LO SCONTRO TRA IMPERO E COMUNI I Comuni italiani avevano potuto affermarsi e diventare indipendenti grazie all'indebolimento del potere dell'imperatore,

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Transcript della presentazione:

LO SCONTRO TRA IMPERO E COMUNI I Comuni italiani avevano potuto affermarsi e diventare indipendenti grazie all'indebolimento del potere dell'imperatore, soprattutto per questi due motivi. I ghibellini:a favore dei duchi di Svevia. L'affermarsi in Germania di due schieramenti politici che lottavano per la nomina dell'imperatore: I guelfi:che sostenevano i duchi di Baveria. Il lungo scontro con il papa per la nomina dei vescovi-conti

FEDERICO BARBAROSSA Quando Federico Barbarossa diventò re la lotta tra guelfi e ghibellini terminò. Quando diventò imperatore, sottomise subito i nobili tedeschi, poi cercò di portare sotto la sua autorità i Comuni italiani. Quando scese in Italia a Roncaglia, Federico convocò un'assemblea chiamata dieta. In questa dieta il Barbarossa affermò che i Comuni non avrebbero più potuto: battere moneta, esercitare la giustizia, eleggere i propri magistrati.

LA LEGA LOMBARDA Alcune città, in particolare Milano si ribellarono alla dieta e per punizione Federico Barbarossa rase al suolo Milano. Però con l'aiuto di papa Alessandro III, 22 città dell'Italia settentrionale si riunirono in una lega, la Lega lombarda e giurarono a Pontida di combattere contro l'imperatore. Milano fu ricostruita. Fu fondata in una zona strategica nella Pianura Padana una città in memoria di papa Alessandro III, Alessandria.

I GUELFI E GHIBELLINI IN ITALIA Si diffusero anche in Italia i termini guelfi e ghibellini ma con un significato diverso: Guelfi:erano coloro che nella lotta tra il papa e l'imperatore, sostenevano il papa. Ghibellini:coloro che sostenevano l'imperatore. Federico assediò a lungo e inutilmente Alessandria. Poi nel 1176, fu sconfitto

GLI ERETICI Erano tutti coloro che davano delle Sacre Scritture un'interpretazione diversa da quella della Chiesa di Roma. Si suddividevano in: PATARI, VALDESI, CATARI o ALBIGESI Secondo i quali sacramenti dati da sacerdoti malvagi e corrotti non erano validi Per quali tutti avevano il diritto di predicare la parola di Dio e di aministrare i sacramenti Secondo i quali Gesù non era il Figlio di Dio, ma un angelo inviato da Dio per salvare gli uomini

LA QUARTA CROCIATA E GLI ORDINI MENDICANTI Innocenzo III organizzo un'altra crociata, la quarta contro i musulmani; ma questa crociata non arrivò mai in Terrasanta, perchè fu deviata dai Veneziani a Costantinopoli. Innocenzo III, incoraggiò l'opera degli ordini mendicanti, come i domenicani e francescani. I patari, valdesi e catari furono perseguitati perchè per diversi motivi si ribellaronò alle leggi della Chiesa. L'ordine dei domenicani fu fondato nel 1206 da Domenico di Guzman. Invece l'ordine francescano fu fondato da Francesco d'Assisi.

FEDERICO II Federico II, a differenza di suo nonno si sentiva italiano visto che è cresciuto e vissuto in Italia. Inoltre favorì la cultura, e si fece costruire molte strutture nel Sud Italia come Castel del Monte. Gli scrittori della scuola siciliana furono i primi ad abbandonare il latino e a scrivere nella lingua del popolo, il volgare. Dopo essere incoronato Imperatore Federico emanò le Costituzioni Melfitane dove, in esse si stabilivano tutti i poteri dello Stato venissero concentrati nelle mani del sovrano. Infine fondò a Napoli un'università.

Federico II ebbe contrasti con il papa La politica di Federico II incontrò l'opposizione di papa Onorio III che temeva che lo Stato realizzato da Federico diventasse troppo forte, ma egli non aveva il coraggio di intervenire con durezza. Papa Onorio morì e gli successe Gregorio IX che era molto più deciso del suo predecessore. Gregorio scomunicò Federico II perchè rimandava sempre la quinta crociata. Allora Federico si decise a partire ma fece un accordo con i musulmani che ridiedero Gerusalemme ai cristiani. Ma Gregorio IX si scandalizzò per il rapporto tra i musulmani e Federico II, e incitò una rivolta contro l'imperatore.

Ma Gregorio IX si scandalizzò per il rapporto tra i musulmani e Federico II, e incitò la rivolta contro l'imperatore. Poi Federico rivolse la sua attenzione ai Comuni e li sconfisse nella battaglia di Cortenuova. In seguito però fu battuto dalle forze guelfe nella battaglia di Parma.

ANGIOINI E ARAGONESI Il papa chiamò a governare Napoli e la Sicilia Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia. A questa decisione si ribellarono: Manfredi, primo figlio di Federico II e Corradino, un nipote di Federico II, ma vennero uccisi tutte due. I Siciliani si ribellarono al dominio dei Francesi e invocarono l'arrivo del sovrano spagnolo Pietro III d'Aragona. I Francesi furono cacciati dalla Sicilia dopo un lungo scontro tra Angioini e Aragonesi. La Sicilia era sotto il potere degli Spagnoli e il resto dell'Italia meridionale governata dai Francesi.