Due uomini coltivavano lo stesso campo di grano, lavorando faticosamente la terra con amore e dedizione, una lotta estenuante, a volte infruttuosa, nella speranza di un risultato compensatore.
Passarono gli anni con poco o nessun guadagno. Finché un giorno, arrivò un raccolto eccezionale. Perfetto, abbondante, magnifico. I due agricoltori, euforici, lo divisero a metà, A ognuno la sua parte.
La notte, giá nel letto, stanco della grande fatica di quegli ultimi giorni, uno di essi pensò: “Io sono ancora giovane, ho figli forti e sani e una compagna fedele. Essi mi aiutano sempre nella vita. Il mio socio invece è solo, non si è sposato, non ha un braccio forte su cui appoggiarsi.
Certamente ha bisogno di ricavare dal raccolto molto più denaro di quanto ne ho bisogno io". Si alzò in silenzio per non svegliare nessuno, mise metà dei sacchi di frumento sul carro e uscì.
Quella stessa notte, nella sua casa, anche l’altro non riusciva a dormire, pensando: “Perché ho bisogno di tanti soldi se non ho nessuno da sostentare? Sono ormai vecchio per avere figli e non penso più a sposarmi. Le mie necessità sono molto minori di quelle del mio socio che ha una numerosa famiglia da mantenere".
Non ebbe dubbi, saltò giù dal letto, riempì il suo carro con la metà del prodotto della terra e uscì nella fredda alba, dirigendosi verso la casa dell’altro.
Nella strada scura e nebbiosa, i due uomini si incontrarono faccia a faccia. Si guardarono sbalorditi. Ma non furono necessarie parole per capire quali erano le loro intenzioni.
Amico e prossimo è quello che in silenzio ascolta il silenzio dell’altro.