Revisione organizzativa per intensità di cura. Area internistica Ospedale di Pavullo n.F. (MO) Valutazione d’impatto sugli operatori sanitari. Giorgio.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Sabrina Capannolo Emilia Speranza Oncologia Medica L’Aquila
Advertisements

Cardiopatia Ischemica: dall’acuto alla riabilitazione
S.I.M.I.: Servizio Interdivisionale di Medicina Interna Il modello dell’Istituto S.Raffaele - G.Giglio Resp. Dott. Salvatore Curcio Cefalù, 16 Dicembre.
Conferenza dei Servizi del Distretto 5 Civita Castellana 06/02/2006
Parma, 15 aprile 2009 Relatore : Giuseppina Rossi
L’INNOVAZIONE NELL’ORGANIZZAZIONE E NELL’ASSISTENZA IN CHIRURGIA
OSPEDALE DI VIMERCATE 450 POSTI LETTO
“L’Infermiere nell’ospedale per intensità di cure”
CENTRALITÀ DEL PAZIENTE IN UNOTTICA DI CONTINUITA ASSISTENZIALE TRA OSPEDALE E TERRITORIO Firenze, 1 Maggio 2008 Assemblea Area Management & Qualità XXXIX.
Gabriele Giuliani S.C. Cardiologia Tavola rotonda
Dr.ssa Desirè Caselli Dr.ssa Flaviana Tondi
Il PUNTO di VALUTAZIONE FISIOTERAPICA
DDSI Francesca Nardini
Hospice come risorsa della rete per la gestione della fase avanzata
L’esperienza di Reggio Emilia: rete cure territoriale percorsi di cura
Medicina Interna, corsie sovraffollate ed organizzazione
RESPONSABILE DEL PROGETTO: Lavagna Mara
S.C. Oncologia Ivrea (TO)
MEDICINA INTERNA: QUALE FUTURO, QUALE EVOLUZIONE
Il percorso ospedale territorio del paz ortopedico traumatologico
Assistenza Domiciliare Integrata Dimissione Protetta
Dagli ospedali per intensità di cure alle case della salute,
Direttore SITRA – A.O. della Provincia di Lecco
DEGENZA POST ACUZIE Struttura Semplice di
Il MMG come garante dei passaggi tra domicilio, RSA ed ospedale
Programmazione sanitaria, Promozione della salute e Qualità
RIFONDARE LA MEDICINA GENERALE UN ATTO DI LUNGIMIRANZA POLITICA UN ATTO DI LUNGIMIRANZA POLITICA O UN NUOVO SPAZIO DI CONTRATTAZIONE SINDACALE? O UN NUOVO.
Lucia Pelusi Direttore Medico Presidio Ospedale di Cattinara
IL PERCORSO DELLA PERSONA CON ICTUS CEREBRALE
L’importanza dell’Idea e del Progetto “Lungodegenza ospedaliera in Struttura Residenziale” R.I.D. Elisabetta Guidi Inf. Coord. Silvia Nughini.
Integrazione e Territorio
1 ACCORDO REGIONALE MG 2006 NCP MODELLO ORGANIZZATIVO promosso in Emilia – Romagna a cura di Ester Spinozzi Rimini 21 ottobre 2006 DIREZIONE GENERALE SANITA.
ANZIANI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI E MALATI DI ALZHEIMER
Convegno “Governance sanitaria, modelli unici regionali
UO-C Ematologia AOU Policlinico
7 Il paziente complesso in Ospedale
Dr. Mario Marin Responsabile S.D.D. Residenzialità Extraospedaliera PROGETTO COT.
Valori e innovazione per il miglioramento della qualità e della sostenibilità del sistema sociale e sanitario regionale Assistenza Primaria: Le trasformazioni.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Medicina di Comunità Prof. Maria Angela Becchi Medicina gestionale di Comunità CdL in Medicina e Chirurgia 5° anno.
Aspetti organizzativi della Medicina di Comunità
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Medicina di Comunità Prof. Maria Angela Becchi Dipartimento di Medicine e Specialità Mediche.
