SCUOLA DELLE SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO-SOCIALI CORSO DI STUDIO IN SCIENZE DELLE ATTIVITA’ MOTORIE E SPORTIVE TEORIE E TECNICHE MOTIVAZIONALI NELLO SPORT TESI DI LAUREA DI RELATORE Giuseppe CaruanaCh.ma Prof.ssa Marianna Alesi ANNO ACCADEMICO 2014 – 15
MOTIVAZIONE E IL SUO SIGNIFICATO Con il termine motivazione si indica in psicologia l’agente fisiologico, emotivo e cognitivo, che organizza il comportamento individuale verso uno scopo. Tale termine si accompagna a parole come bisogno, desiderio, pulsione, interesse, rispettivamente riferite a segmenti organici, affettivi, cognitivi che concorrono alla formazione della MOTIVAZIONE. Quest’ultima può essere suddivisa in diverse tipologie: INTRINSECA, quando la spinta ad agire deriva da stimoli interni, dal piacere, dal divertimento personale, dalla voglia di mettersi in gioco, di migliorare. ESTRINSECA, quando si è spinti da incentivi esterni, premi, remunerazioni, dalla possibilità di ricevere lodi ed elogi.
MOTIVAZIONE E SPORT IL GIOCO, è un’esigenza fondamentale e comune a tutti gli individui. Lo sport è un gioco in cui si rintracciano espressioni ludiche ritualizzate, finalizzate socialmente e alimentate da bisogni conoscitivi. L’AGONISMO, viene definito come un comportamento razionale, specifico, intenzionale del dinamismo aggressivo. L’agonismo è quindi la manifestazione matura, costruttiva e creativa della aggressività, in grado di contrastare le minacce del mondo esterne e di superare le difficoltà. FATTORI INIBENTI O PERTURBANTI LE MOTIVAZIONI ALLO SPORT: I sentimenti d’inferiorità; L’ansia adolescenziale da prestazione; Il sovraccarico di frustrazione;
LA MOTIVAZIONE ALLA PARTECIPAZIONE SPORTIVA Preliminarmente va specificato come lo sport sia un’attività che è praticata per libera scelta, la quale si viene a definire in tre momenti successivi: LA SCELTA, caratterizzata dalla valutazione da parte del soggetto dei diversi elementi sia favorevoli sia contrari alla pratica sportiva; LA DECISIONE, di praticare un determinato sport a partire dalla suddetta valutazione; L’ATTUAZIONE, cioè la pratica concreta dello sport prescelto. L’obiettivo dei programmi di educazione è quello di sviluppare e mantenere un livello elevato di desiderio di partecipazione allo sport.
Da importanti ricerche condotte negli anni ’80 è stato evidenziato che le motivazioni alla partecipazione includono primariamente: lo sviluppo di competenze fisiche (imparare nuove abilità, migliorare quelle già possedute e raggiungere obiettivi); guadagnare il consenso sociale (farsi nuovi amici, essere parte di un gruppo, guadagnare l’approvazione degli adulti significativi); accrescere la forma fisica e l’aspetto (essere in forma, essere più forti); godere di una nuova esperienza (divertirsi, stimolarsi).
IL METODO DEL GOAL SETTING I presupposti basilari di questa teoria sono due: il primo, è che la definizione di obiettivi aumenta la produttività e, nello sport, migliora la performance; il secondo, esplicita la relazione lineare tra difficoltà degli obiettivi e performance - entro un certo limite, all’aumentare della difficoltà aumenta proporzionalmente anche la perfomance -. Il metodo del goal setting spiega la relazione tra: obiettivi personali; obiettivi assegnati; self-efficacy;
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