Via Crucis con i santi transizione manuale
Ecco l’Uomo CANTO Ecco l’Uomo Nella memoria di questa Passione, noi ti chiediamo perdono, Signore, per ogni volta che abbiamo lasciato il tuo fratello soffrire da solo.RITORNELLO Noi ti preghiamo, Uomo della croce Figlio e fratello, noi speriamo in te!
Nella memoria di questa tua morte, noi ti chiediamo coraggio, Signore, per ogni volta che il dono d’amore ci chiederà di soffrire da soli.RITORNELLO Noi ti preghiamo, Uomo della croce Figlio e fratello, noi speriamo in te!
“Dare il nostro contributo a portare la croce di Cristo è fonte di una letizia forte e pura e coloro ai quali è concesso e che lo fanno, i costruttori del Regno di Dio, sono figli di Dio nel senso più vero e più pieno. Avere perciò una predilezione per la via della croce non significa affatto rinnegare che il venerdì santo è passato e che l’opera della redenzione è compiuta”. (Edith Stein)
“Possono portare la croce di Cristo soltanto i redenti, soltanto i figli della grazia. La sofferenza umana trae la sua potenza riparatrice soltanto dall’unione con il Capo divino. La croce è la via che dalla terra conduce al Cielo. Chi abbraccia con fede, amore e speranza viene portato in alto, fino al seno della Trinità.” (Edith Stein)
Ti saluto, o Croce santa, che portasti il Redentor; gloria, lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Dagli Atti degli Apostoli (At 2,22-24) Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete -,
dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l’avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l’avete ucciso. Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere.
“Considera, o uomo, in quale sublime condizione ti ha posto Dio che ti creò e ti fece a immagine del suo diletto Figlio secondo il corpo, e a sua similitudine secondo lo spirito. E tutte le creature, che sono sotto il cielo, ciascuna secondo la sua natura, servono e conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te”. (S. Chiara d’Assisi)
“E anche i demoni non Lo crocifissero, ma tu con essi Lo crocifiggesti e ancora Lo crocifiggi col dilettarti nei vizi e nei peccati. Di che dunque puoi gloriarti?” (S. Chiara d’Assisi)
Padre buono, hai tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; fa’ che non manchino mai tra gli uomini i testimoni del tuo amore. Tutti: Padre nostro, ascoltaci. Padre santo, Cristo Ti ha glorificato con la parola e con la vita; fa’ che ognuno di noi Lo sappia imitare nella propria vita. Tutti: Padre nostro, ascoltaci. Padre misericordioso, la tua parola è verità; suscita nella Chiesa chi la sappia contemplare e proporre. Tutti: Padre nostro, ascoltaci.
Ti saluto, o Croce santa, che portasti il Redentor; gloria, lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 19, 23-27) I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero 4 parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: ‘Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca.’
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
“Alza gli occhi al Cielo perché è un invito per noi, e prendi la croce e segui Cristo che ci precede. Poiché dopo molte e varie tribolazioni, è Lui che ci introdurrà nella sua gloria. Ama con tutto il cuore Dio, e Gesù, suo Figlio, crocifisso per noi pec- catori, e non cada mai dalla tua mente il ricordo di Lui. Medita senza stancarti il mistero della croce e i dolori della Madre ritta ai piedi della croce” (S. Chiara d’Assisi)
Padre della vita, illumina i nostri cuori e le nostre menti mentre sostiamo ai piedi della croce del tuo Figlio, perché comprendiamo la grandezza del tuo amore per noi. Tutti:
Ti saluto, o Croce santa, che portasti il Redentor; gloria, lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi (1Cor 1, 22-25) Mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio.
Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
«Impariamo da Gesù a non arrabbiarci, a non perdere la pazienza con nessuno, a non nutrire nel nostro cuore avversioni per quelli che, crediamo, ci abbiano fatto del male. Impariamo a compatirci l’un l’altro, perché tutti abbiamo i nostri difetti, e chi non ne ha uno, ne ha un altro”. (dalla lettera del chierico Angelo Roncalli ai genitori, 16 gennaio 1901)
Impariamo a volere bene a tutti; mi capite? A tutti, anche a quelli che ci fanno del male o ce ne hanno fatto. Impariamo a perdonare, a pregare anche per loro, che forse dinanzi a Dio sono più buoni di noi» (dalla lettera del chierico Angelo Roncalli ai genitori, 16 gennaio 1901)
PREGHIERA SEMPLICE S. Francesco d'Assisi Signore, fa' di me uno strumento della tua pace: dove c'è odio io porti l'amore. Dove c'è offesa io porti il perdono. Dove c'è discordia io porti l'unione. Dove c'è errore io porti la verità. Dove c'è dubbio io porti la fede. Dove c'è disperazione io porti la speranza. Dove ci sono le tenebre io porti la tua luce. Dove c'è tristezza io porti la gioia.
O Divino Maestro, che io non cerchi tanto di essere consolato quanto di consolare, di essere compreso quanto di comprendere, di essere amato quanto di amare. Infatti: dando si riceve. Dimenticandosi si trova comprensione. Perdonando si è perdonati. Morendo si risuscita alla vita eterna.
Ti saluto, o Croce santa, che portasti il Redentor; gloria, lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Dal vangelo secondo Luca (Lc 23, 33-49) Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero Lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».
Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto. Anche i soldati lo schernivano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei Tu il Cristo? Salva Te stesso e anche noi!». Ma l'altro lo rimproverava e aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel Paradiso».
“La passione del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo è pegno sicuro di gloria e insieme di ammaestramento di pazienza. Che cosa mai non devono aspettarsi dalla grazia di Dio i cuori fedeli! Gran cosa è ciò che ci viene promesso dal Signore per il futuro, ma è molto più grande quello che celebriamo ricordando quanto è già stato compiuto per noi”. (S. Agostino)
“Egli non aveva nulla in se stesso per cui potesse morire per noi, se non avesse preso da noi una carne mortale. In tal modo Egli immortale poté morire, volendo dare la vita per i mortali. Rese partecipi della sua vita quelli di cui aveva condiviso la morte. Donde lo stupefacente scambio: fece sua la nostra morte e nostra la sua vita. Dunque non vergogna, ma fiducia sconfinata e vanto immenso nella morte di Cristo” (S. Agostino)
Quando venne la sua ora CANTO: Quando venne la sua ora Quando venne la sua ora di passare dal mondo al Padre volle amarci sino alla fine, Cristo, nostra vita Dà la vita solo che muore, ama chi sa perdere; è Signore solo chi serve, farsi schiavo è libertà.
Ha lavato le nostre piaghe, disprezzato e umiliato, fu respinto dalla sua gente, Cristo, il Salvatore. Dà la vita solo che muore, ama chi sa perdere; è Signore solo chi serve, farsi schiavo è libertà.
Ti saluto, o Croce santa, che portasti il Redentor; gloria, lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Romani (Rm 6, 3-11) Non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a Lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.
Se infatti siamo stati completamente uniti a Lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con Lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di Lui.
Per quanto riguarda la sua morte, Egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che Egli vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
« Cristo prese su di sé le sofferenze dell’uomo sofferente attraverso il corpo soggetto alla sofferenza, e distrusse le passioni della carne. Con lo Spirito immortale distrusse la morte omicida. Egli contrassegnò le nostre anime con il proprio Spirito e le membra del nostro corpo con il suo sangue». (Melitone di Sardi)
« Egli è Colui che coprì di confusione la morte e gettò nel pianto il diavolo. Egli è Colui che ci trasse dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita. Egli è la Pasqua della nostra salvezza. Egli risuscitò dai morti e fece risorgere l’umanità dal profondo del sepolcro» (Melitone di Sardi)
Gesù viene messo nel sepolcro. Come tutti gli uomini è morto. Ma non rimarrà là per molto tempo. Egli attende la voce del Padre che lo risveglierà il mattino di Pasqua. Dopo tre giorni Egli risorgerà per non morire mai più.
Il Signore è la luce che vince la notte! Gloria, gloria cantiamo il Signore! Il Signore è la vita che vince la morte! Gloria, gloria cantiamo il Signore!