PIANTE Organismi pluricellulari fotosintetici costituiti da cellule eucariotiche vacuolate e con pareti cellulosiche.
Eventi principali nell’evoluzione delle piante Le piante terrestri si sono evolute Oltre 500 milioni di anni fa da alghe caroficee
“Piante a seme nudo”, circa 700 specie, sono le GIMNOSPERME “Piante a seme nudo”, circa 700 specie, sono le piante a seme più primitive Conifere ANGIOSPERME Piante a fiore. 250.000 specie Monocotiledoni e Dicotiledoni
Tutte le piante nonostante la grande variabilità di morfologia attuano processi fondamentalmente simili e sono basate sullo stesso schema architettonico Monocotiledoni (grano, mais, riso, orchidee, bambù) Dicotiledoni (fagioli, rose,, girasole, querce)
Elementi unificanti Autotrofia (fotosintesi) Immobilità Parete cellulare (sostegno meccanico; impermeabilità) Traspirazione Strutture di trasporto per l’acqua e nutrienti (xilema, floema) Crescita indeterminata (meristemi)
Il corpo vegetativo delle piante consiste di due parti: Il sistema radicale Il sistema di parti aeree Sistema di parti aeree: fusto primario, rami Sistema radicale: radice primaria e radici secondarie e terziarie
Ogni organo vegetale consiste di diversi tessuti e ogni tessuto contiene molti tipi di cellule Gli organi vegetali consistono di tre diversi tessuti DERMICO VASCOLARE FONDAMENTALE In complesso questi tessuti contengono circa 40 diversi tipi cellulari Il corpo umano contiene diverse centinaia di tipi cellulari Piante organismi più semplici
Organizzazione dei tre sistemi di tessuti nel corpo vegetativo della pianta
Tessuti dermici Epidermide: in piante giovani: singolo strato di cellule con parete cellulare ispessita rivestita dalla cuticola (differenziamento in tricomi o cellule di guardia nelle foglie e in peli radicali nella radice) Periderma: in piante mature, comprende la corteccia; compare all’inizio dell’ispessimento e dopo la caduta dell’epidermide
Tessuti fondamentali Parenchima: cellule con parete sottile, si trovano in tutti i tessuti. Foglie: fotosintesi (mesofillo) Fusto e radice: accumulo di amido e saccarosio Semi: amiloplasti, corpi proteici e corpi oleosi Floema: cellule compagne Collenchima: pareti cellulari più spesse, allungate, raggruppate in file verticali al di sotto dell’epidermide, con funzione di supporto meccanico Sclerenchima: cellule morte con pareti ispessite e lignificate. Formano fibre che sostengono e proteggono il floema nei fusti
Tessuti vascolari Xilema: elementi dei vasi (tracheidi), cellule allungate, morte con pareti ispessite e lignificate;Trasporto di acqua e soluti dalle radici alle foglie Floema: elementi dei tubi cribrosi cellule cribrose), cellule vitali prive di nucleo e tonoplasto. Trasporto dei fotoassimilati nelle regioni sink della pianta.
LO XILEMA ED IL FLOEMA tessuto vascolare xilema responsabile del trasporto di H2O e nutrienti dalle radici alle foglie floema responsabile del trasporto di H2O e di vari composti nella pianta
XILEMA: trasporto dell’acqua e dei sali minerali
FLOEMA: trasporto dei fotosintati
Sviluppo e differenziamento Piante: immobilità Maggiore capacità di adattamenti fisiologici Minore complessità anatomica rispetto agli animali Crescita indeterminata: mediante attività dei meristemi durante tutto il ciclo vitale Negli animali sviluppo stabilito essenzialmente durante l’embriogenesi
LA CELLULA VEGETALE
cellula eucariotica animale cellula eucariotica vegetale
La cellula eucariota è caratterizzata dalla presenza di un sistema esteso di endomembrane Nella cellula vegetale: Nucleo Reticolo endoplasmatico Golgi Mitocondri Cloroplasti Vacuolo Microcorpi (perossisomi, gliossisomi) Oleosomi
Cloroplasti Tilacoidi
PLASTIDI: Cloroplasti: clorofilla; fotosintesi Cromoplasti: carotenoidi; colorazione di frutti e fiori Leucoplasti:(amiloplasti); accumulo di amido (nei tessuti di riserva del fusto, radice e seme) Le cellule meristematiche contengono proplastidi, che mancano di clorofilla e membrane interne. La luce innesca il differenziamento in cloroplasti. Semi germinanti al buio contengono ezioplasti che contengono i corpi prolamellari
