Assolutismo e costituzionalismo

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Transcript della presentazione:

Assolutismo e costituzionalismo

Assolutismo Dal latino absolutus=sciolto, libero da vincoli Forma di governo, in cui il sovrano governa svincolato da qualsiasi norma giuridica o consuetudinaria (Stati generali, Parlamento; Dieta) La volontà del sovrano è l’unica fonte della legge Politica interna: emarginazione dell’aristocrazia (nobilità di spada), controllo del clero, limitazione delle libertà individuali (parola, associazione, opinione, religione), creazione di un forte sistema burocratico di funzionari statali (nobiltà di toga) Politica economica: controllo dello Stato sull’economia Politica estera: rafforzamento della potenza del proprio Stato sugli altri Modello seicentesco: la Francia di Luigi XIV

Monarchia costituzionale Forma di governo, in cui il potere del sovrano è vincolato dalle precise norme giuridiche e consuetudinarie sancite da una costituzione (scritta o non scritta) Divisione dei poteri: potere esecutivo (re), potere legislativo (parlamento), potere giudiziario (magistratura) Il potere del sovrano è limitato e revocabile. Politica interna: indipendenza del parlamento e della magistratura, indipendenza della Chiesa, rispetto delle libertà individuali (associazione, culto, opinione, impresa) Politica economica: liberismo. Lo stato non controlla direttamente l’economia, ma lascia libertà d’iniziativa ai privati. Politica estera. Modello seicentesco: l’Inghilterra di Guglielmo d’Orange

La Francia di Luigi XIV

Le premesse Nel 1643 alla morte del re Luigi XIII, prende la reggenza la regina Anna d’Austria in nome dell’erede al trono che è ancora bambino. Nel 1642 alla morte di Richelieu prende il potere il cardinale Mazarino che impone una rigida politica fiscale, per rimpinguare le casse pubbliche, svuotate dalle spese di guerra. Le rivolte contadine: impoveriti dalle carestie, dalla pressione fiscale, indeboliti dalle malattie e fomentati dai nobili, i contadini si ribellano più volte tra il 1643 3 il 1644 La fronda parlamentare: nel 1648 il Parlamento di rivolta contro la decisione di Mazarino di non pagare per 4 anni le cariche pubbliche. Repressione da parte del principe di Condé. La fronda dei principi: ribellione non organizzata della nobiltà in varie zone della Francia (Bordeaux, Normandia). Repressione delle truppe regie, pace dei Pirenei (1659)

Il re Sole Nel 1661 muore Mazarino e inizia il regno di Luigi XIV che durò fino alla sua morte nel 1715. Il sole diventa simbolo del potere regio, a rappresentare la sua centralità e la sua supremazia su qualsiasi altro potere presente nello Stato Il potere del re emana direttamente da Dio

La politica interna Sottomissione di tutti i poteri tradizionali: Chiesa, nobiltà, Parlamenti, Stati generali (mai convocati) Creazione di una fitta burocrazia alle sue dirette dipendenze e di provata fede: ministri, funzionari, intendenti (inviati nelle province con compiti di esazione delle imposte, amministrazione della giustizia, resoconto e inchiesta), scelti tra la nobiltà di spada e la borghesia. Gli incarichi erano revocabili. Emarginazione della nobiltà, relegata a Versailles, lontano dai propri territori d’origine sui quali esercitava un grande potere, impegnata nei rituali della rigida etichetta di corte.

La politica religiosa Limitazione della libertà di culto: nel 1685 revoca l’editto di Nantes ed emana l’editto di Fontainebleu, che vietava il culto protestante in Francia. Conseguenza: esodo di ugnotti che portano le loro competenze professionali all’estero, arricchendo i paesi riceventi e indebolendo la Francia. Contro il giansenismo, ispirato dal teologo Giansenio, incline ad una spiritualità intima e interiore, avversa alla ritualità controriformata, praticato nel monastero di Port Royal, seguaci importanti come Cartesio e Racine. Luigi XIV ottiene prima la scomunica dei giansenisti da parte del papa Clemente XI con al bolla Unigenitus nel 1713 e fa radere al suolo il monastero. Rafforzamento del gallicanesimo, tradizionale autonomia del clero francese. Nel 1682 vescovi e cardinali francesi affermarono la supremazia del re e l’indipendenza dal papa per le questioni temporali. Nel 1693 il gallicanesimo viene abrogato per pianare le tensioni con il papato.