LE SFIDE DELLA DOMICILIARITA’ - PROGETTO PROVINCIALE ASSISTENZA DOMICILIARE (con riferimento ai requisiti della DGR 1206/07) Lucio Belloi.
Piera Papani Responsabile del SAA
Dott.ssa CLARISSA FLORIAN - Hospice di Abbiategrasso-
La cura dell’ictus acuto:modelli organizzativi a confronto
Aspetti organizzativi della Medicina di Comunità
L’associazione infermieristica: una risposta libero professionale alle richieste di assistenza dei cittadini Andrea Guandalini Presidente Collegio IPASVI.
Presentazione delle principali modalità di gestione del Personale delle Professioni Sanitarie nel Servizio Sanitario Regionale dott.ssa Allegrini
Ospedali per Intensità di cure : opportunità o minaccia per l’organizzazione Como, SNO-ANIN 23 Aprile 2015 Giusy Pipitone Coordinatore infermieristico.
Relatore Dott.ssa Caterina Pesce
Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara Dipartimento medico ad Attività Integrata Cona, 26 Giugno 2014.
Corso congiunto ANIN-SNO Como, 23 aprile 2015 Intensità di cura e complessità assistenziale: i due nuovi paradigmi dell’organizzazione, un’occasione per.
Medicina gestionale di Comunità
PER LO STUDIO E LA CURA DELLA FIBROSI CISTICA
Sonia Ribera Segreteria FP Medici Cgil INTEGRAZIONE TRA OSPEDALE E TERRITORIO LO SVILUPPO DEI SERVIZI ASSISTENZIALI 24/11/20151 Seminario Spi Cgil Lombardia.
ATTORI E CONTESTO DEI SERVIZI SANITARI Manuela Petroni – Responsabile DATeR Percorsi Assistenziali Domiciliari 17 Novembre 2015.
Strumento per la presa in carico integrata: UVM
Workshop PRP 3 novembre 2011 Gruppo 3 Cardiovascolare e diabete Componenti: Francesco Bellelli Giuliana Bulgarelli coord. Paolo Malavasi Francesca Novaco.
Assistenza Sanitaria Alto Adige 2020 Linee guida per lo sviluppo 1 Assistenza Sanitaria Alto Adige 2020 Linee guida per lo sviluppo Assessora dott. ssa.
Scompenso Cardiaco: la realtà della Provincia di Modena Scompenso Cardiaco: la realtà della provincia di Modena.
Milano – 13 Gennaio 2014 Sanità: cure palliative per i malati terminali Cure Palliative: il modello della AO G. Salvini Dr Vittorio A. Guardamagna Responsabile.
CTSS 29 settembre 2010 Realizzazione del dimensionamento programmato dei posti letto post-acuzie Policlinico S.Orsola Malpighi.
La riorganizzazione dell’Area Medica dell’Ospedale di Pavullo Giorgio Cioni, Monica Mariani e Sonia Miglioli.
IL DISTRETTO SOCIO-SANITARIO DI AOSTA E IL PROGETTO SPERIMENTALE DI POLO UNICO DI VALUTAZIONE PSICO LOGOPEDICO.
Strategia per il riordino ospedaliero Bologna – 29 novembre 2013 Eugenio Di Ruscio.
Assistenza Domiciliare Integrata e ADI - Cure Palliative Dott.ssa Adriana Brusa Direttore Distretto n. 4.
Postacuti Ospedale Bellaria. Attività PACOB anno 2011 PL deliberati: 30 PL medi: 28,23 Nr. ricoveri: 541, di cui Nr. dimessi: 424 Indice Occupazione:
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Scuola di Specializzazione di Medicina di Comunità Direttore: Prof. Maria Angela Becchi Coordinamento.
Esperienza nell’Azienda Ospedaliro - Universitario S.Orsola-Malpighi Settore Sorveglianza L.d.D. Relazione : Inf. Mirella Fontana Riccione 15 Maggio 2008.
Az. USL di Forlì Struttura Complessa di Medicina Riabilitativa Direttore Dott. G.Pestelli Presidio Ospedaliero di Forlimpopoli Struttura Semplice di Medicina.
Transcript della presentazione:

