4. Una breve conclusione sulle origini del razzismo
Una breve conclusione L ’ ostilità dunque si orienta progressivamente verso i neri All'inizio non ci sono particolari pregiudizi verso i neri né da parte della cultura illuminista né da parte di quella pietista: genuino = vicino alla natura, primitivo comune il mito del "buon selvaggio “ per i pietisti, espressione di Dio per i philosophes vicino alla purezza naturale della ragione contro il cristianesimo e le sue superstizioni l'Emilio di Rousseau Robinson Crusoe di Defoe i racconti dei viaggiatori sui “nobili selvaggi ”
Una breve conclusione Poi accentuata ostilità: orgoglio del progresso intellettuale europeo dalla metà del Settecento il contadino semplice e genuino europeo ideale positivo l'indigeno connotati sempre più negativi, contrari all'ideale di ragione essere da educare e governare. Il negro, in particolare, giudicato indisciplinato e pericoloso a questo si aggiunge all'ideale classico di bellezza
Una breve conclusione Importante anche il contatto crescente tra bianchi e neri: prima fascino del lontano (esempio delle “ cineserie ” ) poi i crescenti contatti e la prima presenza (Londra) alimentano diffidenze e paure Il caso dell ’ emancipazione degli ebrei analogo, ma occorrerà più tempo per contare per ora parte della razza bianca
Una breve conclusione Non c’è ancora una piena accettazione del razzismo: ad esempio, in Inghilterra, data la preoccupazione per le razze indigene dell'Impero, si riteneva in genere che anche l'uomo "primitivo" potesse essere migliorato diffusa era la condanna della schiavitù
Una breve conclusione Eppure scienziati, storici e linguisti avevano preparato ormai la strada, nella prima metà dell'Ottocento, ad una corrente di pensiero che considerava tutte le razze straniere come occupanti una qualche posizione intermedia tra gli uomini e le scimmie