Possiedono un proprio DNA e un sistema di sintesi proteica I cloroplasti (e i mitocondri ) sono organelli semiautonomi Possiedono un proprio DNA e un sistema di sintesi proteica (ribosomi, tRNA) Evoluti da batteri endosimbionti DNA in cromosomi circolari simili a quelli batterici (localizzati in nucleoidi) Genoma cloroplasto circa 145 kilobasi Genoma mitocondrio 200 kilobasi Il DNA del cloroplasto codifica per: rRNA, tRNA, Rubisco LS, e molte altre proteine necessarie alla fotosintesi
GLICOSILGLICERIDI
captazione energia della luce (reazioni alla luce) produzione ATP e NADPH
utilizzazione NADPH e ATP per la riduzione di CO2 e la sintesi di zuccheri (reazioni al buio)
ORGANIZZAZIONE DELL’APPARATO FOTOSINTETICO
VACUOLO riserva digestione omeostasi ionica difesa da patogeni Membrana del tonoplasto
Vacuoli In cellule giovani provacuoli che si originano dal trans Golgi network A maturità i provacuoli si fondono a formare grandi vacuoli che occupano gran parte del volume cellulare Raggiungimento di grandi dimensioni delle piante consentendo economia biosintetica. Contengono: acqua, ioni inorganici, zuccheri, enzimi, e metaboliti secondari (difesa da organismi patogeni) Ricchi di enzimi idrolitici: proteasi, ribonucleasi glicosidasi; ruolo litico dei vacuoli, rilascio di tali enzimi nel citosol durante processi degradativi come la senescenza Vacuoli specializzati in accumulo di proteine –corpi proteici- nei semi di alcune specie
L’accumulo di soluti garantisce al vacuolo la forza motrice osmotica per l’assorbimento di acqua, necessaria alla distensione cellulare vegetale Pressione di turgore necessaria alla crescita generata per via osmotica e responsabile del portamento ortotropo delle specie erbacee che mancano di tessuti lignificati di sostegno
Microcorpi Compartimenti circondati da una singola unità di membrana specializzati in particolari vie metaboliche Perossisomi: presenti in tutti gli eucarioti nelle piante si trovano negli organi Fotosintetizzanti Rimuovono atomi di H da substrati consumando O2 RH2 + O2 R+ H2O2 H2O2 H2O + ½ O2 Il substrato è l’acido glicolico (FOTORESPIRAZIONE) Gliossisomi presenti nei semi che accumulano grassi contengono gli enzimi del ciclo del gliossilato che converte gli acidi grassi di riserva in zuccheri, traslocati al germoglio per fornire energia durante la germinazione.
RH2 + O2 R + H2O2 H2O2 H2O + ½ O2 (CATALASI)
FOTORESPIRAZIONE
GLIOSSISOMI
CORPI OLEOSI Strutture di accumulo dei trigliceridi
Apparato del Golgi Rimozione mannosio; OH- glicosilazione (serina, treonina, tirosina)
Nei vegetali Golgi sito di sintesi delle emicellulose e pectine componenti della parete cellulare
LA PARETE CELLULARE
FUNZIONI DELLA PARETE CELLULARE Conferimento della forza meccanica Mantenimento della forma Controllo dell’espansione Controllo del trasporto intercellulare Protezione da microorganismi patogeni Produzione di molecole segnale
forma cellulare protoplasti parenchima fogliare epidermide petali tracheide tricoma protoplasti
La parete cellulare non è una struttura uniforme ma varia in composizione e aspetto nei vari tipi cellulari
LA PARETE CELLULARE LAMELLA MEDIANA Si forma nelle fasi finali della mitosi ed è comune a cellule contigue PARETE PRIMARIA Si forma nelle cellule in crescita Struttura simile in tutte le cellule Spessore da 0.1 µm a 1 µm PARETE SECONDARIA Tipica delle cellule che hanno completato il processo di sviluppo È formata da più strati Ha una composizione e struttura altamente variabile (lignina)
parete primaria lamella mediana pareti secondarie
Formazione della piastra cellulare (precursore parete cellulare) fragmoplasto
PLASMODESMI
parete cellulare primaria Cellule che non hanno completato l’accrescimento parete cellulare secondaria Cellule che hanno completato l’accrescimento Componenti: Polisaccaridi (cellulosa, emicellulose, pectine) (85%) proteine strutturali Nella parete secondaria : Lignina
Componenti della parete cellulare
Principali zuccheri costituenti della parete cellulare anomeria e Principali zuccheri costituenti della parete cellulare