Revisione organizzativa per intensità di cura. Area internistica Ospedale di Pavullo n.F. (MO) Valutazione d’impatto sugli operatori sanitari. Giorgio Cioni Monica Mariani Sonia Miglioli Maria Cristina Florini Servizio innovazione e valutazione organizzativa

- Descrizione sintetica del percorso di riorganizzazione ( ) -Valutazione dell’impatto sugli operatori sanitari, analisi delle criticità e proposte migliorative (inizio 2015) -Azioni successive ( )

- PAL approvazione Conferenza Sociale Sanitaria provinciale - - indicazioni di Budget per l’anno nota direzione Sanitaria luglio 2012 “ridefinire l’organizzazione della struttura e delle attività della U.O. Medicina Interna (87 p.l.) secondo il modello per intensità di cura, con superamento della Struttura Complessa di Geriatria e trasformazione di tutti i p.l. Geriatrici in p.l. Internistici a bassa intensità di cura”.

Revisione organizzativa per intensità delle cure dell’Area Internistica dell’Ospedale di Pavullo 1) Tempi brevi  Luglio 2012: indicazione D.S. aziendale;  Agosto-Settembre 2012: analisi, discussione, progettazione, elaborazione documenti organizzativi, formazione e coinvolgimento del personale, riunioni informative ecc;  Ottobre 2012: avvio della riorganizzazione  Febbraio 2013: prima valutazione Collegio di Direzione  Luglio 2012: indicazione D.S. aziendale;  Agosto-Settembre 2012: analisi, discussione, progettazione, elaborazione documenti organizzativi, formazione e coinvolgimento del personale, riunioni informative ecc;  Ottobre 2012: avvio della riorganizzazione  Febbraio 2013: prima valutazione Collegio di Direzione 2) progetto limitato alla U.O. – Area Internistica con fusione di due Reparti (responsabile medico e coordinatori)

Revisione organizzativa per intensità delle cure dell’Area Internistica dell’Ospedale di Pavullo 3) ampia area di degenza post-acuzie (MPA) 4) semintensiva internistica già esistente (2004)

Regione Emilia Romagna, 10/4/2012

TERZO PIANO: AREA DI RICOVERO MEDICINA ACUTI (con U.D. STROKE CARE) 44 p.l. SEMINTENSIVA INTERNISTICA 4 p.l. DAY HOSPITAL / DAY SERVICE 4 p.l.

SECONDO PIANO: AREA TRASFERIMENTI MEDICINA POST-ACUTI 35 p.l. con area riabilitativa 4-7 p.l. uso flessibile PIANO TERRA Ambulatori Cardiologia, Medicina interna, Geriatria ECG Holter press. e cardiologico PRIMO PIANO Ergometria TERZO PIANO Ecografia Ecocardiografia Doppler CS Area riabilitativa

- Descrizione sintetica del percorso di riorganizzazione ( ) -Valutazione dell’impatto sugli operatori sanitari, analisi delle criticità e proposte migliorative (inizio 2015) -Azioni successive ( )

Dentro il cambiamento

Dentro i cambiamenti … Revisione organizzativa DH in collaborazione con Oncologia Sassuolo Avvio progetto telestroke - trombolisi Avvio progetto post-acuzie Villa Pineta (Gaiato) Avvio Centro TAO Avvio progetto cure di fine vita Area omogenea chirurgia-ortopedia Legge Fornero, legge 161, blocco contratti …. Progetto pianificazione assistenza infermieristica

PRIMO INCONTRO: QUESTIONARIO ANONIMO SUL CONTESTO LAVORATIVO

1° incontro: Brain storming (Nominal group tecnique)

2° incontro: PROBLEM SETTING

2° incontro: PROBLEM SOLVING

Terzo incontro: sintesi risultati

Medicine Lifestyle Report 2016: Bias and Burnout C. Peckham

RUOLI PROFESSIONALI A CONFRONTO

Terzo incontro

fretta – confusione … = 24 cambiamento – impegnativo - necessario … = 27 Risultati: Brain storming (Nominal group tecnique)

Risultati: principali criticità percepite nel cambiamento 1) turn over –spostamento pazienti 2) elevato carico lavoro; fatica fisica e mentale

Proposte migliorative Analizzare i carichi di lavoro e riprogrammare, coinvolgendo il personale, i piani di lavoro al fine di ridistribuire le risorse della struttura ospedaliera Analizzare il contesto lavorativo riprogrammando le risorse presenti: Personale, Piani di lavoro, Logistica Prevedere un’organizzazione che comporti una diminuzione del turn over Migliorare la comunicazione inter/intra reparto, col paziente e i parenti Formazione e integrazione dell’equipe di lavoro

- Descrizione sintetica del percorso di riorganizzazione ( ) -Valutazione dell’impatto sugli operatori sanitari, analisi delle criticità e proposte migliorative (inizio 2015) -Azioni successive ( )

La possibilità di un accesso diretto andrà considerata, in particolare, se si tratta di re-ricovero o di paziente proveniente da struttura sanitaria. Andrà evitata l’assegnazione alla MPA di pazienti instabili-critici o che necessitino di assistenza e/o tecnologie specifiche (ventiloterapia, monitoraggio ECG, degenza stroke ecc). 1) SPERIMENTAZIONE ACCESSO DIRETTO MPA