La politica economica e fiscale Il ministro delle finanze e dell’economia, Colbert, è il più stretto collaboratore del re (alti costi della politica assolutistica) Razionalizzazione del prelievo fiscale: riduzione dei privilegi fiscali dei nobili, eliminazione delle irregolarità nei prelievi, riduzione delle imposte dirette non pagate dai nobili, riduzione dei costi di esazione. Mercantilismo: introduzione di misure protezionistiche (sgravi fiscali, prestiti a basso tasso di interesse, aumento dei dazi) per ridurre le importazioni e aumentare le esportazioni. Viene incentivata così soprattutto la manifattura di beni di lusso (atelier nationaux) molto richiesti all’estero.

Il sistema fiscale francese Imposte dirette: gravano direttamente sulle persone fisiche e sui loro beni immobili, per lo più i nobili sono esentati Imposte indirette: gravano sui consumi. Es. tassa sul sale, dazi, ecc. Imposte derivanti dall’affitto del terreno di proprietà statale

La politica culturale Costruzione di un’abile politica dell’immagine. Creazione di una cultura ufficiale di stato, tramite la protezione e il finanziamento di artisti, letterati, poeti che esaltassero la gloria del re. Censura e limitazione della libertà di opinione per i dissidenti. Intervento dello stato per ampliare e arricchire le istituzioni culturali, ad es. il Louvre. La costruzione della reggia di Versailles (1661-1689)

La politica estera Aggressività verso gli altri Stati e tentativo di ampliamento della potenza e del controllo territoriale francesi. Numerose guerre: guerra di Devoluzione (1667-1668) contro la Spagna per i Paesi Bassi spagnoli e la Franca Contea. Conclusa con la pace di Aquisgrana, la Francia ottiene 12 città dei Paesi Bassi spagnoli; guerra contro l’Olanda (1672-1678) per rivalersi del precedente tradimento e per ostacolare un potente rivale commerciale. Conclusa con la pace di Nimega, la Francia ottiene altri territori dei Paesi Bassi e la Franca Contea. Negli anni successivi Luigi XIV continua la politica di annessioni, chiamate riunificazioni (sulla base di presunti diritti feudali), conquistando così diverse città delle Fiandre, l’Alsazia, la Lorena e Casale in Piemonte. guerra della lega di Augusta (1688-1697), contro impero asburgico, Province Unite, Svezia, Spagna, coalizzate in funzione antifrancese. Conclusa con la pace di Rijswick, la Francia perde tutti i territori precedentemente conquistati, fuorché l’Alsazia. guerra di successione spagnola (1702-1713), contro Austria, Province Unite, Inghilterra, coalizzate in funzione antifrancese per sventare il rischio di una successione sul trono spagnolo di Filippo d’Angiò, nipote di Luigi XIV. Conclusa con i trattati di Utrecht e Ratstadt (1714) determina un nuovo assetto geopolitico in Europa

La rivoluzione inglese 1. La prima rivoluzione

Lo scontro tra re e Parlamento 1603: morte senza eredi di Elisabetta I. La corona passa al nipote Giacomo I, re di Scozia. Riunificazione dei due regni. Tentativi di politica assolutistica: rafforzamento Chiesa anglicana contro cattolici e puritani. Tensioni e conflitti tra gruppi religiosi. 1640, Congiura delle polveri: i cattolici organizzano un attentato che fallisce al re e al Parlamento a Westminster. Repressione e persecuzione delle minoranze religiose, costrette ad un’emigrazione forzata (es. Padri pellegrini, Myflower, Plymouth); nuovi privilegi per la corte a danno della gentry nuove tasse. Nel 1614 il Parlamento (Camera dei lords, camera dei comuni) si rifiuta di approvare un nuovo inasprimento fiscale.

