“Un esperienza di ricerca in attuazione della misura D4 del POR Abruzzo 2000/2006” Alberto Di Cienzo LNGS 2 Febbraio 2008.

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“Un esperienza di ricerca in attuazione della misura D4 del POR Abruzzo 2000/2006” Alberto Di Cienzo LNGS 2 Febbraio 2008

laurea in fisica nel 2007 presso l'Università degli Studi dell'Aquila. tesi sperimentale in astrofisica durata 1 anno presso l'OsservatorioAstronomico di Collurania a Teramo prima misura fotometrica per l'ammasso stellare NGC 1831 della Grande Nube di Magellano nelle bande fotometriche B,V,I,U. verifica delle proprietà ottiche del telescopio SOAR posizionato a Cerro Tololo (Cile) messa a punto di una tecnica innovativa per la misura fotometrica del mezzo interstellare

Nebulosa Ammasso Stellare Grande Nube di Magellano

contratto di collaborazione a tempo determinato della durata di 10 mesi presso il laboratorio di Fisica Spaziale dell'Università dell'Aquila: “Gestione e controllo dei dati acquisiti presso le stazioni magnetiche gestite dal gruppo di Geomagnetismo e Fisica dello Spazio dell'Aquila” “Gestione e controllo dei dati acquisiti presso le stazioni magnetiche gestite dal gruppo di Geomagnetismo e Fisica dello Spazio dell'Aquila” Villante U., M. Vellante, A. Piancatelli, A. Di Cienzo, T.L. Zhang, W. Magnes, V. Wesztergom, and A. Meloni “Some aspects of man-made contamination on ULF measurements” [Annales Geophys. 2004]

borsa di studio presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) resa disponibile grazie ad una accordo tra l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Regione Abruzzo e Abruzzo Lavoro in attuazione del Piano delle attività del POR Abruzzo 2000/2006, utilizzando risorse cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo, dal titolo: “Studio del segnale di neutrini di origine terrestre ed extraterrestre di bassa energia in apparati ad alto livello di radiopurezza intrinseca”

RIVELATORE: Il cuore del rivelatore è un pallone di nylon, di diametro 8.5 m, contenente 300 t di liquido scintillatore capace di emettere luce se attraversato da particelle. Questo pallone è contenuto in una sfera di acciaio, di diametro 13.7 m, che fa da supporto ai 2200 fotomoltiplicatori che rivelano la luce emessa dallo scintillatore. All’esterno della sfera, 2400 t di acqua ultrapura costituiscono uno schermo contro la radioattività esterna. Tutti gli elementi costituenti l’apparato sono stati scelti per la loro elevata radiopurezza. Il rivelatore è stato completato il 15 Maggio 2007 ed è entrato in funzione il 16 Maggio SCOPO DELL ESPERIMENTO: rivelazione in tempo-reale dei solari attraverso l’interazione in un liquido scintillatore  e +e - -->e - + e ). In particolare questo rivelatore permette di studiare i neutrini detti del 7 Be, (e Be--> 7 Li+ e ). Borexino rivela circa 50 neutrini al giorno. Sarà capace anche di rivelare i emessi nell’esplosione di una supernova e i emessi dalla Terra (geoneutrini)

Il segnale scientifico prodotto da un rivelatore è generalmente addizionato a segnali detti di fondo o rumore. Borexino, data la sua straordinaria sensibilità, rivela il segnale prodotto al suo interno dalle piccolissime concentrazioni di materiali radioattivi comunque presenti. il rumore rappresenta di per sé un segnale che va analizzato e quantificato. una volta acquisita la conoscenza fenomenologica, il rumore può essere utilizzato al fine di verificare le caratteristiche del rivelatore stesso. Elaborazioneed analisi dati fisica del fenomeno verifica ipotesi tecnologichedell’esperimento Rivelatoreeacquisizionedati Segnalescientifico Rumore segnalesperimentale

il mio obiettivo è di analizzare i dati, in particolare, sfruttando la presenza nel rivelatore di elementi ed isotopi radioattivi ( 210 Po, 14 C), si valuta la risposta attesa dal rivelatore. tramite una simulazione numerica ho generato un set di eventi in Borexino e confrontandoli con gli eventi reali ho valutato alcune proprietà del rivelatore come la simmetria spaziale nella risposta e la stabilità temporale. Ho collaborato alla fase di acquisizione dati e al monitoraggio dell'esperimento.