La fabbrica delle storie

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Scuola dell’infanzia Falcone a.s
Advertisements

SUPERARE IL PANICO.
Anna Maria FAVORINI Il Contratto Educativo e Didattico.
Giugno Dal pensiero lineare al pensiero complesso: educare “alla” e “attraverso” la complessità Giugno
La struttura del testo narrativo
IL GENIO DELLA PORTA ACCANTO.
L’ascolto Sapere ascoltare e un fatto psicologico diverso dall’udire, che è invece un fenomeno fisiologico. È la prima competenza comunicativa che apprendiamo,
NARRAZIONE E RESOCONTO
Formazione sul campo: presentazione esperienze Pescara, 10 settembre 2012.
In occasione del 60° anniversario della
O C C O R R E non è E La scoperta, come la sorpresa, favorisce soltanto una mente ben preparata.
Il processo di apprendimento non è accumulo nella mente di una serie di dati acquisiti a ttivare la partecipazione d dellalunno al processo che rende.
LA NARRAZIONE Attività complessa che consente di cogliere il funzionamento di numerosi processi psicologici e che comprende limpiego di: abilità linguistiche.
AIF – ANISN - DDSCI MIGLIORAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI DI BASE MODULO SCIENZE 10 marzo 2006.
Istituto Comprensivo di Ronco Scrivia
L’apprendimento trasformativo
CdL in Scienze della Formazione nelle organizzazioni
Elementi di narratologia
Il Tempo della Narrazione
MACROSCOPI DELLA LETTURA NELLA SCUOLA PRIMARIA
Gli elementi fondamentali
LA CREAZIONE DEL COSMO L'umana necessita' di rispondere a domande del tipo “chi ha fatto il mondo?” o “da dove veniamo?”
“Per far crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”
L’AMICIZIA.
Restituzione questionario
ANCHE I GENITORI VANNO A SCUOLA!
sensibilizzare e diffondere specifiche conoscenze sulle diverse tipologie di DSA; costruire reti di collaborazione per rilevare e sperimentare strategie.
3°E La PEDOFILIA Lavoro di : BEATRICE AMO LAURA BRUNASSO
Insegnare: il modo adulto di imparare
Laboratorio di Problemi
1. K. Pomian, «Natura, storia, conoscenza», Enciclopedia Einaudi Lopposizione tra storia e favola o, il che è lo stesso, fra storia e immaginazione,
Finalità scuola dell’infanzia sviluppo idendità sviluppo autonomia sviluppo competenza sviluppo cittadinanza.
DIDATTICA DELLA MATEMATICA TFA A059
Narratologia - Focalizzazione
Università degli Studi di Padova Facoltà di Scienze della Formazione
L'AUTOBIOGRAFIA.
Discorso indiretto libero
Quando fa bene dire “NO”
EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’
Si può parlare di EGOCENTRISMO nell’adolescenza?
La sintesi a priori e la “rivoluzione copernicana”
Progetto Pluriennale Ambiente Scuola dell’Infanzia Panicale
Il Vangelo secondo MARCO.
Il racconto d’avventura
Il diario La parola diario deriva dal latino diarium e ha la stessa radice della parola dies, che significa “giorno”. Un diario, infatti, si scrive quasi.
Finalità generale della scuola: sviluppo armonico e integrale della persona all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale.
Ogni esperienza tramandata dai nostri cari finisce in qualche modo per segnarci, inconsapevolmente.
Il diario La parola diario deriva dal latino diarium e ha la stessa radice della parola dies, che significa “giorno”. Un diario, infatti, si scrive quasi.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELL’EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE DIDATTICA GENERALE - MODULO A I SEMESTRE.
Funzione rieducativa della pena
IL NARRATORE p Nel racconto dobbiamo distinguere:
1 Cominciare l’opera Giunti a questo punto, disponiamo di tutti gli elementi teorici e pratici per cominciare a scrivere un romanzo (o un racconto). Prima,
UN LIBRO SENZA ETà “Questa storia mi ha veramente commosso”: è stato il primo commento alla fine delle letture animate del libro “Le avventure di Pinocchio”.
Teoria: si postulano delle relazioni tra eventi, comportamenti, etc. per spiegare un fenomeno. Le teorie possono derivare da problemi con altre teorie,
Prof. Marco Mannucci Nuove tecnologie per la didattica Pisa Corso docenti neo assunti in ruolo.
Scuola primaria ‘’Carlo Bresciano’’ Levaldigi
Ti racconto la croce Lo sguardo di Gesù verso i suoi discepoli.
Il punto di vista (focalizzazione) da: A. Bernardelli-R
IL TESTO NARRATIVO I testi narrativi si distinguono dagli altri testi in quanto raccontano una storia.
Storytelling e apprendimento Giuliana DETTORI ITD CNR Genova Fumetto ed educazione sanitaria nell’era digitale Repubblica di San Marino 24 settembre 2015.
STRUMENTI PER L'ANALISI
Elementi di narratologia
ELEMENTI DELLA CARATTERIZZAZIONE DEL PERSONAGGIO (pp )
LE DOMANDE  Chi fa le domande dirige il colloquio!  I clienti all ’ inizio si aspettano le domande  Hanno come obiettivo la facilitazione del colloquio.
DIGITAL STORYTELLING E INTERVENTI EDUCATIVI. Gli impieghi del racconto Siamo così bravi a raccontare che questa facoltà sembra «naturale» quasi quanto.
Strumenti del mestiere RYS &. Sono strumenti del metodo che servono ad aiutare i rover e le scolte a migliorare la conoscenza di se stessi e del loro.
L A SCELTA Dott. Carlo RAIMONDI 1. COS’E’ LA SCELTA? Processo di pensiero che prevede la selezione di una soluzione tra le possibili pensate ai fini della.
Quali spazi all’interno del nido per stimolare i diversi linguaggi e le relazioni adulto bambino, bambino/ bambino? E in quale relazione con l’esterno?
II Circolo Didattico Pompei Istituto Compresivo “M.Della Corte” Scuola primaria paritaria B.Longo Scuola S.S.P.G. paritaria B.Longo “Noi in rete” Azioni.
Dall’esperienza di qualcuno che si prende cura di noi comincia il senso dell’esserci e si costituisce la dimensione originaria dell’educare. L’esperienza.
Transcript della presentazione:

