Genova, 22 maggio 2016 Migrazioni, rifugiati e contesto europeo. Qualche riflessione
Sono circa 240 milioni i migranti internazionali nel mondo, pari a più del 3% della popolazione (di cui 1,8 milioni richiedenti asilo e 20 milioni rifugiati) 60 milioni i migranti forzati, inclusi gli sfollati interni (8 milioni in più rispetto al 2013) Principali paesi di origine dei rifugiati : Siria (3,9 milioni di rifugiati + 7,6 milioni sfollati interni) Afghanistan (2,6 milioni di rifugiati) Somalia (1,1 milioni di rifugiati) La popolazione dell’ Africa raddoppierà a metà secolo, raggiungendo 2,5 miliardi, sarà quasi cinque volte la popolazione dell’Ue FONTE: ONU e UNHCR Migrazioni nel mondo
1,2 miliardi di persone sopravvivono con un reddito al di sotto di un dollaro USA al giorno In media gli abitanti del cosiddetto “Nord del mondo” (18,4% della popolazione mondiale) detengono il 46,1% del Pil mondiale, ma l’1% dei ricchi nel mondo detiene da solo il 48% della ricchezza globale 436 miliardi di dollari USA inviati come rimesse verso i paesi in via di sviluppo (con un aumento annuale del 4,4%) e 5,3 miliardi di euro inviati soltanto dall’Italia (-3,8% rispetto al 2013) Mondo: disuguaglianze e sviluppo FONTE: UNDP, ONU, Oxfam, Banca Mondiale, Banca d’Italia
UE: 33,9 milioni di residenti stranieri al 1° gennaio 2014 (6,7% della popolazione totale): 7 milioni in Germania 5 milioni in Italia e nel Regno Unito 4,7 milioni in Spagna, 4,2 milioni in Francia Il dato è al netto delle acquisizioni di cittadinanza (circa un milione nel corso nel 2014) Le autorità comunitarie appaiono decisamente deboli nel far fronte alla complessità e alla portata degli attuali flussi forzati con politiche che non siano di mero contrasto FONTE: Eurostat Immigrazione nell’Ue
FONTE: ISTAT, Ministero dell’Interno, MAECI Crescente tendenza al radicamento stabile Oltre la metà dei non comunitari (54,0%) ha un permesso CE come lungo soggiornante Il 5,4% ha un permesso come familiare di un cittadino Ue Matrimoni misti: nel 2013 (9,4% delle nozze celebrate) Seconde generazioni: tra le e le unità a fine 2014 (stima IDOS) Visti per ricongiungimento familiare: ( nel 2013 ) Oltre 640mila acquisizioni di cittadinanza ( )
FONTE: Ministero dell’Interno, OIM, Eurostat Diritto all’asilo in Italia (2015) AnnoPersone sbarcate Richieste d’asilo Richieste accolte nel 2014: 58,5% su esaminate (media Ue: 44,7%) I dati per il 2015 riguardano i primi 6 mesi. A giugno 2015, dei 78mila richiedenti asilo e titolari di protezione accolti, il 62% si trovava in strutture temporanee e solo il 25% nello Sprar Sbarchi e domande d’asilo Presenze nelle strutture dello Sprar Primi 5 paesi di origine (2015) Eritrea Nigeria Somalia Sudan8.909 Gambia8.123 Prevalenza da Africa subsahariana, ma anche Asia ed Europa
CountryLocationJan-15Feb-15Mar-15Apr-15May-15Jun-15Jul-15Aug-15Sep-15Oct-15Nov-15Dec-15 ItalyCalabria ItalyApulia ItalySicily ItalySardinia ItalyCampania GreeceLesvos GreeceKos GreeceChios GreeceSamos Greece Other Islands :Gli sbarchi nel Mediterraneo – Italia e Grecia Fonte: UNHCR Nella sola isola di Lesbo sono sbarcate nel 2015: persone
L’andamento nel 2016
La narrazione degli sbarchi…sempre uguale nel tempo…
Anno N migranti sbarcati Richieste di asilo Richieste esaminate* sbarchi 1997/ Fonte: Fonte: Elaborazioni Ismu su dati Ministero dell'Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere; e Commissione nazionale per i diritto di Asilo Vent’anni di sbarchi
Diciotto anni di sbarchi 1997/ Circa si riferiscono ad un periodo storico concluso (i flussi d’Albania) gli arrivi nel 2015 di cui circa il 50% non più presenti in Italia La grande maggioranza degli irregolari (stimati tra 400/500mila) arrivano regolarmente, soprattutto con visti turistici, oppure sono persone che hanno perso il titolo anche a causa di una legislazione obsoleta Riepilogando i dati sugli sbarchi
Totale I visti per turismo
Visti per lavoro subordinato Totale Visti per motivi familiari Totale Gli ingressi ordinari
FONTE: Stima del Dossier su varie fonti, dati INPS Il problema sono i costi dell’accoglienza? Totale entrate fiscali e previdenziali ricollegabili ai lavoratori immigrati 16,6 miliardi di euro Totale uscite sostenute per gli immigrati 13,5 miliardi di euro Saldo positivo: 3,1 miliardi di euro Il contributo degli occupati stranieri al Pil (123 miliardi di euro) è stato pari all’ 8,8% del totale Gli stranieri versano in media 7-8 miliardi di contributi all’anno (e si stima almeno 3 miliardi siano rimasti fino ad oggi nelle casse previdenziali) Sono i cittadini non comunitari beneficiari di pensioni previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti (lo 0,2% di tutti i beneficiari) Sono i cittadini non comunitari titolari di pensioni assistenziali (l’1,4% del totale)
Costi e benefici: pensioni Nel 2014 i lavoratori non UE hanno versato all'Inps contributi per circa 8 miliardi di euro, a fronte di prestazioni pensionistiche pari a circa 642 milioni di euro e non pensionistiche pari invece a milioni. Il saldo positivo risulta essere poco meno di milioni. Calcoli ulteriori dimostrano che i contributi versati dagli immigrati servono a pagare la pensione di oltre 600mila italiani ogni anno, contribuendo così alla tenuta del sistema previdenziale. FONTE: MEF
Certamente, visto lo scenario internazionale, serve una governance mondiale o almeno europea delle migrazioni. Tuttavia, nonostante la crisi economica, i numeri ci dicono che il processo di stabilizzazione prosegue e ha una dimensione quantitativa non comparabile, con i numeri delle emergenze umanitarie. Purtroppo i media utilizzano solo una chiave emergenziale. Fare in modo che i canali legali di ingresso diventino più convenienti di quelli irregolari. Lavorare sull’integrazione nel quotidiano, non solo su emergenza e povertà. Adeguare istituzioni, comunicazione, mentalità alla cosmopolitizzazione del mondo: il mondo è diventato più vasto delle nostre idee, abbiamo bisogno di idee capaci di andare più avanti delle strutture mondo attuale. Qualche riflessione conclusiva…..
Grazie per l’attenzione Per contatti: CENTRO STUDI MEDI’ Migrazioni nel Mediterraneo Via balbi 16 – Genova “i pregi delle democrazie liberali non consistono nel potere di chiudere le proprie frontiere, bensì nella capacità di prestare ascolto alle richieste di coloro che, per qualunque ragione, bussano alle porte” (S. Benhabib)