2012: CRITERI DI ASSEGNAZIONE E TIPOLOGIA DEI PAZIENTI BASSA INTENSITA’ = Possibile spostamento “precoce” (se pz non dimissibile) - necessità di dimissione protetta - problemi di malnutrizione e/o necessità di studio della disfagia ed eventuale valutazione per alimentazione artificiale a lungo termine - sindromi da immobilizzazione o da allettamento, - problemi di ipo-acinesia da patologia del movimento - problemi di involuzione cerebrale semplice o complicata - episodi di caduta o rischio di caduta - lesioni da decubito complicate - problemi di scompenso/infezioni con necessità di prosecuzione / completamento di cicli terapeutici -- malattia in fase avanzata con necessità di cura e accompagnamento al fine vita ACCESSO DIRETTO

MED/GERP.L.ricoveri deg media gg occ. p.l. % degenza gg MED 2015 ICP 0,77 48 (MA- UCSI) 2518 ( + 44) 5,8484, MED (MA- UCSI) 2474 ( - 38) 6,1586, MED (MA- UCSI) 2512 ( - 222) 6,2889, MED / GER ( ) 2734 ( ) 6,77 / 11,01 87,1 / / 5184 MEDICINA INTERNA PAVULLO (MA – UCSI) RICOVERI Indice comparativo performance ICP = 0,77

MPA/PARE GER P.L.ricoveri deg media gg occ. p.l. % degenza gg 12 mesi (+ 62) 13,4687, mesi (- 52) 14,9890, mesi ,3892, mesi ,2497,36904 MEDICINA INTERNA PAVULLO (MPA) RICOVERI pz con Accesso diretto

2) LAVORO DI GRUPPO Giugno – dicembre 2015 Definizione piano di lavoro integrato (16 componenti fra medici - infermieri - OSS) Giugno – dicembre 2015 Definizione piano di lavoro integrato (16 componenti fra medici - infermieri - OSS)

IDENTITA’ INTERNISTICA Complessità Bisogni di cura diversificati DRG molteplici - Polifarmacoterapia Malattie croniche “instabili” Multimorbilità Fragilità – disagio sociale Severità clinica (pz instabili/critici) Patologie avanzate – malati terminali IL PAZIENTE INTERNISTICO

Integrazione e collaborazione dei professionisti come elemento fondante a garanzia della continuità assistenziale e della gestione delle complessità IDENTITA’ INTERNISTICA INTEGRAZIONE PROFESSIONALE

TEMI AFFRONTATI -Accoglienza ed elaborazione lista problemi - briefing -giro visita congiunto - dimissione-trasferimento TEMI AFFRONTATI -Accoglienza ed elaborazione lista problemi - briefing -giro visita congiunto - dimissione-trasferimento Piano di lavoro integrato medici, infermieri, operatori socio sanitari Pag. 1 di 8 MED5.IO.021 U.O. Medicina PavulloRev. 0 del BOZZA

Problemi clinici: febbre urosettica in multimorbilità (diabete BPCO IRC). Pz fragile. Problemi Assistenziali: impostata tp antibiotica e reidratante, monitoraggioclicemie (diabete scompensato. Deve essere mobilizzato con aiuto, parzialmente autosufficiente tende a cadere. Medicare ulcera al piede. Messo catetere in PS ristagno 50 cc). Ha bisogno di ossigeno. Problemi socio-familiari: non ha care- giver vive solo. Attivare BRASS PUASS. Problemi clinici: febbre urosettica in multimorbilità (diabete BPCO IRC). Pz fragile. Problemi Assistenziali: impostata tp antibiotica e reidratante, monitoraggioclicemie (diabete scompensato. Deve essere mobilizzato con aiuto, parzialmente autosufficiente tende a cadere. Medicare ulcera al piede. Messo catetere in PS ristagno 50 cc). Ha bisogno di ossigeno. Problemi socio-familiari: non ha care- giver vive solo. Attivare BRASS PUASS. Cioni Giorgio

COMMENTO (1) -fusione di equipes assistenziali non è un processo indolore -- percorso di valorizzazione personale infermieristico richiede tempo ed energia -- turnover p.l. e cambiamento frequente del gruppo di cura possono creare disagio nell’equipe e negli utenti -- integrazione professionale e multidisciplinarietà per prevenire appiattimento qualitativo dell’assistenza e conflittualità interne

COMMENTO (2) Risultati gestionali in linea con le aspettative, anche se non sempre percepiti come tali dal personale Conferma di alcuni aspetti positivi (distribuzione pz in base a severità clinica, flessibilità e appropriatezza utilizzo del p.l., approccio multidisciplinare al paziente) Intervento sul contesto e sul benessere lavorativo percepito come positivo dall’equipe