Declino dei sistemi di grande impresa e tenuta dei sistemi distrettuali e del quarto capitalismo Artimino, 8 Ottobre 2012 Fulvio Coltorti Area Studi Mediobanca
2 Analisi discutibili “i maggiori ostacoli all’attività di internazionalizzazione vengono identificati nella ridotta dimensione di impresa, nella scarsa disponibilità di capacità manageriali” (F. Saccomanni, Bankitalia, 14/6/2012) “le perdite di quota dell’Italia sulle esportazioni mondiali sono… spiegate da un puro effetto di persistente specializzazione settoriale in settori a crescita relativamente lenta” (F. Onida, Univ. Bocconi, seminario Confindustria 28/6/2012) “il più grave degli svantaggi competitivi: quello relativo alla produttività del lavoro… in anni, abbiamo perso almeno 10 punti rispetto alla media europea, ancora di più rispetto alla Germania e alla Francia” (Ministro Passera a La Stampa, 30/8/2012)
Grande impresa vs Distretti e Quarto capitalismo La debolezza di risposta alla crisi internazionale che si manifesta dal 2008 non deriva da difficoltà nell’internazionalizzazione delle imprese né dalla debolezza del tessuto delle PMI…
4 Quando iniziano i problemi? Su dati Eurostat PIL dell’Italia in rapporto a quello di Francia e Germania sommate assieme
5 Quote di mercato della manifattura italiana Su dati Eurostat Valore aggiunto della manifattura italiana in rapporto a quello di Francia, Germania e Regno Unito sommati assieme
6 Saldi export-import delle province italiane (miliardi di euro) Su dati Istat PGI = province di grande impresa ; PDI = province distrettuali ; PR = province residue ; tutti i beni e servizi
7 Saldi export-import della manifattura italiana Su dati Istat Classificazione in base ai produttori prevalenti dei beni commerciati (esclusa raffinazione e coke)
8 Industria italiana: dove nascono le difficoltà Su dati Istat Fatturato mensile delle imprese – medie mobili di indici con base Dicembre 2008 = 100 ; utilizzo capacità calcolata sul max da Dic 2008
9 Manifattura italiana: la produttività Su dati Eurostat Valore aggiunto lordo per occupato: rapporti Italia/Germania e Italia/Francia
10 Nel lungo periodo I motori per il “nuovo” sviluppo stanno nei sistemi locali distrettuali e del Quarto capitalismo
Cosa sta accadendo nei distretti? Metodologia
12 Metodologia: la base dati Dati Istat (Asia) e Mediobanca (Mediobanca-Unioncamere). Caveat: codifiche mutate nel 2008 (da Ateco2002 ad Ateco2007) per i dati Istat, dettagliati a livello territoriale solo con 2 digit Cautela nelle interpretazioni: ricordiamo Marshall e cerchiamo le “tendenze” indotte dai cambiamenti nei fattori Due approcci: Per area: in base alla natura prevalente distrettuale (42,5 province); le altre sono di grande impresa (28,5) e residue (36); tutta la manifattura Per distretto: assunti i distretti Mediobanca-Unioncamere individuati in base alla provincia e al settore di specializzazione; 85 distretti ridotti a 65 per le sovrapposizioni Poli: assunti quelli individuati da Gherardini (Ramella & Trigilia 2010); degli originari 39 due corrispondono a DI e 7 si sovrappongono; quindi le entità considerate sono 30
13 Le tipologie del cambiamento nei distretti e poli Tipologie Addetti alle unità locali nei DI e Poli Dipendenti delle medie imprese Export dei distretti Dati disponibili Sviluppo complessivo del DI / Polo +++ Sviluppo complessivo con export in calo ++- Espansione del DI classico / Polo +-+ Espansione con export in calo +-- Consolidamento medie imprese -++ Consolidamento MI con export in calo -+- Ristrutturazione del DI / Polo --+ Crisi complessiva del DI --- Variazioni positive +, negative -, tra il 2001 e il 2007
Cosa sta accadendo nei distretti? Le tendenze
