b) In compenso, ci si appella a una differenza nel sostrato per rispondere a (1b) Ma questo porta alla domanda: cosa differenzia due sostrati? Ossia non abbiamo ancora una risposta a (1b)
Come differenziare (nel sostratismo) (1b) che cosa differenzia un oggetto dagli altri oggetti che esistono nello stesso momento? Questa domanda è risolta per il bandolista, ma rimane aperta per il sostratista. Quindi le proposte che seguono, discusse nella parte II di Varzi (v. p. 72), sono interessanti soprattutto per il sostratista (tipicamente chi le accetta è un sostratista) PC, principio di Co-localizzazione: x e y sono nello stesso luogo (nello stesso tempo) x = y (Locke) PM, principio mereologico: x e y hanno le stesse parti o costituenti x = y (Lewis, Varzi)
Panoramica su parte II di Varzi cap. 2.1, M. Black contro il principio dell’identità degli indiscernibili e quindi contro la bundle theory. Ce ne siamo già occupati e non ci torniamo cap. 2.2, Wiggins contro il principio di co-localizzazione (PC) Cap 2.3, Lowe contro il principio mereologico (PM) NB: come vedemo Wiggins e Lowe hanno una posizione analoga (dualismo) Cap 2.4, Lewis a favore del principio mereologico cap. 2.5, Geach: L’identità è (i) assoluta o (ii) relativa ad un predicabile (tipo, proprietà, concetto)? Geach risponde (ii) (Wiggins e Lowe rispondono (i)) cap. 2.6, Evans: Ci sono oggetti vaghi, con confini indeterminati? Evans risponde NO
Dualismo sugli oggetti E’ la posizione di chi sostiene che bisogna distinguere tra un oggetto e l’aggregato di materia che lo costituisce (le parti che lo costituiscono) Esempio classico: la statua e l’argilla di cui è fatta la statua Motivazione tipica per distinguerli: hanno diverse condizioni di identità nel tempo. Il marmo esisteva prima che esistesse la statua e la statua, a differenza di QUEL pezzo d’argilla, continua a esistere anche se perde un piccolo pezzo negare PM negare PC (Varzi, p. 73): se l’oggetto e l’aggregato sono due enti distinti, ci sono due enti che occupano la stessa porzione di spazio Direi anche che negare PC negare PM: cosa possono essere due enti che occupano lo stesso spazio se non l’oggetto e l’aggregato di materia? Posizione difesa da Wiggins (che parte dal rifiuto di PC) e Lowe (che parte dal rifiuto di PM), nei capp. 2.3 e 2.4. Ci concentreremo su Lowe.