Eutanasia Lavoro di: De Ianni, Giordano, Medves Classe: 5^B
Ma…di cosa stiamo parlando? L'eutanasia, letteralmente buona morte (dal greco εὐθανασία, composta da εὔ-, bene e θάνατος, morte), è il procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica.
Da dove deriva il termine Eutanasia? Il filosofo inglese Francis Bacon introdusse il termine "eutanasia" nelle lingue moderne occidentali nel saggio «Progresso della conoscenza». Al termine "eutanasia" Bacon attribuiva solo il significato etimologico di buona morte, ovvero una semplice morte indolore. Oggi la situazione è diversa.
Un po’ di storia Quante volte abbiamo sentito parlare del famosissimo «Giuramento di ippocrate»? Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo. La questione della correttezza morale della somministrazione della morte è un tema controverso fin dagli albori della medicina.
Nella Grecia antica il suicidio era considerato lecito: si supponeva che ognuno fosse libero di disporre come meglio credesse della propria vita. Nell'Antico Testamento viene citato il caso di un suicidio assistito: quello di Saul (2 Samuele 1,6-10) In realtà, della morte di Saul nella Bibbia si parla, in modo in parte differente, in due testi. Samuele 31,1-6 e Samuele 1,1-16.
Passando a qualcosa di più recente.. il programma eugenetico nazista Aktion T4 fu anche chiamato «programma eutanasia» NON prevedeva, però, il consenso dei pazienti, ma la soppressione contro la loro volontà. L'Aktion T4 veniva portato avanti principalmente a scopo eugenetico, per una questione di «igiene razziale».
Tanto per dare un’idea di come fosse la situazione al tempo, questa è la foto di un pullman dai finestrini oscurati, utilizzato per trasportare i “pazienti” ai centri di eliminazione come previsto dal progetto Aktion t4
Negli anni ’30 nacquero nel mondo anglosassone le prime associazioni Oggi le associazioni di tutto il mondo sono riunite nella World Federation of Right to Die Societies (Federazione Mondiale delle Società per il Diritto di Morire).
Esistono tre tipi di eutanasia Si somministra al paziente un farmaco in dosi letali Attiva Mancata somministrazione delle cure necessarie alla sopravvivenza del soggetto. Il soggetto, non venendo curato, muore Passiva Impedire la riproduzione dei pazienti che sono affetti da malattie a base genetica EVITARE DIFFUSIONE DELLA MALATTIA Eugenetica
A queste si aggiunge il suicidio assistito. Il suicidio assistito è l’atto autonomo di porre termine alla propria vita compiuto da un malato terminale in presenza di - e con mezzi forniti da - un medico.
Il testamento biologico (Living will) Sottoscrivere un testamento biologico significa decidere, in un momento in cui si è ancora capaci di intendere e volere, quali trattamenti sanitari si intenderanno accettare o rifiutare nel momento in cui subentrerà un'incapacità mentale. In Italia non esiste una legge specifica sul testamento biologico Convenzione sui diritti umani: “i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà saranno tenuti in considerazione”.
L’accanimento terapeutico L'accanimento terapeutico consiste nell'esecuzione di trattamenti di documentata inefficacia in relazione all'obiettivo, a cui si può aggiungere la presenza di un rischio elevato e un'ulteriore sofferenza per il paziente.
La macchina della morte – DR. KEVORKIAN Il dottor Kevorkian fu celebre per le sue lotte a favore del suicidio assistito e per aver personalmente aiutato numerosi pazienti a morire Fu considerato un serial killer Tra il giugno del 1990 e il marzo 1999, aiutò pubblicamente a morire più di cento malati terminali
I suicidi assistiti avvenivano con l’ausilio di macchine costruite dallo stesso Kevorkian, “Thanatron” e “Mercitron:” Il paziente premeva l’interruttore, causando così la propria morte
Macchine costruite dallo stesso Kevorkian
LEGGI DEGLI STATI AUSTRALIA: in alcuni Stati le direttive anticipate hanno valore legale. I Territori del Nord avevano nel 1996 legalizzato l’eutanasia attiva volontaria, provvedimento annullato due anni dopo dal parlamento federale. BELGIO: il 25 ottobre 2001 il Senato ha approvato, un progetto di legge volto a disciplinare l’eutanasia. CANADA: negli Stati di Manitoba e Ontario le direttive anticipate hanno valore legale. In Quebec una legge autorizza il suicidio assistito. CINA: una legge del 1998 autorizza gli ospedali a praticare l’eutanasia ai malati terminali. COLOMBIA: la pratica è legale dal DANIMARCA: le direttive anticipate hanno valore legale. I parenti del malato possono autorizzare l’interruzione delle cure. FRANCIA: dal marzo 2015 la legge consente, se richiesta dal paziente, una «sedazione profonda e continua» ottenuta con medicinali che possono accordiare la vita. GERMANIA: il suicidio assistito non è reato, purché il malato sia cosciente delle proprie azioni. LUSSEMBURGO: l’eutanasia è stata legalizzata nel marzo PAESI BASSI: Dal 1994 l’eutanasia è stata depenalizzata: rimaneva un reato, tuttavia era possibile non procedere penalmente nei confronti del medico che dimostrava di aver agito su richiesta del paziente. Il 28 novembre 2000 il Parlamento ha approvato (primo Stato al mondo) la legalizzazione vera e propria dell’eutanasia. A partire dal 1° aprile 2002 la legge è entrata effettivamente in vigore. SVIZZERA: ammesso il suicidio assistito, con limiti che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha messo in discussione, ma che è accessibile anche a stranieri. Il medico deve limitarsi a fornire i farmaci al malato. STATI UNITI: la normativa varia da Stato a Stato. Le direttive anticipate hanno generalmente valore legale. Nell’Oregon, nel Vermont, nel Montana, in California e nello stato di Washington il suicidio assistito è legale. SVEZIA: l’eutanasia è depenalizzata.
E le religioni cosa dicono? La Chiesa cattolica è contraria ad ogni forma d'eutanasia, attiva o passiva, poiché si andrebbe contro il 5° comandamento “non uccidere”. Solo Dio è arbitro del nostro destino, ed Egli solo come ci ha dato la vita può togliercela.
Secondo invece un principio fondamentale dell’ebraismo la vita è sacra, perchè dono di Dio, appartiene a lui, per cui ogni secondo della sua esistenza ha un valore definitivo, e quindi va vissuto. Da questo pensiero ne deriva che l'eutanasia è severamente condannata dalla legge ebraica. Tuttavia, così come l'ebraismo proibisce di accelerare la morte di un individuo, allo stesso modo proibisce di ritardarla con mezzi artificiali.
Per l'Islam la santità della vita umana è un valore basilare, decretato da Dio attraverso la parola rivelata ai suoi messaggeri. Nel Corano troviamo scritto: “Chiunque uccida una persona è come se avesse ucciso tutta l'umanità, e chiunque salvi una persona, è come se avesse salvato tutta l'umanità”. Secondo gli islamici noi non siamo padroni del nostro corpo poichè non l'abbiamo creato. Abbiamo il dovere di curarlo, nutrirlo, senza però violare il diritto che su di esso ha il Creatore. La vita umana in sé è un valore da rispettare senza condizioni.
Secondo la concezione induista, l’eutanasia rappresenta un'interruzione del Karma, che deve essere compiuto sino alla fine, pur se ciò comporti dolore. Tuttavia, proprio per la stessa legge del Karma, l'uomo è artefice del proprio destino, grazie ad esso l'uomo è responsabile delle proprie azioni e delle relative conseguenze. Questo significa che l'uomo è libero nell'affrontare scelte che riguardano la propria sfera individuale. Benché l'induismo abbia un forte rispetto per la vita e sia in genere contrario all'eutanasia, lascia comunque libertà di scelta.
Per quanto riguarda la religione buddista, il Dalai Lama, autorità suprema del buddismo, afferma che “ogni via è preziosa e nessuna più della vita umana” e proprio per questo motivo bisogna cercare di evitare l’eutanasia. Nel 2009 intervistato sull'argomento ribadisce: “Dovremmo evitarla, ma in casi particolari si potrebbero fare delle eccezioni”. E continua: “In generale se una persona non cammina più, ma il suo corpo e il suo cervello sono ancora presenti, allora è meglio tenere una persona in vita, ma si possono fare eccezioni”. Nel buddismo dunque, pur se con un profondo rispetto per la vita, vi è una possibilità di apertura verso l'eutanasia
ARTICOLO 5 - IL QUINTO COMANDAMENTO « Non uccidere » (Es 20,13). « Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio". Ma io vi dico: Chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio » (Mt 5,21-22) « La vita umana è sacra perché, fin dal suo inizio, comporta l'azione creatrice di Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine. Solo Dio è il Signore della vita dal suo inizio alla sua fine: nessuno, in nessuna circostanza, può rivendicare a sé il diritto di distruggere direttamente un essere umano innocente » Coloro la cui vita è minorata o indebolita richiedono un rispetto particolare. Le persone ammalate o handicappate devono essere sostenute perché possano condurre un'esistenza per quanto possibile normale Qualunque ne siano i motivi e i mezzi, l'eutanasia diretta consiste nel mettere fine alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte. Essa è moralmente inaccettabile. Così un'azione oppure un'omissione che, da sé o intenzionalmente, provoca la morte allo scopo di porre fine al dolore, costituisce un'uccisione gravemente contraria alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore. L'errore di giudizio, nel quale si può essere incorsi in buona fede, non muta la natura di quest'atto omicida, sempre da condannare e da escludere L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'« accanimento terapeutico ». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente Anche se la morte è considerata imminente, le cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. L'uso di analgesici per alleviare le sofferenze del moribondo, anche con il rischio di abbreviare i suoi giorni, può essere moralmente conforme alla dignità umana, se la morte non è voluta né come fine né come mezzo, ma è soltanto prevista e tollerata come inevitabile. Le cure palliative costituiscono una forma privilegiata della carità disinteressata. A questo titolo devono essere incoraggiate.
1980 – La dichiarazione Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha solennemente riaffermato l’eccellente dignità della persona umana e in modo particolare il suo diritto alla vita. Ha perciò denunciato i crimini contro la vita “come ogni specie di omicidio, il genocidio, l’aborto, l’eutanasia e lo stesso suicidio volontario”. Dichiarazione del 1980 La dichiarazione del vaticano - anno 1980
ASSOCIAZIONE SVIZZERA ITALIA La EXIT SVIZZERA ITALIANA è un’Associazione formatasi nel 2012 a Berna con lo scopo di assistere tutti i cittadini, affetti da patologie gravi ed irreversibili ed eventualmente assisterli ed accompagnarli alla Morte Volontaria. Requisito indispensabile per essere accettati dalle strutture svizzere è l'irreversibilità della malattia, che deve essere clinicamente accertata. Il costo dell’operazione è tra i e gli 8 mila euro.