Situazione a Roma All’interno: stabilità dovuta agli accordi fra patrizi e plebei All’esterno:supremazia sul Lazio e scioglimento della Lega Latina. Pericolo: Sanniti e Cartaginesi
I Sanniti
Sanniti I Sanniti o Sabelli furono un antico popolo italico stanziato nel Sannio, corrispondente agli attuali territori della Campania settentrionale, dell'alta Puglia, di gran parte del Molise, del basso Abruzzo e dell'alta Lucania. Si scontrano con etruschi e greci Le tribù sannitiche erano riunite in una confederazione (la Lega sannitica) La tradizione romana li tramanda con caratteri negativi, ma nonostante questo dimostra verso questo popolo grande rispetto (“belliger”)
Le guerre sannitiche 1° guerra: Capua e Teano chiedono aiuto a Roma contro i Sanniti; esito incerto. 2° guerra: Capua chiede aiuto a Roma – sconfitta alla gola di Caudio, (Forche Caudine 321), tra Capua e Benevento. I Romani riorganizzano l’esercito, creano alleanze, fondano colonie, costruiscono una via militare (Via Appia) e vincono a Boiano (305), la principale città sannita. I Sanniti dovettero rinunciare alla supremazia sulla Campania, sulle popolazioni italiche e sull’Apulia. 3° guerra: Alleanza di Etruschi, Galli, Umbri e Sanniti contro Roma – battaglie di Sentino (295) nelle Marche e Aquilonia nel Sannio, nell’attuale provincia di Avellino (293).guerriglia fino al 290. Dopo la vittoria sui Sanniti, i Romani conquistarono il territorio dei galli boi e senoni e completò la conquista dell’Etrutria, fondando varie colonie.
La guerra contro Pirro Roma è padrona di buona parte dell’Italia centro- meridionale. Le città della Magna Grecia chiedono aiuto a Roma contro le scorrerie dei Lucani e dei Bruzi. Nel 282 Roma pone dei presidi militari anche a Turi, Locri, Crotone e Reggio, benchè un accordo del 302 stabilisse che le navi da guerra romane non entrassero nel Golfo di Taranto. Taranto, ostile a Roma, chiede aiuto a Pirro (280) re dell’Epiro, che desidera conquistare l’Italia
Pirro in Italia Battaglia di Eraclea (280) sul Golfo di Taranto: i Romani reggono l’urto della falange, ma scappano di fronte agli elefanti Ascoli Satriano (279)in Puglia: vittoria di Pirro con molte perdite Va verso Roma, ma viene respinto dai Latini Pirro cerca invano aiuti in Sicilia Torna in Italia e viene sconfitto a Malevento (che diventa Benevento) 275 Pirro torna in Epiro Taranto deve accettare l’alleanza con Roma (272)
Organizzazione politico-amministrativa Nel 266 si svolgono altre due campagne militari che pacificano l’Italia meridionale. Roma controlla da Rimini allo stretto di Messina. Municipi: città che godevano in pieno dei diritti della cittadinanza romana (municipia optimo iure) e iscritte nelle tribù rustiche e città dotate di larga autonomia amministrativa, ma i cui cittadini erano esclusi dal voto e dalle cariche pubbliche (municipia sine suffragio) Socii/ Federati: notevole autonomia (hanno i propri magistrati, emanano leggi, non pagano tributi.) Devono fornire a Roma truppe ausiliarie, militando con capi indigeni sotto il supremo comando dei generali romani. Dividevano con i cittadini romani le prede e gli onori. Fra gli alleati i Latini si trovano in una posizione privilegiata perché possono trasferirsi liberamente a Roma e ottenere la cittadinanza.si sono alleate a Roma spontaneamente con un foedus (più spesso alleanze non paritarie) Colonie: indissolubilmente congiunte alla madrepatria e da questa dipendenti.Il territorio di un popolo vinto veniva in parte diviso in piccoli lotti assegnati ai coloni, in parte diveniva proprietà dello Stato. Si dividevano in romane e latine