Fil Ling 14-15 Lezioni 8-9, 2-3-15. Chiarimento (12)ogni uomo ama una donna. (12a)  x(x è un uomo   y(y è una donna & x ama y)); (12b)  y(y è una.

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Transcript della presentazione:

Fil Ling Lezioni 8-9,

Chiarimento (12)ogni uomo ama una donna. (12a)  x(x è un uomo   y(y è una donna & x ama y)); (12b)  y(y è una donna &  x(x è un uomo  x ama y)). In questi esempi della lezione precedente ho usato per semplicità "è un uomo", ecc. invece di abbreviazioni come "U", ecc: (12a')  x(U(x)   y(D(y) & A(x,y)));

Il dualismo semantico di Frege

Il puzzle di Frege sul riferimento (1) la stella della sera è la stella del mattino (2) la stella della sera è la stella della sera L'enunciato (1) è informativo L'enunciato (2) non è informativo (3) Giovanni crede che la stella della sera è un pianeta ??? (4) Giovanni crede che la stella del mattino è un pianeta

Intensionale vs. estensionale In un contesto intensionale NON posso scambiare termini che denotano lo stesso oggetto senza alterare il valore di verità – è possibile che il numero dei pianeti sia pari – ??? è possibile che nove sia pari In un contesto estensionale posso scambiare termini che denotano lo stesso oggetto senza alterare il valore di verità – Mozart è un musicista – L'autore del Flauto magico è un musicista

La risposta di Frege – Distinzione tra senso (Sinn) e referente (Bedeutung) – il senso determina il referente – senso di "=": una relazione tra due sensi (distinti) che sussiste se entrambi i sensi determinano lo stesso referente – trattamento dei contesti intensionali: il senso diventa referente

Distinzione tra senso e referente Il senso (Sinn) è un'entità astratta, un concetto (nel senso ordinario di "concetto", ma attenzione all'uso peculiare che fa Frege della parola "concetto") Il referente (Bedeutung) è l'entità (nella realtà fisica) a cui rimanda il senso I sensi sono concepiti platonicamente come esistenti in un "terzo regno" (né realtà fisiche, né mentali)

Il senso determina il referente ma non viceversa (1) se il senso di E1 e il senso di E2 sono identici allora i referenti di E1 ed E2 sono identici – Es: "la stella della sera" e "the evening star" (2) Se i referenti di E1 ed E2 sono identici, non necessariamente i loro sensi sono identici – es. "la stella della sera" e "la stella del mattino"

Composizionalità dei sensi senso del termine singolare ---> senso o concetto INTENSIONALE individuale (Napolitano inteso come concetto che identifica una persona in particolare) senso del termine generale ---> senso o concetto INTENSIONALE generale (... è un uomo) senso dell'enunciato ----> pensiero (proposizione) (Napolitano è un uomo) i sensi individuali e quelli generali si combinano COMPOSIZIONALMENTE per dar vita a pensieri (proposizioni)

Composizionalità dei referenti referente di termine singolare ---> oggetto (il pianeta Venere) referente di termine generale ---> classe di oggetti (più precisamente, per Frege, concetto ESTENSIONALE, inteso come funzione da oggetti a valori di verità (classe dei pianeti) Funzione: argomento o argomenti ----> valore referente di un enunciato ---> valore di verità (V o F)

Fil Ling Lez. 10,

Composizionalità dei referenti referente di termine singolare ---> oggetto (il pianeta Venere) referente di termine generale ---> classe di oggetti (più precisamente, per Frege, concetto ESTENSIONALE, inteso come funzione da oggetti a valori di verità (classe dei pianeti) Funzione: argomento o argomenti ----> valore referente di un enunciato ---> valore di verità (V o F)

Identità senso di "=" ----> relazione tra due sensi individuali che sussiste quando entrambi determinano lo stesso referente referente di "=" ----> funzione a due posti che dà come valore V soltanto nel caso in cui i posti sono occupati dallo stesso oggetto NB: questa non è una definizione di "=" (sarebbe circolare perché userebbe "stesso" nel definiendum)

Contesti intensionali I sensi ordinari diventano referenti Al posto dei sensi ordinari, ci sono sensi di livello superiore (1) Giovanni crede che la stella del mattino è un pianeta (2) la stella della sera è la stella del mattino (3) non è vero che Giovanni crede che la stella della sera è un pianeta La frase (1) riguarda il senso di "la stella del mattino", poiché esprime una relazione tra Giovanni ed un pensiero che ha tale senso tra i suoi costituenti La frase (2) riguarda invece il referente di "la stella della sera", così come (4) la stella della sera è un pianeta

Esprimere e denotare Frege distingue tra senso e referente La relazione che lega un termine al suo senso la chiamiamo esprimere La relazione che lega un termine al suo referente la chiamiamo denotare o riferirsi o far riferimento

Come Frege risolve il puzzle del riferimento (1) Giovanni crede che la stella del mattino è un pianeta (2) la stella della sera è la stella del mattino (3) Giovanni crede che la stella della sera è un pianeta Nella frase (1) "la stella del mattino" DENOTA il senso che esprime nei contesti estensionali (il suo senso ordinario) e quindi ESPRIME un senso di livello superiore Nella frase (2) "la stella del mattino" DENOTA il pianeta Venere (il suo referente ordinario) ed ESPRIME il suo senso ordinario Quindi, "la stella del mattino" significa due cose diverse nelle due frasi e perciò NON possiamo applicare la legge di sostituibilità degli identici

Ambiguità sistematica Per Frege tutti i termini sono sistematicamente ambigui perché cambiano di senso e referente a seconda che si trovano in un contesto intensionale o estensionale Confrontare con: Aristotele è un filosofo Aristotele (Onassis) è il secondo marito di Jacqueline Kennedy il secondo marito di Jacqueline Kennedy è un filosofo

Rappresentazione della gerarchia dei sensi Contesto estensionale (La sm è un pianeta) referente primario di "a" = r("a") senso primario di "a" = s("a") Contesto intensionale di primo livello (Giovanni crede che la sm è un pianeta) referente secondario di "a" = s("a") senso secondario di "a" = s(s("a")) Contesto intensionale di secondo livello (Marta desidera che Giovanni creda che la sm è un pianeta) Ecc.

Gerarchia dei sensi e sostituibilità degli identici (1) Giovanni crede che la sm è un pianeta Livello del referente: r("Giovanni")+r("crede") +[s("la sm") + s("è un pianeta")] Livello del senso: s("Giovanni")+s("crede") +[s(s("la sm"))+ s(s("è un pianeta"))] (2) la sm = la ss Livello del referente: r("la sm")+r("=")+r("la ss") Il "significato globale" (referente/senso) di "la sm" cambia nel passaggio da (1) a (2) Ecco perché non possiamo applicare la legge di sostituibilità degli identici, ossia: a = b, P(a), quindi P(a/b)