Boccadasse. I pescatori di Boccadasse Sin dalle antiche origini Boccadasse era un borgo di pescatori. Si narra che sul finire del XIX secolo quasi tutti.

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V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO a Gv 11, b-45.
Transcript della presentazione:

Boccadasse

I pescatori di Boccadasse Sin dalle antiche origini Boccadasse era un borgo di pescatori. Si narra che sul finire del XIX secolo quasi tutti i giorni, soprattutto nei mesi estivi, la spiaggia diventava vero e proprio mercato a cielo aperto frequentato da tutti gli abitanti della “Genova bene”, gli unici in grado di raggiungere agevolmente la spiaggia visto che corso Italia ancora non esisteva. Oggi si possono ancora ammirare, soprattutto alle prime ore del giorno, pescatori che rammendano reti, consapevoli continuatori di una tradizione plurisecolare. boccadasse boccadasse

CRÊUZA DE MÄ FABRIZIO DE ANDRÉ In Genovese Umbre de muri muri de mainé dunde ne vegnì duve l'è ch'ané da 'n scitu duve a l'ûn-a a se mustra nûa e a neutte a n'à puntou u cutellu ä gua e a muntä l'àse gh'é restou Diu u Diàu l'é in çë e u s'è gh'è faetu u nìu ne sciurtìmmu da u mä pe sciugà e osse da u Dria e a funtan-a di cumbi 'nta cä de pria E 'nt'a cä de pria chi ghe saià int'à cä du Dria che u nu l'è mainà gente de Lûgan facce da mandillä qui che du luassu preferiscian l'ä figge de famiggia udù de bun che ti peu ammiàle senza u gundun E a 'ste panse veue cose che daià cose da beive, cose da mangiä frittûa de pigneu giancu de Purtufin çervelle de bae 'nt'u meximu vin lasagne da fiddià ai quattru tucchi paciûgu in aegruduse de lévre de cuppi E 'nt'a barca du vin ghe naveghiemu 'nsc'i scheuggi emigranti du rìe cu'i cioi 'nt'i euggi finché u matin crescià da puéilu rechéugge frè di ganeuffeni e dè figge bacan d'a corda marsa d'aegua e de sä che a ne liga e a ne porta 'nte 'na creuza de mä In Italiano Ombre di facce facce di marinai da dove venite dov'è che andate da un posto dove la luna si mostra nuda e la notte ci ha puntato il coltello alla gola e a montare l'asino c'è rimasto Dio il Diavolo è in cielo e ci si è fatto il nido usciamo dal mare per asciugare le ossa dell'Andrea alla fontana dei colombi nella casa di pietra E nella casa di pietra chi ci sarà nella casa dell'Andrea che non è marinaio gente di Lugano facce da tagliaborse quelli che della spigola preferiscono l'ala ragazze di famiglia, odore di buono che puoi guardarle senza preservativo E a queste pance vuote cosa gli darà cose da bere, cose da mangiare frittura di pesciolini, bianco di Portofino cervelli di agnello nello stesso vino lasagne da tagliare ai quattro sughi posticcio in agrodolce di lepre di tegole E nella barca del vino ci navigheremo sugli scogli emigranti della risata con i chiodi negli occhi finché il mattino crescerà da poterlo raccogliere fratello dei garofani e delle ragazze padrone della corda marcia d'acqua e di sale che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare