“black measles”. Eziologia partecipazione di diversi microrganismi fungini la colonizzazione inizia dal punto di innesto, dalle ferite accidentali o.

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Transcript della presentazione:

“black measles”

Eziologia partecipazione di diversi microrganismi fungini la colonizzazione inizia dal punto di innesto, dalle ferite accidentali o di potatura e si completa con la morte della pianta dopo alcuni anni formazione di aree necrotiche di diversa consistenza e colorazione La definizione delle cause della malattia è stata ricercata fin dalla fine del 1800 quando in Francia l’ampelopatia era presente in particolare nella forma del decorso acuto 1865 Henri Mares  “apoplessia” 1873 De Rolland  “vegetazione crittogamica” 1887 Viala  “folletage” 1898 Ravaz  Polyporus ignarius 1909 Vinet  Stereum hirsutum 1923 Marsais, 1926 Viala  Stereum hirsutum e Phellinus ignarius ritenuti responsabili anche della forma cronica di esca

Stereum hirsutum e Phellinus ignarius ritenuti per lungo tempo gli unici responsabili della malattia Larignon e Dubos 1987: ipotesi della sequenza parassitaria corrispondenza fra tipo di alterazione e funghi isolati 1959 Luigi Chiarappa  specie di Cephalosporium nei tessuti imbruniti di viti affette da “black measles” Phialophora parasitica, Cephalosporium sp. (sin. Acremonium), Eutypa lata  S. Hirsutum e P. ignarius Serra, 1990 Mugnai et al., 1996

Phaeoacremonium chlamydosporum e Phaeoacremonium aleophilum zone rosate, brune e venature nere Phellinus ignarius carie bianca

Deperimenti giovanili associati alla sindrome e revisione delle capacità patogenetiche dei microrganismi coinvolti Venature brune e nuove evidenze sperimentali sul ruolo di patogeni presenza di P. chlamydospora nelle venature brune rinvenute in viti colpite da forme giovanili (Larignon e Dubos, 2000; Bertelli et al., 1998; Surico et al., 1998) La presenza preponderante di P. chlamydospora e P. aleophilum in piante adulte colpite da esca e la costante associazione tra P. chlamydospora e venature brune stimolano approfondimenti corrispondenza tra le specie di Cephalosporium ed Acremonium isolate da Petri (1912) e da Chiarappa (1959) e P. chlamydospora e P. aleophilum (Surico e Mugnai, 2001). prove di patogenicità dimostrano che la genesi delle venature brune è imputabile a P. chlamydospora e P. aleophilum (Mugnai et al., 1997b; Sparapano et al., 200b; Graniti et al., 2001).

Phaeomoniella chlamydospora, Phaeoacremonium aleophilum e Fomitiporia mediterranea patogeni primari ossia capaci di generare infezione l’uno indipendentemente dall’altro revisione delle caratteristiche patogenetiche di P. ignarius: da patogeno “opportunista” a “primario” (Contesini, 1991; Mugnai et al., 1996a; Chiarappa, 1997; Sparapano et al., 2000, 2000a; Fischer, 2002) Phellinus ignarius  Fomitiporia punctata  Fomitiporia mediterranea La colonizzazione dei tessuti legnosi operata da Fomitiporia mediterranea procede più agilmente quando questi sono stati già colonizzati da Phaeomoniella chlamydospora

La successione dei microrganismi è un evento probabile ma non strettamente utile alla formazione della carie e in relazione alla presenza nelle viti di P. chlamydospora, P.aleophilum e F.punctata sia possibile identificare diverse malattie a carico della vite Black goo Slowdieback Petri’s grapevine disease Petri’s disease “esca giovane” “esca proper” o classica malattia complessa o complesso di malattie?

Il ruolo di altri miceti nel determinismo della malattia Altre specie di Phaeoacremonium Stereum hirsutum Eutypa lata Cylindrocarpon sp. Botryosphaeria sp.

Diffusione, biologia ed epidemiologia Diffusione in tutte le aree vitate mondiali mancata proporzionalità tra gravità delle necrosi legnose ed estensione dei sintomi fogliari “mascheramento” ruolo nella patogenesi delle operazioni in vivaio durata del periodo di incubazione cause della comparsa dei sintomi fogliari

modalità di disseminazione e vie di infezione dei principali patogeni coinvolti disseminazione aerea degli elementi di propagazione suscettibilità delle ferite più elevata in caso di potatura precoce isolamento dei funghi mitosporici anche dai tralci non potati

La difesa Arsenito di sodio DNOC Triazoli, Phosetyl AL e microiniezioni al tronco Iniezioni al terreno e spennellature dei tronchi Interventi agronomici di “capitozzamento” Interventi contro le forme giovanili Tecniche di lotta biologica Norme profilattiche