LA CELLULOSA polimero lineare di D(+)glucosio in legame (14) costituisce circa il 30% del peso delle pareti primarie struttura a microfibrille il grado di cristallizzazione e polimerizzazione è più elevato nelle pareti secondarie l’orientamento delle microfibrille di nuova sintesi è perpendicolare all’asse di crescita della cellula
lunghezza catene: da circa 2000 a circa 20000 residui di glucosio dimensioni microfibrille: da circa 30 catene (alghe) a circa 200 catene diametro 5-15 nm)
TRA LE CATENE DI CELLULOSA LEGAMI IDROGENO TRA LE CATENE DI CELLULOSA
STRUTTURA DELL’AMIDO
(1-4) b-D-glucano (n) + UDP-glucosio (1-4) b-D-glucano (n+1) + UDP complesso enzimatico della cellulosa sintasi famiglia multigenica CesA (1-4) b-D-glucano (n) + UDP-glucosio (1-4) b-D-glucano (n+1) + UDP
Saccarosio sintasi: Saccarosio + UDP UDP-Glucosio + Fruttosio
MATRICE fase amorfa della parete alto contenuto in H2O polisaccaridi emicellulose pectine proteine HRGP (estensine) GRP PRP AGP
EMICELLULOSE gruppo eterogeneo di polisaccaridi alta variabilità (tessuti, specie) XILOGLUCANI XILANI GLUCANI MANNANI GLUCOMANNANI non formano fibrille perché ramificati o non lineari
Sintetizzate nel Golgi da glucosiltrasferasi famiglia multigenicaCsI
XILOGLUCANI 9-3000 kDa 20% peso secco dicotiledoni 2% peso secco monocotiledoni polimero di unità di D(+)glucosio in legame (14), con residui di xilosio legati in posizione 6 allo xilosio è legata una molecola di galattosio in posizione 2 spesso al galattosio è legata una molecola di fucosio
La presenza di catene laterali negli xiloglucani impedisce la formazione di fibrille come nella cellulosa La lunghezza delle catene di xiloglucano è tale (50-500 nm) che essi possono legare Insieme diverse fibrille di cellulosa (distanza 20-40 nm)
emicellulose più abbondanti nella parete primaria delle monocotiledoni XILANI emicellulose più abbondanti nella parete primaria delle monocotiledoni polimero lineare di D-xilosio in legame (14) diverse catene laterali in posizione O-2 e O-3 (arabinosio e acido 4-ossi-metil glucuronico)
tipici delle graminacee GLUCANI tipici delle graminacee polimeri di D(+) glucosio in legame (13) e (14)
GLUCOMANNANI tipici delle conifere D(+)glucosio e D(+)mannosio in rapporti variabili, in legame (14) galattosio in legame (16)
mannosio in legame (14) MANNANI endosperma dei semi mannosio in legame (14)
PECTINE Gruppo eterogeneo di polisaccaridi contenenti uno zucchero acido, l’acido galatturonico, e residui di ramnosio, arabinosio, galattosio e xilosio Il gruppo acido può essere esterificato formano gel in presenza di ioni bivalenti (gelatine di frutta)
Omogalatturonano (acido poligalatturonico) polimero lineare di unità di acido -D galatturonico unite da legami 1-4 (circa 200 unità, 100 nm)
Ramnogalatturano Tipo I è la pectina più abbondante. Polimero composto da unità ripetute del disaccaride 2)-D-Rha-(14) -D-GalA-(1 catene laterali legate al Rha (15 o 14)
Ramnogalatturonano Tipo II struttura molto complessa (almeno 10 zuccheri differenti) forma dimeri (legami con boro)
I gruppi carbossilici delle pectine possono essere esterificati (CH3O-) enzimaticamente in genere nel Golgi durante la biosintesi prevenendo così l’interazione con il calcio e riducendo la gelificazione; una volta secreti parte dei gruppi esterici possono essere rimossi dalle pectina metil esterasi
ESTENSINA (HRGP) motivo Ser-(Hyp)4 PROTEINE DELLA PARETE ESTENSINA (HRGP) motivo Ser-(Hyp)4 residui di idrossiprolina glicosilati (arabinosio) alcune serine glicosilate (galattosio) forma legami intermolecolari insolubile FUNZIONE STRUTTURALE limitazione dell’estensione cellulare resistenza a patogeni
ESTENSINA (HRGP) Localizzate nel cambio, nel parenchima del floema e negli sclerenchimi
PROTEINE DELLA PARETE PRP (proline-rich protein) GRP (glycine-rich protein) AGP (proteine arabino galattaniche)
GRP : 70% di glicina; localizzate nei vasi xilematici PRP: unità ripetitiva Pro-Pro-X-X-Lys; localizzate nei vasi xilematici, nelle fibre e nel cortex La quantità varia a seconda del tipo cellulare la maturazione o diversi stimoli p es l’attacco di patogeni
AGP: altamente glicosilate, arabinogalattano (90%)
COME INTERAGISCONO I DIVERSI COMPONENTI DELLA PARETE?