La fabbrica delle storie

Bruner rappresenta un riferimento per ciò che attiene il ruolo del pensiero narrativo nella strutturazione della realtà.

1. Gli impieghi del racconto (Bruner, capitolo primo) La nostra frequentazione dei racconti comincia presto nella vita e continua senza sosta. Siamo così bravi a raccontare che questa facoltà sembra «naturale» quasi quanto il linguaggio. Addirittura modelliamo i nostri racconti, senza alcuno sforzo, per adattarli ai nostri scopi (a cominciare dalle piccole astuzie per gettare la colpa del latte versato sul fratellino minore), e quando gli altri fanno la stessa cosa ce ne accorgiamo.

1. Gli impieghi del racconto (Bruner, capitolo primo) Il senso del racconto il senso della vita (…) raramente ci chiediamo quale forma venga imposta alla realtà quando le diamo la veste di un racconto. Il racconto ha la capacità di modellare l’esperienza (raccontando attribuisco forma e senso alla quotidianità) «la finzione letteraria – amiamo dire – non si riefrisce ad alcunché nel mondo, ma fornisce soltanto il senso delle cose. Eppure, è proprio quel senso delle cose, spesso derivato dalla narrativa che rende in seguito possibile la referenza della vita reale».

1. Gli impieghi del racconto (Bruner, capitolo primo) Cose utili che sappiamo sulla narrativa. Il racconto è uno strumento non tanto per risolvere i problemi, quanto per trovarli. (…) un racconto comincia con qualche infrazione dell’ordine prevedibile delle cose. Qualcosa va storto, altrimenti «non c’è nulla da raccontare». L’azione del racconto descrive i tentativi di superare o di venire a patti con l’imprevista infrazione e con le sue conseguenze. E alla fine c’è un risultato, una soluzione di qualche tipo.

I racconti sono sempre narrati a qualche prospettiva particolare. 1. Gli impieghi del racconto (Bruner, capitolo primo) Cose utili che sappiamo sulla narrativa. Sono necessari un narratore, un soggetto che racconta e un oggetto che è raccontato. I racconti sono sempre narrati a qualche prospettiva particolare. Narrare una storia equivale non tanto a invitare ad essere come essa è, bensì a vedere il mondo come si incarna nella storia. Col tempo la condivisione di storie comuni crea una comunità.

1. Gli impieghi del racconto (Bruner, capitolo primo) Perché usiamo il racconto per descrivere la vita? Perché non immagini, o elenchi di date e di luoghi, o i nomi e le qualità dei nostri amici e nemici? Perché questa predilezione, apparentemente innata, per il racconto? Guardiamoci dalle risposte troppo facili! Anche l’etimologia ci avverte che narrare deriva sia dal latino narrare, sia da gnarus, che è «chi sa in un particolare modo» – il che ci fa pensare che il raccontare implichi sia un modo di conoscere, sia un modo di narrare, in una mescolanza inestricabile.

2. La creazione narrativa del sé (Bruner, capitolo terzo) Funzione della narrazione Con i racconti impariamo non solo a conoscere, ma soprattutto ad affrontare gli imprevisti. Il racconto rappresenta il modo per far fronte alla peripeteia ovvero la difficoltà. «Nel processo del parlare o dello scrivere, le esperienze si trasformano, filtrate attraverso il linguaggio, in eventi verbalizzati». ATTI PERFORMATIVI

2. La creazione narrativa del sé (Bruner, capitolo terzo) Funzione della narrazione Le nostre storie non solo raccontano, ma impongono a ciò che sperimentiamo una struttura e una realtà irresistibile; addirittura un atteggiamento filossofico.