1625: Carlo I succede a Giacomo I 1625: Carlo I succede a Giacomo I. Accentuazione della politica assolutistica. Nuove tasse senza la convocazione del Parlamento. 1628: il re è costretto a convocare il Parlamento per far fronte alle spese di guerra. Petition of Right, accettata dal re per ottenere l’approvazione di nuove imposizioni fiscali. 1629-1640: il re governa senza convocare il Parlamento. Imposizione di nuove tasse 1637: rivolta scozzese contro l’imposizione dell’anglicanesimo da parte del re. 1640: Parlamento breve. Convocato dal sovrano per ottenere nuove tasse al fine di fronteggiare la rivolta scozzese. Preponderanza dei puritani (Pym, Crowell). Presentazione di una nuova petizione dei diritti. Il re scioglie l’Assemblea dopo tre settimane 1640-1653: Parlamento lungo. Abrogazione di alcune leggi imposte dal re. Richiesta di abrogazione dell’episcopato. Primi conflitti tra gentry e alta aristocrazia.

La guerra civile Esplosione della rivolta irlandese 1642: esplosione della guerra civile. Nord Ovest a favore del re. Sud est a favore del parlamento 1644: prime vittorie dell’esercito del Parlamento e riorganizzazione dell’esercito da parte di Cromwell (volontari retribuiti della piccola borghesia molto motivati) 1647: cattura del re esplosione dei dissidi religiosi all’interno del Parlamento tra presbiteriani (progetto di una chiesa nazionale di stampo calvinista) e indipendenti (Levellers) (libertà religiosa e politica, suffragio universale e sovranità popolare). Il tentativo di Carlo I di approfittare della divisione, accordandosi ora con gli uni ora con gli altri, ricompatta il Parlamento 17 agosto 1748: battaglia di Preston, sconfitta dell’esercito regio e conclusione della guerra civile.

Dalla repubblica alla dittatura 30 gennaio 1649: decapitazione di Carlo I ed epurazione dei membri più moderati del Parlamento Proclamazione del Commonwealth. Cromwell diventa capo della neonata repubblica. Eliminazione dei gruppi più radicali, repressione delle rivolte scozzese e irlandese, protezionismo (Atto di navigazione), prima guerra anglo-olandese. Il conseguente aumento dei prezzi scatena rivolte e contestazioni, spesso intrecciate a ispirazioni di natura religiosa (es. quaccheri, Pennsylvania). Per far fronte alla permanente instabilità sociale si procede ad un rafforzamento della figura del capo dello Stato. Cromwell diventa Lord Protettore e il Parlamento viene ridotto ad una camera sola. Approfittando di questa trasformazione istituzionale Cromwell instaura una dittatura militare. 1558: morte di Cromwell e ripresa della contrapposizione politica 1660: si richiama sul trono Carlo II Stuart.

La rivoluzione inglese 2. La gloriosa rivoluzione

La politica di Carlo II Compromesso con il Parlamento Due nuovi Atti di navigazione che favoriscono la borghesia mercantile Intolleranza religiosa: repressione delle minoranze, Book of Common Prayer Guerra contro l’Olanda per i possedimenti africani (Tangeri), asiatici (Bombay) e americani (New York e New Jersey) Avvicinamento a Luigi XIV e ai cattolici

Le iniziative del Parlamento 1673: Test Act, impediva ai cattolici l’accesso alle cariche pubbliche 1679: tentativo di esclusione dalla successione al trono del fratello di Carlo II, Giacomo, convertitosi al cattolicesimo 1679: Habeas Corpus Act Divisione del Parlamento tra wighs (liberalismo e tolleranza) e tories (monarchia e anglicanesimo)

La Gloriosa rivoluzione 1688: Giacomo II ha un figlio maschio. Pericolo di una successione cattolica al trono. Il Parlamento invoca l’intervento di Guglielmo III d’Orange, marito dell’altra figlia di Giacomo II, Maria. Novembre 1688: Guglielmo III entra trionfalmente a Londra 1689: il Parlamento dichiara decaduto Giacomo II, in quanto non ha rispettato il contratto stipulato con il popolo, e incorona Guglielmo e Maria sovrani d’Inghilterra, Scozia e Irlanda (che non li riconobbero)

La politica liberale di Guglielmo d’Orange 1689: i nuovi sovrani giurano sul Bill of rights. Il re è obbligato a sottoporre al Parlamento qualsiasi imposizione fiscale, la sospensione delle leggi e il mantenimento di un esercito in tempo di pace. Tolleranza religiosa Libertà individuali: stampa, associazione, opinione