3 Il controllo sulla stampa

Un proclama del 1624 che aveva proscritto la pubblicazione di libri e pamphlet sia cattolici che puritani, contrari entrambi alla Chiesa anglicana.

Il frontespizio di Areopagitica di John Milton (1644). Il celebre autore puritano prende posi- zione e scrive un trattato politico in cui chiede la libertà di stampa senza alcun vincolo di censura preventiva (licensing). La censura era stata reintrodot- ta dal parlamento puritano. Per Milton la libertà di stampa è condizione della ricerca di sapere e fondamento cristiano. La libera lettura è precondizione della virtù e ogni repressione è inefficace.

Per Milton la libertà di opinione e di espressione è il frutto più radicale della Riforma protestante, che si fonda sulla libertà di coscienza e sul diritto-dovere del cristiano di leggere le Scritture senza la mediazione del clero. Lettura e protestantesimo erano tradizionalmente collegati. Per questo la nuova repubblica di Cromwell doveva mante- nere ed espandere queste libertà a tutti i costi. La rivoluzione puritana era stata accompagnata da un’esplosione di dibattito pubblico, di idee radicali per una nuova società, spesso legate a sette e gruppi non legati ad alcuna gerarchia. Per tutte queste idee lo strumento della predicazione orale e del- l’accesso alla stampa era fondamentale.

Il regno di Carlo II è caratterizzato da un sospetto generalizzato verso la stampa e da un ferreo controllo, anche attraverso la nomina di un “Surveyor of the Press”. I giornali sono quasi tutti soppressi In questo pamphlet il resoconto del processo e della condanna a morte dello stampatore Twyn e di altri librai per aver pubblicato opuscoli “sediziosi, scandalosi e maliziosi”, puniti per legge. L’anno è il 1664.

La regolamentazione e il controllo della stampa diventano sempre più indispensabile strumento politico. Qui il resoconto della confessione dello stampatore William Disney, condannato per alto tradimento nel 1685 per aver pubblicato la dichiarazione del duca di Monmouth. Il frontespizio aggiunge che sono stampate anche le sue ultime parole. La curiosità dei lettori nei confronti dei processi, della vita e delle confessioni di condannati e criminali è già evidente.