legami tra pectine
modello trama-ordito
ESPANSIONE CELLULARE Determinata dal TURGORE CELLLULARE La direzionalità è determinata dalla struttura della parete ORIENTAMENTO DELLE MICROFIBRILLE DI CELLULOSA Orientamento isotropo Orientamento anisotropo (trasversale all’asse di crescita)
LA CRESCITA PER DISTENSIONE AUMENTO DELLE DIMENSIONI SENZA DIVISIONE CELLULARE CONSENTE ALLE PIANTE DI RAGGIUNGERE DIMENSIONI NOTEVOLI CON RISPARMIO ENERGETICO E BIOSINTETICO (espansione della superficie fogliare per la cattura dell’energia luminosa)
Il vacuolo accumula sostanze aumenta la concentrazione osmotica determinando una diminuzione del potenziale idrico aumento della P di turgore (0,3-1 MPa) vacuolo Se la parete si rilassa, sotto la spinta del turgore la cellula aumenta di volume CRESCITA PER DISTENSIONE
IL FATTORE DI RILASSAMENTO ELLA PARETE E’ IL PROTONE INFATTI LA CRESCITA PER DISTENSIONE E’ CHIAMATA ANCHE CRESCITA ACIDA LA CRESCITA E’ ACCOMPAGNATA DA UN ABBASSAMENTO DEL pH DELLA PARETE CELLULARE
crescita per distensione Le espansine a valori di pH acidi sono in grado di interferire con la formazione dei legami idrogeno tra i polisaccaridi di parete H+
Enzimi in grado di modificare la parete cellulare Espansine: rompono i legami idrogeno (in arabidopsis 2 famiglie multigeniche EXPA; EXPB) Egasi (endoglicosidasi) : tagliano (1-4)b-d glucani (xiloglucani e cellulosa) dall’ interno XET (xiloglucanoendotraniglicosilasi): tagliano e riformano legami tra catene di xiloglucani Glicosidasi: rimuovono monosaccaridi dalle estremità non riducenti di polisaccaridi o oligosaccaridi
XET: associate al meccanismo di crescita per distensione
PARETE SECONDARIA cessazione crescita ispessimento della parete primaria per stratificazione di materiale forma cellulare sostegno meccanico della pianta difesa riduzione della traspirazione componenti: cellulosa (in strati sovrapposti) cuticola (cutina e cere) suberina lignina
Organizzazione della parete cellulare in cellule con parete secondaria (tracheidi)
LIGNINA polimero di natura fenolica costituenti: alcol coniferilico alcol sinapilico alcol cumarilico
la via metabolica inizia dalla fenilalanina, che si forma dalla via dell’acido scichimico PAL= fenilalanina ammoniaca liasi enzima regolatore del metabolismo secondario sotto il controllo (enzima inducibile) di: luce ormoni ferite infezioni fungine
perossidasi: emoproteina H2O2-dipendente la polimerizzazione avviene mediante un meccanismo ossidativo che comporta la formazione di radicali liberi perossidasi: emoproteina H2O2-dipendente laccasi: ossidasi O2-dipendente non esiste una unità ripetitiva
Parete secondaria Lignina Xilani invece di xiloglucani Maggiore percentuale di cellulosa Microfibrille orientate parallelamente
da microorganismi patogeni Fonte di molecole segnale Protezione da microorganismi patogeni Fonte di molecole segnale