L’eccezione inglese ( )
L’Inghilterra dopo vittoria su Napoleone Prevale l’aristocrazia agraria, rappresentata politicamente dai Tories, che, di fronte alla crisi economica, conseguenza della pace, difende i propri interessi con il protezionismo (Corn laws), danneggiando sia le classi povere che la borghesia industriale. Qualche cambiamento negli anni ’20.
Le riforme dei Whigs Una nuova legge elettorale (1832) allarga il suffragio e ridistribuisce i collegi dando rappresentanza ai centri industriali. I vecchi schieramenti si trasformano in nuovi partiti: Liberali e Conservatori che si alterneranno al potere. Nuova legislazione sociale (lavoro donne e bambini, abolizione della schiavitù).
Inizia il lungo regno della Regina Vittoria ( )
Verso il liberismo Il movimento antiprotezionista (1838) richiede l’abolizione delle leggi sul grano che sarà attuata negli anni ’40 dai Conservatori, spinti anche dalla carestia che colpisce l’agricoltura irlandese ( ). L’Inghilterra diviene da allora l’alfiere del libero scambio.
Lo spopolamento dell’Irlanda
Il movimento cartista Nato nel 1838 con la stesura della “Carta” una petizione al Parlamento che richiedeva il suffragio universale ed altre riforme democratiche. Rappresenta l’alleanza tra liberali radicali e forze operaie. Più volte presentata fino al 1848, la petizione fu sempre respinta dal Parlamento.
L’espansione coloniale Priva ormai di rivali, l’Inghilterra amplia la propria presenza in campo coloniale. Viene progressivamente sottomessa l’India e avviata la conquista di Birmania e Malesia. L’ostilità dell’Impero cinese viene vinta attraverso le due guerre dell’oppio ( e 1856) che lo costringono ad accettare la penetrazione commerciale occidentale.