61 Ipotesi per lo svuotamento dinamico delle vasche di liquami radioattivi del Reparto di Radioterapia Metabolica - Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio.

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61 Ipotesi per lo svuotamento dinamico delle vasche di liquami radioattivi del Reparto di Radioterapia Metabolica - Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio - Alessandria D.Valentini (1); R.Chirichella (1); R.Reggio (1); O.Testori (2); A.Motta (3) Health Physics Unit, SS Antonio e Biagio Hospital of Alessandria, Italy (2) Nuclear Medicine Unit, SS Antonio e Biagio Hospital of Alessandria, Italy (3) Free Researcher, Alessandria, Italy Scopo Il Reparto di Radioterapia Metabolica (RRM) dispone di 4 vasche di raccolta (capacità: 5000 litri) delle deiezioni dei pazienti affetti da carcinoma differenziato della tiroide e sottoposti a terapia con 131 I. Considerando un consumo giornaliero di 160 litri di acqua per paziente, due pazienti per ciclo terapico, 3000 MBq di Attività escreta per paziente, e due cicli settimanali, ogni vasca si riempie in 3 settimane circa. Per ogni vasca riempita, è richiesto uno stoccaggio di circa tre mesi affinché la concentrazione di Attività decada sotto il limite di 1000 Bq/litro imposto dai DD.LL. 230/95 & 241/00. Date 4 vasche disponibili in sequenza, ne può conseguire un blocco dell’attività clinica, ogni 15 settimane, per un periodo che può durare fino a 3 settimane, dato che il riempimento delle vasche risulta più veloce dello svuotamento. Una volta raggiunto il limite di concentrazione di Attività imposto dalla legge, le vasche di raccolta non riversano direttamente nel sistema fognario cittadino, ma in due grandi vasche interne al sistema di scarico ospedaliero: ci si propone di diluire una determinata frazione di liquami del RRM nel volume d’acqua quotidianamente utilizzato da tutto l’ospedale, e di raccoglierlo in una delle due grandi vasche; in tal modo, raggiunta la concentrazione di Attività al di sotto del valore limite previsto per legge, è consentito lo scarico nel sistema fognario cittadino. Metodi Le due grandi vasche di raccolta dell’Ospedale sono situate sotto il livello della rete fognaria cittadina: una pompa ad immersione le svuota continuativamente. Partendo dal dato tecnico che le due grandi vasche dell’ospedale accumulano complessivamente 5.7·10 4 m 3 in sei mesi, si ottiene che ogni vasca ha una portata (L) di scarico giornaliera di 1.58·10 5 litri/(giorno·vasca). Una sola delle due vasche può raccogliere i liquami, perciò il volume (V) di acqua usata giornalmente dall’intero ospedale è 1.58·10 5 litri. Il limite normativo per scaricare i liquami radioattivi nel sistema fognario pubblico è C lim = 10 3 Bq/litro; l’attività giornaliera A out scaricabile, risulta data da C lim ·V = 158 MBq. Per il principio di cautela, adottiamo un limite più ristretto, pari al 90% di C lim : si può allora convogliare giornalmente nella grande vasca ospedaliera un’attività A unload = 140 MBq. La concentrazione di attività nella grande vasca è: C unload = A unload /V = 886 Bq/litro, inferiore a C lim. Il periodo di inattività può essere ulteriormente accorciato per la diluizione della concentrazione residua nella piccola vasca del Reparto. Con l’ipotesi iniziale che la vasca del RRM sia piena, scaricare giornalmente l’Attività A unload implica:  la concentrazione di Attività residua diminuisce  il volume scaricato è ogni giorno più grande  a causa dei prelievi progressivi, il volume residuo diminuisce ogni giorno. Risultati Con lo scarico giornaliero di 140 MBq nel sistema di raccolta fluidi dell’intero ospedale e nel rispetto del limite normativo C lim, al 30° giorno dal riempimento di una delle vasche di RRM, la concentrazione di Attività residua in una vasca è circa 0.26 MBq/litro (> C lim ), corrispondente a 115 MBq (< A unload ). Pertanto l’intero contenuto residuo della vasca di RRM può essere riversato nella grande vasca dell’ospedale, con una concentrazione di Attività finale in questa di 0.75· C lim < C lim. Conclusioni  Il metodo indicato riduce il tempo di stoccaggio ad un mese anziché tre: si potrebbe evitare il periodo di inattività.  E’ necessario un sistema di scarico computerizzato, e ciascuna vasca dovrebbe essere dotata di un calibratore di flusso.  Questa proposta è più economica rispetto ad altre soluzioni (es: aggiunta di nuove vasche, ricorso a travasi straordinari).