15 Riepilogo degli addetti manifatturieri Manifattura In aree distrettuali (000 di addetti) Indice100,089,082,1 In aree di grande impresa (000 di addetti) Indice100,085,980,7 In altre aree (000 di addetti) indice100,084,571,3 Totale manifattura (000 di addetti) Di cui: medie imprese in aree distrettuali (000) indice100,0107,289,5 Su dati Istat e Mediobanca
16 Le tipologie del cambiamento: effetti sugli addetti Nelle aree distrettuali Consolidamento medie imprese (000 di addetti) indice100,089,582,7 Ristrutturazione del DI (000 di addetti) indice100,087,781,4 Crisi complessiva del DI (000 di addetti) indice100,076,168,7 Sviluppo complessivo del DI (000 di addetti)50 43 indice100,0100,887,0 Totale (000 di addetti) % consolidamento media impresa78,278,678,7 Su dati Istat e Mediobanca
17 Le tipologie del cambiamento: effetti sugli addetti in DI e aree Tipologie su variazioni Nei DI e PoliNelle aree Variaz. % Peso nel 2001 Variaz. % Peso 2001 Consolidamento medie imprese-23,245,0-17,378,2 Ristrutturazione del DI-30,325,9-18,616,7 Crisi complessiva del DI-35,524,7-31,33,1 Sviluppo complessivo del DI-8,31,2-13,02,0 Espansione del DI classico+25,83,1-- Totale-26,4100,0-17,9100,0 Su dati Istat e Mediobanca
18 Effetti sugli addetti in base alla densità di medie imprese nelle aree Aree distrettuali Tipologie su variazioni Alta densità (dipendenti MI > 15% del totale addetti) Bassa densità Variaz. % Peso nel 2001 Variaz. % Peso 2001 Consolidamento medie imprese-14,682,2-20,574,0 Ristrutturazione del DI-16,915,2-20,018,3 Crisi complessiva del DI-41,22,6-24,43,7 Sviluppo complessivo del DI---14,04,1 Totale-15,6100,0-20,3100,0 Dipendenti medie imprese-10,0-11,4 Su dati Istat e Mediobanca
19 Esportazioni dal 2001 al 2011 PoliDistretti Milioni di euro; su dati Istat ; tipologie su variazioni
20 Livello tecnologico dei distretti Composizione % nel 2009Indici del numero addetti base 2001 = 100 Su dati Istat ; classificazione tecnologica OCSE
21 Livello tecnologico: i percorsi del cambiamento nei distretti Tecnologie medio-basseTecnologie basse Su dati Istat ; classificazione OCSE ; addetti
22 Variazione del valore aggiunto dell’industria in senso stretto Variazioni in %Aree distrettualiAltre aree Ad alta densità di medie imprese Consolidamento media impresa +21,4+21,0 Crisi del distretto -16,3- Espansione DI classico -- Ristrutturazione +13,7- Sviluppo -- Totale+19,3+21,0 A bassa densità di medie imprese Consolidamento media impresa +17,8+13,7 Crisi del distretto -12,5- Espansione DI classico -- Ristrutturazione +14,0+10,8 Sviluppo +23,1+29,4 Totale+16,2+12,4 Su dati Istat a prezzi correnti (dati parziali)
23 Nella crisi Le aree che hanno reagito meglio sono quelle distrettuali I risultati migliori emergono nelle aree dove c’è elevata presenza di medie imprese
Focus su 9 distretti
25 Focus su 9 distretti Una selezione di distretti tra i più rappresentativi per modello organizzativo locale e tipo di produzione: Toscana: Prato e Santa Croce Emilia Romagna: Carpi e Mirandola Triveneto: mobile del Friuli-Veneto e Arzignano Lombardia: Lecchese metalli e Val Seriana Marche: mobile pesarese
26 Riepilogo dei 9 distretti CaratteristicheDimensione media delle unità locali (addetti) Tipologia Tecno- logia Medie imprese Lecchese Metalli Consol. MIMBAlta Val SerianaConsol. MIMABassa MirandolaRistruttur.ABassa ArzignanocrisiBAlta Mobile FriuliVeneto Consol. MIBAlta Mobile PSConsol. MIBAlta Santa CroceRistruttur.BBassa CarpiConsol. MIBBassa PratoCrisiBBassa Su dati Istat e Mediobanca
27 Occupati: nei settori tipici, nella manifattura, nei servizi Su dati Istat – Indici sul numero di addetti 2001=100
28 Esportazioni: livello nel 2011 Su dati Istat – Indici sul valore dell’export 2001=100
29 Unità locali: livello nel 2009 Su dati Istat – Indici sul numero di UL 2001=100
Area Studi Mediobanca