ARGOMENTI DELLA LEZIONE  Le distribuzioni di frequenza in classi  Le distribuzioni di frequenza in classi  Le tabelle di frequenza  La rappresentazione.

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ARGOMENTI DELLA LEZIONE  Le distribuzioni di frequenza in classi  Le distribuzioni di frequenza in classi  Le tabelle di frequenza  La rappresentazione grafica

DISTRIBUZIONI DI FREQUENZA  Le distribuzioni in classi

Le distribuzioni in classi Quando le modalità della variabile sono molte è preferibile raggrupparle in classi o intervalli Quando le modalità della variabile sono molte è preferibile raggrupparle in classi o intervalli

Le distribuzioni in classi La frequenza relativa alla classe = Numero di dati (soggetti) compresi tra i valori che definiscono la classe (o intervallo)

Quante classi devo costruire? Quanto devono essere ampie?

Tre criteri - guida 1.coprire l’intera gamma dei punteggi 2. classi di uguale ampiezza (se possibile) 3. classi mutualmente esclusive

Classi di ampiezza = 1 xf N=30 Classi di ampiezza = 2 xf (3+3) (4+6) (5+4) (3+2) N=30

1.Coprire l’intera gamma dei punteggi se, nell’esempio, il primo intervallo fosse 20-22, perderei tutti i soggetti di 18 e 19 anni

2. Classi di uguale ampiezza (se possibile) E’ meglio avere classi di uguale ampiezza: perché sono comparabili tra loro Le ampiezze usuali sono: 3, 5, 10, o multipli di 10. è più facile la rappresentazione grafica

3. Classi mutualmente esclusive deve essere chiaro dove va inserito ogni soggetto ESEMPIO Un soggetto di età X = 19 in quale classe viene inserito? Nella 1ª o nella 2ª? Un soggetto di età X = 19 in quale classe viene inserito? Nella 1ª o nella 2ª? Classi

I limiti delle classi si definiscono LIMITI TABULATI I limiti delle classi si definiscono LIMITI TABULATI ma esistono i cosiddetti LIMITI REALI della classe che consentono di assegnare in modo univoco un dato ad una classe e ad una soltanto ma esistono i cosiddetti LIMITI REALI della classe che consentono di assegnare in modo univoco un dato ad una classe e ad una soltanto

Si aggiunge 0.5 al LIMITE TABULATO SUPERIORE e si sottrae 0.5 al LIMITE TABULATO INFERIORE Si aggiunge 0.5 al LIMITE TABULATO SUPERIORE e si sottrae 0.5 al LIMITE TABULATO INFERIORE LIMITI REALI

ESEMPIO ESEMPIO Gamma= (X max – X min + 1)= 94–40+1 = 55 Ampiezza=(gamma  n° classi) = 55  5 = 11 Gamma= (X max – X min + 1)= 94–40+1 = 55 Ampiezza=(gamma  n° classi) = 55  5 = 11

Limiti tabulati Limiti realiFrequenze – 50.5f 1 = – 61.5f 2 = – 72.5f 3 = – 83.5f 4 = – 94.5f 5 =9 N = f i = 36

 Si definisce la gamma della distribuzione (max-min + 1) e si divide per il numero delle classi volute ampiezza delle classi  Si definisce la gamma della distribuzione (max-min + 1) e si divide per il numero delle classi volute ampiezza delle classi  Le classi devono essere mutualmente esclusive definizione dei limiti inferiore e superiore  Le classi devono essere mutualmente esclusive definizione dei limiti inferiore e superiore RIASSUMENDO

 I LIMITI TABULATI dell’intervallo comprendono tutti i valori maggiori o uguali al limite inferiore e minori o uguali al limite superiore.  I LIMITI REALI si considerano mezzo punto sotto il limite inferiore e mezzo punto sopra il limite superiore. RIASSUMENDO

 Posso calcolare il punto medio di ciascuna classe facendo la semisomma dei limiti inferiore e superiore: si indica con x c ‘ Il numero delle classi non deve essere troppo elevato (5 < k < 20) ed è preferibile che l’ampiezza delle classi sia uguale (es. 2, 3, 5, 10 e multipli). RIASSUMENDO

RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE

Se la variabile è discreta ISTOGRAMMA A BARRE Si rappresentano in ascissa le categorie della variabile Si rappresentano in ordinata le frequenze di ciascuna categoria

Stato civile Celibe/nubile Coniugato/a Divorziato/a Vedovo/a ISTOGRAMMA A BARRE f

Se la variabile è continua ISTOGRAMMA Si rappresentano in ascissa i valori della variabile Si rappresentano in ordinata le frequenze di ciascun valore Valori = classi di ampiezza unitaria

Variabile continua, ampiezza unitaria EsempioEsempio valori variabile frequenze ISTOGRAMMA

Se la variabile è continua ISTOGRAMMA Si rappresentano in ascissa i limiti reali delle classi Si rappresentano in ordinata le frequenze di ciascuna classe Se le classi hanno la stessa ampiezza

Variabile continua, dati in classi con uguale ampiezza EsempioEsempio Ascissa : valori variabile, ampiezza classe = larghezza del rettangolo Ascissa : valori variabile, ampiezza classe = larghezza del rettangolo Ordinata : frequenze

Se la variabile è continua La frequenza = area del rettangolo Si rappresentano in ascissa i limiti reali delle classi Si rappresentano in ordinata le altezze di ciascun rettangolo Se le classi hanno ampiezza diversa

Limiti tabulati reali a f h – – – a = ampiezza della classe = base f = frequenza = area rettangolo h = altezza del rettangolo

corretto

errato

Linea spezzata che rappresenta l’andamento delle frequenze ottenute POLIGONO DI FREQUENZA EsempioEsempio

Quando una variabile continua ha molti valori o classi e N è grande il poligono diventa una curva x x f f CURVE DI FREQUENZA

Rappresentazione grafica delle frequenze percentuali Rappresentazione grafica delle frequenze percentuali DIAGRAMMA A TORTA

f cum x Rappresentazione grafica frequenze cumulate Rappresentazione grafica frequenze cumulate OGIVA Ascissa: valori variabile Ordinata: frequenze cumulate

TABELLE DI FREQUENZA  TABELLE SEMPLICI  TABELLE A DOPPIA ENTRATA  TABELLE A ENTRATA MULTIPLA

I dati sono classificati secondo una variabile TABELLE SEMPLICI Etàf 3 anni43 4 anni54 5 anni27 EsempioEsempio Modalità e frequenze corrispondenti

I dati sono classificati secondo due variabili TABELLE A DOPPIA ENTRATA O TABELLE DI CONTINGENZA Le frequenze sono calcolate tenendo conto delle combinazioni delle modalità delle due variabili

Tab. 3x2 (  righe x colonne) Tab. 3x2 (  righe x colonne) anni 40  20 20*3 anni  anni FM Età EsempioEsempio * = freq. di cella  distribuzione congiunta ij f f  = freq. di riga  distribuzione marginale i. f f = freq. di colonna  distribuzione marginale.j f f = freq. totali      .j i. ij f f ; ; f f ; ; f f

MaschiFemmine Etàf%f%f% 3 anni20*13.3*  26.7  4 anni anni  50.0  * = freq. e % congiunta (20/150 x 100) Tab. 3x2 EsempioEsempio  = freq. e % marginale (40/150 x 100) = freq. e % marginale (75/150 x 100)

MaschiFemmine Etàf%f%f% 3 anni  anni anni  =% condizionata di riga (f ij /f j x 100) EsempioEsempio  entro i 3 anni la ripart. in % per genere  (20/40 x 100=50%)

MaschiFemmine Etàf%f% 3 anni  anni anni  =% condizionata di colonna (f ij /f i x 100)  entro i maschi ripart. in % x classe età  (20/75 x 100=26.7%) EsempioEsempio

TABELLE A ENTRATA MULTIPLA I dati sono classificati secondo tre o più variabili. Le frequenze sono calcolate tenendo conto delle molteplici combinazioni delle modalità delle variabili.

MaschiFemmine Figlio unico FratelliFiglio unico Fratelli 3 anni anni anni7866 Tab. 3x2x2 (  righe x colonne x colonne) EsempioEsempio