VALUTAZIONE COMPARATIVA DELL’ATTIVITA’ ANTIFUNGINA DI OLI ESSENZIALI OTTENUTI DA 4 CULTIVARS DI LAVANDINO Wang Jia, Stefanini Ilaria, Galloni Debora, Mattarelli Paola Dipartimento di Scienze Agrarie, Università di Bologna, Bologna Presenting author: Wang Jia, Obiettivi Con il presente lavoro è stata valutata l’attività antifungina degli oli essenziali (o.e.) di lavandino di diverse cultivars (cvs) (“Abrialis”, “Alba”, “Sumiens” e “Rinaldi Ceroni”) nei confronti di Candida sp. ( C.albicans, C.tropicalis, C. utilis, C. stellata, C. pseudointermedia) in previsione di una loro potenziale applicazione a supporto o in sostituzione delle terapie antibiotiche, ritenute responsabili dell’induzione di geni di resistenza nei microrganismi. Metodi Gli o.e. sono stati ottenuti per distillazione in corrente di vapore da piante di lavandino di 4 specie (Fig. 1) coltivate presso il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio (Ravenna) e raccolte in fase di fioritura. L’attività antimicrobica è stata valutata mediante MIC (Minimal Inhibitory Concentration) in prove allestite in micropiastre da 96 pozzetti, secondo il metodo CLSI (2008). I valori di MIC ottenuti sono stati confrontati con quelli di tea tree oil (TTO) (Pranarom, Belgio) commerciale con composizione prevista dalla norma ISO I microrganismi sono stati coltivati in nutrient broth a 37 °C in aerobiosi per 24 h; è stato utilizzato il tween 80 (0.001%) come emulsionante per aumentare la solubilità degli o.e. Sono state inoculate 10 5 cellule per pozzetto e saggiate concentrazioni di o.e. da a 4% v/v. La crescita è stata valutata a 24 e 48 ore mediante lettura spettrofotometrica a 600 nm. La MFC (minimal fungicidal concentration) è stata determinata mediante il metodo delle microgocce e considerando mcrobicida la concentrazione che determinava letalità del 99.9% Risultati Gli oli di lavandino testati mostrano un attività antimicrobica medio alta verso i ceppi di Candida saggiati. La Minimal Inhibitory Concentration (MIC) del TTO verso le candide saggiate è g/ml. Considerando questa concentrazione di olio come valore di elevata attività antimicrobica, anche gli oli di lavandino saggiati mostrano elevata attività antimicrobica anche se con differenze fra le varie cvs di lavandino. “Sumiens” ha mostrato la maggiore attività con MIC comprese fra 0.5 e 1,25ug/ml verso tutte le candide saggiate. “Abrialis”, “Rinaldi Ceroni” e “Alba” hanno mostrato MIC di g/ml verso C. albicans, C. tropicalis e C. utilis mentre MIC di g/ml verso C. pseudointermedia e C. stellata (Fig. 2). Le specie di Candida esaminate quindi hanno mostrato una diversa sensibilità agli o.e. di lavandino saggiati. L’impiego di tali o.e. come antimicrobici dovrebbe quindi essere valutato attentamente tenendo in considerazione anche la specie di Candida “bersaglio”. Conclusioni I risultati ottenuti mostrano che gli oli di lavandino sono prodotti naturali promettenti come antifungini in quanto attivi a basse concentrazioni. Al fine di indagare la loro potenziale applicazione in campo farmaceutico, cosmetico e alimentare dovranno essere condotti studi clinici in vivo a supporto dei dati ottenuti in vitro. Fig. 2. Attività antifungina di Lavandino “Alba”, “Abrialis”,“Rinaldi Ceroni” e “Sumiens” verso Candida albicans ATCC 48274, Candida pseudointermedia BS 6918, Candida stellata CBS 943, Candida tropicalis CBS 94, Candida utilis CBS 621. I valori in ascisse corrispondono a µg/ml. Bibliografia CLSI, Clinical and Laboratory Standards Institute. "Reference method for broth dilution antifungal susceptibility testing of yeasts. Approved standard M27–A3". (3rd ed.). Wayne, PA, USA, Terni, novembre 2014 Lavandino “Alba” Lavandino “Abrialis” Lavandino “Rinaldi Ceroni” Lavandino “Sumiens” Candida albicans Introduzione L'attività antimicrobica è una fra le caratteristiche più interessanti degli oli essenziali (o.e.) per le varie applicazioni in campo umano, animale e vegetale. Un grande interesse viene rivolto agli o.e. al fine di individuare nuove molecole in grado di contrastare ceppi microbici resistenti o multiresistenti agli antibiotici. Il lavandino è un ibrido ottenuto dall’incrocio di Lavandula angustifolia e L. latifolia che cresce con uno sviluppo maggiore sia in altezza che in diametro rispetto alla lavanda (Lavandula sp.) e da cui è possibile ottenere rese elevate di o.e. (fino all’1.4%). La coltivazione di lavandino, a parità di proprietà, potrebbe quindi risultare preferibile a quella della lavanda. Fig. 1. Specie di lavandino saggiate